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Sigarette elettroniche, il professor Polosa contesta il parere dello Scheer

Tre scienziati evidenziano "errori e omissioni" del documento richiesto dalla Commissione europea in vista della Tpd III.

Per l’elaborazione di una relazione finale solida e completa, i membri del gruppo di lavoro del Comitato scientifico per la salute, l’ambiente e i rischi emergenti (Scheer) dovranno prendere in considerazione (1) i potenziali benefici per la salute della sostituzione del fumo di sigaretta con i sistemi elettronici di somministrazione di nicotina (Ends), (2) ipotesi alternative e studi contraddittori sull’effetto gateway, (3) la sua valutazione del rischio cardiovascolare, (4) i pregiudizi derivanti dalle misurazioni della frequenza di utilizzo, (5) l’uso di dispositivi senza nicotina, (6) il ruolo degli aromi e (7 ) una discussione approfondita sulla cessazione”. Queste sono le conclusioni dell’articolato commento che Riccardo Polosa e Giovanni Li Volti dell’Università di Catania e Renee O’Leary del CoEhar hanno stilato in risposta al parere preliminare sulle sigarette elettroniche dello Scheer.
Il documento del Comitato è stato pubblicato lo scorso settembre ed è stato richiesto dalla Commissione europea in vista della revisione della Direttiva europea sui prodotti del tabacco, che si occupa anche di prodotti del vaping, e contribuirà a delinearne i contenuti. Le conclusioni dello Scheer, come già riportato, erano piuttosto sfavorevoli alla sigaretta elettronica. Soprattutto, mancava qualsiasi comparazione con i danni del tabacco combusto, la seppur minima concessione alla riduzione del danno o il riconoscimento del fatto che l’e-cigarette è ben accettata dai fumatori. Fino al 26 ottobre scorso il documento era aperto alle osservazioni ai commenti del pubblico ed è qui che si inquadra il documento di Polosa e gli altri.
In questo articolo (che è consultabile su Medrxiv, ndr) forniamo la prova – spiegano gli autori – che le conclusioni del parere non sono adeguatamente supportate da prove scientifiche e ignorano completamente i potenziali benefici per la salute dell’utilizzo di prodotti alternativi contenenti nicotina senza combustione come sostituti delle sigarette di tabacco”. A sostegno delle loro osservazioni e per commentare quelli che definiscono “errori e omissioni riscontrati nel parere”, i tre autori citano una grande quantità di studi e di articoli scientifici.
Secondo Polosa, O’Leary e Li Volti, dunque, il parere dello Scheer omette di riportare i benefici per la salute individuale e a livello di popolazione derivanti dalla sostituzione del fumo con le sigarette elettroniche. Il parere, inoltre, non valuta ipotesi alternative alla cosiddetta “teoria gateway”, in base alla quale il vaping costituirebbe una porta di ingresso al fumo, soprattutto per i minori. Sempre secondo i tre scienziati, la valutazione data dallo Scheer del rischio cardiovascolare è contraddetta da numerose revisioni ed è evidente un bias (un pregiudizio) nelle misurazioni selezionate per la frequenza d’uso. “Il parere – concludono – ha rappresentato in modo errato le tendenze nella prevalenza degli Ends, ha enfatizzato esageratamente il ruolo degli aromi nell’iniziazione dei minori e non discute in modo sufficientemente approfondito la cessazione”. Da qui la richiesta di prendere in considerazione i criteri indicati nelle conclusioni.

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