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Manovra, spunta emendamento M5S per alzare tassa tabacco riscaldato

Secondo quanto riportato dall'agenzia AdnKronos, l'iniziativa dell'onorevole Martinciglio è tesa a raddoppiare l'imposizione fiscale nell'arco di tre anni.

Secondo quanto riportato dall’agenzia AdnKronos, a seguito dell’articolo pubblicato da Il Riformista dove si parla di pagamenti per circa 2 milioni di euro effettuati da una multinazionale del tabacco alla Casaleggio Associati, in queste ore i parlamentari grillini stanno cercendo di capire ma, soprattutto, di reagire. Ed è una corsa ad aderire a un emendamento alla legge di bilancio firmato dalla deputata pentastellata Vita Martinciglio per alzare l’aliquota di tassazione sui riscaldatori di tabacco.
Interpellata dall’Adnkronos, ammette: “Fino a ieri mi sentivo Davide contro Golia, ma da oggi non è più così”. Fioccano infatti firme al suo emendamento, mentre le chat interne si infiammano – “con messaggi al vetriolo“, riporta l’agenza – sul caso che oggi ha portato Davide Casaleggio ad annunciare querele. “Non è un tema di cui io mi occupo da oggi, sia ben chiaro – tiene a precisare Martinciglio – ci lavoro da un po’ e c’è anche una risoluzione a mia prima firma depositata in commissione Finanze circa un anno fa. In passato non c’era grande interesse tra i miei colleghi a dire il vero, ma oggi mi fa piacere averne suscitato tanto“. La proposta di modifica firmata dalla parlamentare grillina  prevede una tassazione graduale del tabacco da riscaldare partendo dall’attuale sconto del 75% sino sino ad arrivare al 50% nel 2023. L’emendamento infatti “intende applicare gradatamente la revisione del regime fiscale, prevedendo uno sgravio fiscale per i prodotti a tabacco riscaldato pari: al 70% nel 2021; al 60% nel 2022; al 50% (livello previsto originariamente) a decorrere dal 2023“. “È noto – si legge infatti nella Relazione allegata alla proposta di modifica – che la tassazione agevolata sui prodotti a tabacco riscaldato ha già determinato nel corso degli anni una notevole perdita di gettito fiscale (si stima tra i 400 e i 600 milioni di euro su base annuale a seconda dell’aliquota e dell’andamento del mercato) che, secondo le previsioni, tenuto conto che negli ultimi anni il mercato sta crescendo in maniera esponenziale – per come dimostra il +7 per cento registrato a marzo di quest’anno (in piena emergenza sanitaria COVID-19) – sarà ancora più rilevante in futuro, con la conseguenza che lo Stato, ove non modifichi al rialzo la percentuale citata, si appresta a rinunciare a cospicue entrate erariali. Si stima, infatti, che nel caso in cui l’accisa rimanesse invariata e il mercato crescesse ulteriormente, l’ammanco per le casse statali potrebbe ammontare a circa 670 milioni di euro nel solo anno 2020, vale a dire un importo consistente se si considera che tutto il mercato del tabacco genera più di 10 miliardi di euro di gettito ogni anno“.
Non è mio obiettivo generare delle ripercussioni sul mercato, soprattutto in questa fase – conclude Martinciglio sempre all’Adn – non voglio arrecare danno ai lavoratori, né alla produzione agricola del tabacco usato per questi prodotti, fiorente in Italia. La mia convinzione tuttavia è che, a fronte di informazioni scientifiche contrastanti e dati sviluppati su un arco temporale oggettivamente blando, non si può affermare con assoluta certezza che queste sigarette abbiano un impatto meno lesivo sulla salute delle sigarette classiche, dunque non è giustificabile una tassazione agevolata“.
Intanto Luigi Gallo, anche lui deputato pentastellato, annuncia di aver presentato in commissione Bilancio un emendamento alla legge di Bilancio orientato all’inasprimento delle accise sul tabacco riscaldato ma con uno sconto leggermente superiore a quello proposto da Martinciglio. “La mia proposta – spiega Gallo – è quella di alzare l’accisa sui tabacchi da inalazione senza combustione dal 25% al 60% di quella gravante sulle sigarette tradizionali“.

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