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Messico/Nuova Zelanda/Italia – Studio: covid ed e-cig, risultati rasserenanti
Svapo e covid non vanno a braccetto. Un primo studio internazionale sui rischi che l’uso della sigaretta elettronica possa diffondere il virus responsabile del covid-19 offre un risultato tranquillizzante per gli svapatori. Rispetto al caso di controllo, definito dalla respirazione a riposo senza svapare, il rischio per terze persone esposte alle espirazioni di un vaper infetto aumenta dell’1% in caso di svapo a bassa intensità in un ambiente interno (come a casa o al ristorante). In caso di svapo ad alta intensità, il rischio aumenta fra il 5 e il 17%. Per offrire termini di paragone, parlare aumenta il rischio fino al 90%, tossire del 260%. Il lavoro è disponibile su MedRxiv in preprint, quindi non ancora sottoposto al processo di peer review, e si intitola “Aerial transmission of Sars-cov-2 virus (and pathogens in general) through environmental e-cigarette aerosol”. A firmarlo sono Roberto A. Sussman dell’Istituto di scienze nucleari della Universidad Nacional Autonoma de Mexico, la neozelandese Eliana Golberstein di Myriad Pharmaceuticals Limited e Riccardo Polosa del Centro di eccellenza per l’accelerazione della riduzione del danno (CoEhar) dell’Università di Catania. Sigmagazine ne offre un resoconto dettagliato, spiegando la metodologia e illiustrando in maniera più approfondita i risultati ottenuti.
Diffusione covid-19: non servono precauzioni speciali per l’uso dell’e-cig
Francia – Studio: ancora una smentita per la teoria dell’effetto gateway
Si riduce del 42% la probabilità di diventare un fumatore per gli adolescenti che sperimentano come prima cosa una sigaretta elettronica rispetto a una sigaretta di tabacco. È il risultato di uno studio francese condotto da un’equipe di ricercatori dell’Université Paris‐Sud, dell’Institut national de la statistique et des études économiques, dell’Institut national de la santé et de la recherche médicale e Observatoire français des drogues et des toxicomanies, coordinato da Stéphane Legleye. La ricerca si è basata su un’indagine trasversale nazionale condotta in Francia nel 2017 su un campione composto da più di 24 mila adolescenti di età compresa fra i 17 e i 18 anni e mezzo. Le conclusioni hanno riconosciuto un rischio quasi dimezzato di diventare fumatori da parte di quei giovani che avevano utilizzato per prima l’e-cig rispetto ai loro coetanei che avevano per prima cosa fumato una sigaretta tradizionale. Un’ulteriore smentita per la cosiddetta teoria gateway, che vorrebbe la sigaretta elettronica come anticamera del fumo per i giovani. Lo studio, intitolato “Experimenting first with e‐cigarettes versus first with cigarettes and transition to daily cigarette use among adolescents: the crucial effect of age at first experiment”, è stato pubblicato sulla rivista Addiction.
Sigarette elettroniche, nuovo studio francese smentisce effetto gateway
Germania – Medici e politici: più spazio alla riduzione del danno nella formazione medica
Un appello a favore delle strategie di riduzione del danno nel contrasto al tabagismo è stato firmato da un gruppo di medici in prima fila contro le malattie derivate dal fumo e da un gruppo di politici esperti di dipendenze. Tra questi tre parlamentari, due di governo e uno di opposizione. I medici chiedono un impegno particolare nella formazione dei nuovi medici e nell’aggiornamento di quelli in attività che, con riferimento alle strategie antifumo, punti su informazioni e chiarimenti sui nuovi sistemi di somministrazione alternativa di nicotina come le sigarette elettroniche o i riscaldatori. Per combattere il fattore di rischio tumorale legato al fumo sono necessari sforzi congiunti, affermano i firmatari della dichiarazione, proponendo l’istituzione di un dialogo strutturale su questo tema, campagne informative basate sugli studi scientifici e, appunto, un’adeguata formazione per i nuovi medici. La notizia dell’appello è stata pubblicata dalla rivista di settore Ärzte Zeitung.
Gran Bretagna – La sigaretta elettronica esordisce negli stadi della seconda serie inglese
Comparirà sui tabelloni pubblicitari degli stadi di calcio della Football League, la seconda serie inglese, il motto “Vape your way”, legato a una campagna del brand di Innokin, azienda cinese ormai tra le più conosciute anche in Europa. Lo scopo è di informare spettatori e tifosi della possibilità di poter soddisfare il desiderio di nicotina attraverso strumenti alternativi al fumo, senza intossicare l’organismo con gli effetti della combustione. La campagna durerà sino alla fine della stagione calcistica e ha ottenuto il beneplacito di consumatori e istituzioni inglesi.
La sigaretta elettronica entra negli stadi di calcio inglesi
Germania – Il rapporto governativo sulle dipendenze continua a ignorare l’e-cig
Anche per quest’anno nessuna apertura dal governo tedesco sulla riduzione del danno attraverso l’e-cig in tema di lotta al fumo. Il rapporto annuale dell’incaricato del governo per le dipendenze, Daniela Ludwig (Csu), ignora ancora una volta la strada degli strumenti alternativi di assunzione di nicotina e punta tutto su campagne di astinenza totale. Di fatto, seguendo la linea dell’Oms. La strada verso una Germania smoke-free è ancora lunga, ha ammesso Ludwig, giacché il calo costante dei fumatori non si riflette per ora in una diminuzione dei decessi per malattie legate al fumo. In questa fase, peraltro, l’incidenza della pandemia peggiora la situazione, dal momento che il fumo accresce le probabilità di un decorso grave della malattia. Ma la soluzione individuata dal rapporto è di profondere tutti gli sforzi in campagne che puntano alla totale e immediata disassuefazione, una strategia che secondo molti scienziati lascia indietro i tanti fumatori che non ce la fanno a smettere di colpo e potrebbero trarre giovamento dalle gradualità offerte dalla sigaretta elettronica. Il rapporto rappresenta ancora una volta un’opportunità mancata, ha commentato la rivista di settore Egarage. E dimostra quanto sia conservatore l’approccio del mondo politico tedesco al tema. Per trovare soluzioni innovative è sempre meglio dare uno sguardo al rapporto “alternativo” realizzato ogni anno dal centro di ricerca di Francoforte diretto da Heino Stöver.
Usa – Juul, addio anche all’Irlanda
Prosegue la politica di ridimensionamento dell’azienda americana Juul, dopo anni di crescita che sembrava inarrestabile. Dopo l’annunciato addio al mercato tedesco, l’azienda ha comunicato un nuovo ritiro da un Paese europeo: Juul lascerà l’Irlanda alla fine del 2020, appena due anni dopo aver celebrato il suo ingresso. Lo scorso settembre i dirigenti avevano informato i lavoratori che, di fronte alle crescenti pressioni regolatorie, Juul si sarebbe ritirata da alcuni mercati in Europa e nell’Asia-Pacifico cancellando 2200 posti di lavoro.
Germania – Sgominata rete di depositi illegali di tabacco per pipe ad acqua
Ancora una volta il commercio illegale di tabacco per le pipe ad acqua entra nel mirino della polizia tedesca. A Berlino è stato scoperta e sequestrata una vasta rete di depositi illegali nei quali erano nascoste oltre 10 tonnellate di questo tipo di tabacco per un valore di 7 milioni di euro. La zona è quella di Neukölln, uno dei quartieri multiculturali della capitale. I shisha-bar sono molto diffusi a Berlino, specialmente nei quartieri a forte densità abitativa araba. E i clan arabi, che gestiscono buona parte dei traffici illeciti in città, sono spesso nel mirino della polizia criminale sia per il contrabando di tabacco per pipe ad acqua, sia per il riciclaggio di denaro che talvolta trova proprio nei shisha-bar uno dei punti di snodo.