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Consumatori scrivono a Google: non cancellate le app sul vaping

Trentacinque associazioni difendono la sigaretta elettronica dagli attacchi dei gruppi antivaping: "L'e-cig salva la vita".

La sigaretta elettronica salva vite umane ed è stata un’ancora di salvezza per oltre 68 milioni di persone in tutto il mondo nella lotta contro il fumo. Per loro e per milioni di altri che stanno pensando di smettere di fumare, avere accesso alle informazioni è fondamentale”. Così 35 associazioni di consumatori del vaping scrivono in una lettera all’amministratore delegato di Google LCC, Sundar Pichai. Si rivolgono al colosso di Mountain View per chiedere di non rimuovere da Google Play store le app relative allo svapo, come lo esortava invece a fare una richiesta inviata alla fine dello scorso ottobre da ben 179 fra gruppi e associazioni antifumo.
Rappresentiamo milioni di vaper in tutto il mondo – scrivono le associazioni – e siamo convinti del grande potenziale di riduzione del danno dello svapo. Non rappresentiamo le industrie, la nostra unica preoccupazione è l’accesso a un’alternativa al fumo salvavita per i consumatori adulti”. Fra i firmatari, insieme all’italiana Anpvu, ci sono i principali gruppi europei, latino americani, africani e canadesi. Nella lunga missiva, le associazioni spiegano la grande differenza fra fumo tradizionale e vaping che, secondo la britannica Public Health England, riduce il danno del 95%. Dove la sigaretta elettronica è promossa dalle istituzioni sanitarie – continua la lettera – come Regno Unito, Francia, Nuova Zelanda e Canada, il numero dei fumatori diminuisce molto più velocemente: “Le politiche di promozione del vaping in poco tempo hanno fatto quello che non è riuscito per anni ai legislatori: far diminuire il numero dei fumatori”.
Nella missiva si citano anche i risultati della recente revisione Cochrane, secondo cui la sigaretta elettronica è lo strumento più efficace per smettere di fumare. Molte delle app presenti su Google play, spiegano i firmatari, sono create da ex fumatori e piccole e medie aziende per aiutare chi cerca un’alternativa meno dannosa al fumo. Limitare l’informazione avrebbe un effetto negativo sulla salute pubblica. “Vi chiediamo – si conclude la lettera – di mantenere aperto l’accesso alle informazioni sulle sigarette elettroniche, sono in ballo la salute e il benessere di milioni di persone”.
Google ha già dimostrato di sapere come proteggere i minori dai contenuti non adatti”, commenta Michael Landl, direttore di World Vapers’ Alliance, fra i firmatari dell’appello. “Hanno la capacità tecnica – aggiunge – di proteggere i bambini senza negare informazioni agli adulti. Questa crociata contro il vaping deve fermarsi, per il bene della salute pubblica e la libertà dei consumatori”.

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