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Tangentopoli del tabacco, British American Tobacco si costituisce parte civile

Il procedimento penale coinvolge ex funzionari dell'agenzia delle Dogane e Monopoli e collaboratori di Philip Morris. Il tutto nasce da un'indagine condotta dal sostituto procuratore di Roma Paolo Ielo.

Tra le Big del tabacco è ormai guerra aperta e dichiarata. Dopo le scaramucce a colpi di convegni e seminari sulla necessità o meno di aumentare le accise sul tabacco senza combustione, giunge una seconda questione – ben più seria – che le farà incontrare in Tribunale. British American Tobacco comunica infatti che “a seguito della richiesta di rinvio a giudizio presentata dal sostituto procuratore di Roma Alberto Pioletti per i manager e collaboratori di Philip Morris e dirigenti dei Monopoli di Stato, accusati di corruzione, British American Tobacco Italia ha notificato la propria dichiarazione di costituzione quale parte civile con l’obiettivo di ottenere un risarcimento dei danni come parte offesa dal reato“.
Il procedimento penale nasce dall’indagine della Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, che avrebbe scoperto una “rete corruttiva” che portava fino agli uffici dei Monopoli di Stato. L’indagine avrebbe evidenziato lo “stabile asservimento della funziona pubblica” – ovvero dei dirigenti dei Monopoli di Stato – che avrebbero “rivelato notizie e documenti, acquisiti per motivi d’ufficio, e riservato un trattamento di riguardo, ai dipendenti di Philip Morris Italia a discapito degli altri produttori concorrenti”, come riportano gli atti della Procura di Roma.
Il sostituto procuratore Alberto Pioletti ha inserito tra gli accusati anche la società Philip Morris Italia S.r.l. perché i comportamenti ritenuti non leciti sarebbero stati posti in essere anche da suoi collaboratori. Fatto, però sempre smentito dalla stessa Pmi.
Abbiamo seguito sin dall’inizio e con la massima attenzione ogni sviluppo dell’indagine Cassandra depositando, agli inizi di febbraio, un esposto in Procura – dichiara Alessandro Bertolini, vice presidente di British American Tobacco Italia –  Nell’esposto abbiamo, fra l’altro, sottolineato come lo “stabile asservimento” evidenziato negli atti dell’indagine potrebbe avere anche influenzato il processo decisionale che ha portato, a fine 2018, al drastico incremento dello sconto fiscale concesso alle nuove sigarette a tabacco riscaldato di cui Iqos Heets di Philip Morris deteneva, a quella data, il 100% della relativa quota di mercato. Nel medesimo arco temporale, in base agli atti del procedimento in corso, il direttore centrale delle Accise e dei Monopoli avrebbe ricevuto promesse per l’assunzione di un proprio parente stretto. Venire a conoscenza di possibili favoritismi e clientelismi tali da turbare, fra l’altro, la corretta dinamica concorrenziale sul mercato a vantaggio di un concorrente è per noi un fatto gravissimo rispetto al quale ci sentiamo parte lesa ed in relazione al quale, con la costituzione quale parte civile, intendiamo chiedere il risarcimento dei danni.  Auspichiamo che il procedimento penale in corso faccia piena luce su fatti e circostanze che gettano ombra sulla trasparenza ed imparzialità dell’azione amministrativa e sul doveroso rispetto della libera concorrenza nel mercato di riferimento”.

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