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Non solo l’aumento della imposta di consumo sui liquidi da inalazione, non solo l’applicazione del contrassegno di Stato in confezione, la Legge di bilancio che domani approderà nell’aula della Camera dei Deputati introduce una terza importante novità. E riguarda direttamente gli esercizi commerciali autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli alla vendita di sigaretta elettroniche. Cambiano infatti i prodotti che potranno costituire la prevalenza per ottenere il rinnovo dell’autorizzazione. Il nuovo testo normativo restringe l’ambito di applicazione, cancellando una frase sino ad oggi ritenuta importante. Il nuovo testo dispone che tra i requisiti per ottenere l’autorizzazione alla vendita e per l’approvvigionamento dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide occorre garantire la prevalenza “dell’attività di vendita dei prodotti di cui al comma 1-bis (liquidi da inalazione pronti al’uso, ndr) e dei dispositivi meccanici ed elettronici“. E il comma si ferma qui. Cancellando così la vecchia versione secondo cui potevano essere inseriti in prevalenza anche le parti ricambio. Secondo la nuova formulazione, dunque, i negozianti a partire dal prossimo anno per potersi vedere rinnovata l’autorizzazione dovranno dimostrare di aver venduto in prevalenza (50%+1) liquidi pronti, con o senza nicotina, e dispositivi meccanici ed elettronici. Dove, per dispositivi, così come da prossima determinazione direttoriale, dovrebbero essere considerate le sigarette elettroniche vere e proprie, pod mod o box, e presumibilmente gli atomizzatori a testine. Ci sarà invece da discutere sul riconoscimento degli atomizzatori rigenerabili. Certamente sono stati esclusi tutti gli accessori, i prodotti collaterali e le parti di ricambio: fili, cotone, resistenze, vetrini, drip tip e tutti gli oggetti che servono per sostituire qualunque componente oppure per “comporre” una sigaretta elettronica. Spetterà al direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli redigere l’elenco, si spera il più preciso possibile, di tutto ciò che potrà essere inserito in prevalenza. Per fare chiarezza su una nuova norma che, ancora una volta, potrebbe destabilizzare un comparto economico e produttivo a causa di un mero cavillo lessicale introdotto dal legislatore.