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Legge di bilancio: spunta ipotesi aumento tassazione sigarette elettroniche

La riunione di maggioranza tenutasi questa notte avrebbe deciso di alzare le tasse sul vaping. Contrario il sottosegretario Villarosa.

E come ogni anno è arrivata la “tanto attesa” sorpresa anche sul fronte della fiscalità delle sigarette elettroniche. Il clamore mediatico che nelle ultime settimane ha ruotato attorno al tabacco riscaldato rischia di trascinare dentro anche i liquidi da inalazioni. La confusione lessicale tra riscaldatori di tabacco e sigarette elettroniche potrebbe causare un patatrac in grado però di accontentare tutte le forze politiche, una sorta di lavarsene le mani “per  dimostrare di non volere fare favori a questa o quella multinazionale del tabacco”, come ha detto in Transatlantico a microfoni spenti un esponente della maggioranza di governo.
Indiscrezione dell’ultima ora è infatti la possibilità che anche i liquidi da inalazione potrebbero vedere ritoccata al rialzo l’imposta di consumo. Si tratterebbe di un raddoppio dell’imposta sui liquidi senza nicotina, che passerebbero quindi da 50 centesimi a 1 euro ogni 10 millilitri e di un aumento del 50% su quelli con nicotina, che arriverebbe dunque a 1,5 euro ogni 10 millilitri.
A farsi da promotore della riforma sarebbe la deputata pentastellata Martinciglio che già ha ideato l’aumento progressivo dell’accisa sul tabacco riscaldato. Per parafrasare un celebre film degli Anni 80, ha proposto la “bizona 5-5-5 riscaldata”: +5% nel 2021, +5% nel 2022, +5% nel 2023. L’aumento del tabacco riscaldato secondo questo schema sarebbe già cosa fatta. La guerra commerciale tra le multinazionali del tabacco, supportata da un battage mediatico senza precedenti, sta però gettando discredito anche alla sigaretta elettronica vera e propria, quella che sprigiona vapore e non utilizza il tabacco.
A prendere però le distanza, segnalando l’opportunità di non ritoccare l’imposta sui liquidi da inalazione, è il sottosegretario all’economia Villarosa (M5S). “L’emendamento Martinciglio sulla correzione dell’imposizione fiscale sui tabacchi da inalazione senza combustione dovrà essere votato nell’attuale formulazione. Ho già rappresentato al Ministro Gualtieri ed al delegato M5S alla legge di bilancio che non sono necessarie riformulazioni e soprattutto ritoccare anche l’imposizione sulle sigarette elettroniche a vapore potrebbe confermare un’ulteriore irragionevole disparità di trattamento, da scongiurare”. Si attendono ore concitate sul fronte del vaping: riuscirà Villarosa nella sua operazione di convincimento che garantirà lo status quo fiscale?

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