Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Sigaretta elettronica, benefici a lungo termine per fumatori affetti da Bpco

Al quinto anno di follow up uno studio su pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva: l'e-cig migliora la salute respiratoria.

L’uso della sigaretta elettronica per smettere di fumare o per ridurre il consumo di tabacco può invertire alcuni dei danni dovuti al fumo in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e i miglioramenti sembrano persistere nel lungo termine”. Questo, in breve, il risultato di uno studio giunto al quinto anno di follow-up e pubblicato su Therapeutic Advances in Chronic Disease. Il lavoro, intitolato “Copd smokers who switched to e-cigarettes: health outcomes at 5-years follow up” è stato condotto da un’equipe quasi interamente italiana, coordinata da Riccardo Polosa dell’Università di Catania e da Jaymin B Morjaria del Dipartimento di medicina respiratoria del Royal Brompton and Harefield Hospital Foundation Trust nel Regno Unito. Gli altri autori sono Umberto Prosperini dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, Barbara Busà dell’Ospedale Arnas Garibaldi di Catania, Alfio Pennisi della Clinica ospedaliera Musumeci-Gecas di Catania, Marilena Maglia e Pasquale Caponnetto dell’Università di Catania e Mario Malerba dell’Università del Piemonte Orientale.
Lo studio di coorte ha valutato in modo prospettico pazienti affetti da Bpco elettronica misurando le esacerbazioni respiratorie, gli indici spirometrici e la qualità della vita usando parametri standard (Copd assessment tool e 6-min walk distance) e il consumo di sigarette convenzionali. Le misurazioni di base prima del passaggio alla sigaretta elettronica sono poi state confrontate con quelle delle visite dei follow up e confrontate con un gruppo di riferimento composto da pazienti fumatori affetti da Copd di uguale età e sesso, che non utilizzavano l’e-cig. Già al follow up del terzo anno erano emersi risultati positivi per i pazienti affetti da questa malattia polmonare cronica e progressiva, molto invalidante e non del tutto reversibile, causata soprattutto dal fumo di sigaretta, come riportato in questo articolo.
A 60 mesi dall’inizio dello studio, si confermano i dati positivi. Per motivi di diversa natura, nei cinque anni i pazienti osservati si sono ridotti da 48 a 39: 19 nel gruppo dei fumatori 20 in quello che usa l’e-cigarette. In questo secondo gruppo, il 45% (9 persone) aveva smesso completamente di fumare, mentre il 55% (11) era utilizzatore duale. Nel corso dello studio, però, tutti i duali hanno diminuito il consumo di sigarette almeno dell’80% (era il 75% nel precedente follow up) e il consumo medio è passato da 23,7 sigarette al giorno a 3. Nel gruppo di controllo, invece, non si registrano diminuzioni significative del numero di sigarette consumate. Allo stesso modo, nei pazienti che hanno usato l’e-cig si è registrata una significativa diminuzione dell’esacerbazione della malattia e un miglioramento significativo e costante della funzione polmonare. Miglioramenti che non si sono riscontrati nel gruppo di controllo.
Gli autori evidenziano, inoltre come nei 5 anni solo l’8,3% dei pazienti che usava la sigaretta elettronica è ricaduto nel fumo. “Questo indica – si legge nello studio – che la prevenzione delle ricadute può essere un meccanismo importante grazie al quale il vaping contribuisce all’astinenza a lungo termine”. Un altro dato interessante riguarda la concentrazione di nicotina utilizzata dai pazienti con l’e-cig. “La maggior parte – spiega lo studio – ha iniziato con concentrazioni fra i 12 e i 18 mg/ml (medio/alta) e ha poi ridotto nel tempo la nicotina; al follow-up dei 5 anni, solo due utilizzatori su venti usavano ancora concentrazioni medio/alte, mentre gli altri consumavano liquidi con 3-9 mg/ml di nicotina (bassa)”.
Fra le limitazioni dello studio, riconoscono gli autori, c’è sicuramente il numero limitato di pazienti. “Tuttavia – aggiungono – per l’intera durata dello studio sono stati osservati costantemente miglioramenti in diversi indicatori della Bpco. Il presente studio conferma la nostra ricerca precedente secondo cui il passaggio dal fumo allo svapo migliora la salute respiratoria nei pazienti con Bpco e questi effetti positivi sulla salute possono persistere a lungo termine”. Lo studio contiene anche un’esortazione ai medici che hanno in cura pazienti fumatori con Bpco, che dorebbero “prendere in considerazione tutte le alternative possibili e scegliere quelle che offrono la maggiore probabilità di fermare l’esposizione al fumo di tabacco, compresa la sigaretta elettronica”.

Articoli correlati