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La sigaretta elettronica non altera il sistema di difesa delle vie aeree

Studio dell'Università di Catania: al test del transito della saccarina i vaper sono come i non fumatori.

Chi utilizza regolarmente la sigaretta elettronica ha un sistema di pulizia mucociliare efficiente come quello degli ex fumatori o di chi non ha mai fumato. È quanto emerge da uno studio disponibile in preprint e non ancora sottoposto a peer-rewiev, intitolato “Saccharin transit time in exclusive e-cigarette and heated tobacco products users: a cross-sectional study”. A condurlo un team di ricercatori dell’Università di Catania coordinato dal professore Riccardo Polosa, fra cui  Rosalia Emma, Massimo Caruso e Pasquale Caponnetto, in collaborazione con Fabio Cibella del Consiglio nazionale delle richerche e Mario Malerba dell’Università del Piemonte Orientale. I risultati di questo lavoro, dimostrerebbero che il passaggio dal fumo combusto ad un sistema di somministrazione senza combustione, come l’e-cigarette o il tabacco riscaldato, consente il ripristino del sistema di difesa delle vie aeree compromesso dal fumo.
La cosiddetta “clearance mucociliare”, infatti, è uno dei meccanismi con cui il nostro organismo si difende da batteri e agenti patogeni. Semplificando, il muco intrappola le particelle mentre il movimento delle cellule ciliate ne favorisce l’espulsione, proteggendo il sistema respiratorio. È noto che il fumo altera l’efficienza della clearance mucociliare e infatti i fumatori tendono ad ammalarsi più frequentemente. Per capire cosa invece accade a chi usa sistemi senza combustione per assumere nicotina, i ricercatori hanno reclutato 39 fumatori, 40 ex fumatori, 40 persone che non avevano mai fumato, 20 utilizzatori regolari esclusivi di sigaretta elettronica e altrettanti di prodotti a tabacco riscaldato (Htp). I fumatori consumavano almeno 10 sigarette al giorno, gli ex avevano smesso da almeno sei mesi, mentre i vaper e gli utilizzatori di Htp avevano smesso completamente di fumare da almeno tre mesi.
Tutti i partecipanti sono stati sottoposti al test del transito della saccarina, che consente di valutare la clearance mucociliare. In pratica si inseriscono nel naso del paziente (circa un centimetro dietro l’estremità anteriore del turbinato inferiore) delle particelle di saccarina: in presenza di attività mucociliare nella norma, la saccarina viene spinta nella rinofaringe e la persona percepisce un gusto dolce. Più lenta è questa percezione, meno efficiente il sistema di pulizia mucociliare.
Ma veniamo ai risultati dello studio in questione. I fumatori hanno avuto un tempo medio di percezione del dolce di 13,15 minuti, di molto superiore agli altri gruppi. I non fumatori, infatti, hanno registrato un tempo di 7,26 minuti e coloro che non avevan mai fumato di 7,24 minuti. Gli utilizzatori di sigaretta elettronica hanno percepito il sapore dolce dopo 7 minuti e quelli di Htp dopo 8. Questo vuol dire, commentano gli autori, che “gli ex fumatori che sono passati all’uso regolare esclusivo di sistemi di somministrazione di nicotina privi di combustione (cioè e-cigarette e Htp) mostrano un tempo di transito della saccarina simile a quello degli ex fumatori e di chi non ha mai fumato”. “Ciò suggerisce – conclude lo studio – che è improbabile che le tecnologie di rilascio della nicotina prive di combustione abbiano effetti dannosi sulla funzione di clearance mucociliare”.

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