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A Brindisi inaugura Joki, il negozio-museo della sigaretta elettronica

A due passi dal centro storico, Palazzo e Pezzolla hanno alzato la serranda del nuovo punto vendita che ospita anche un angolo di storia con i "pezzi" cult del settore.

Si chiama Jōki, che in giapponese significa “vapore”. Una lingua orientale che evoca riflessione, pulizia, garbo. Ma anche temperamento e costanza. Doti che Cinzia Palazzo e Angelo Pezzolla da quasi dieci anni mettono al servizio dei consumatori di sigarette elettroniche: da chi entra per la prima volta a chi è già un vaper esperto e navigato. Ma ormai gli spazi erano diventati troppo stretti e così, nonostante il periodo di emergenza pandemica, hanno deciso di allargarsi trasferendo lo storico negozio nei nuovi locali di via Indipendenza 13, a due passi dalla stazione ferroviaria e dal centro storico di Brindisi.
Sono cambiate tante cose in questi nove anni – spiega con orgoglio Cinzia “la rossa” Palazzo – anche se sembra ancora ieri che avevamo a disposizione solo le primissime Ego. Abbiamo attraversato momenti di difficoltà normativa ma anche di esplosione dei consumi; supertassazioni e periodo no tax. Ormai credo che nessuno potrà più fermare la diffusione della sigaretta elettronica come unico strumento in grado di dissuadere i fumatori dal tabacco tradizionale. Io sono orgogliosa di quello che faccio tutti i giorni: la nostra attività non si limita al mero passaggio di prodotti dallo scaffale alle mani del cliente. Noi negozianti di sigarette elettroniche svolgiamo un importante ruolo di informazione e diamo consigli pratici. Che è la cosa più importante per riuscire a convincere e a non far desistere soprattutto chi si avvicina per la prima volta al mondo del vaping“.
I servizi, infatti, sono il vero valore aggiunto di un punto vendita come Jōki. Angelo “doctor coil” Pezzolla è la figura tecnica, colui che consiglia, rigenera, testa, dialoga con i cosiddetti hard vaper, coloro cioè che hanno bisogno di un prodotto qualitativamente superiore e dalla manutenzione più elaborata rispetto all’entry level. “Diamo un vero servizio di assistenza pre e post vendita. Faccio un esempio: se qualcuno ci chiede di rigenerare un atom, non ci limitiamo a fare una semplice resistenza. Ma smontiamo l’atom, lo laviamo agli ultrasuoni, puliamo tutte le componenti, lucidiamo il tank.  Ci vuole del tempo, certo, ma vedere un nostro cliente soddisfatto e gaudente per il nuovo settaggio, è per noi la vera soddisfazione“. Il locale di via Indipendenza ospita anche una sezione dedicata ai “pezzi” che hanno fatto la storia del vaping. “Abbiamo pensato – spiega ancora Pezzolla –  di allestire una sorta di piccolo museo della sigaretta elettronica. Ci sono oggetti unici, fatti a mano in tiratura limitata, ma anche quelli più popolari che però sono diventati un cult: dal Provari al Vinci di Yasu75, dalle Lukkos di Luca Crocetti all’atom Bt-Lt Little Nancy di Steampipes”. A causa delle misure antipandemiche, Jōki non ha avuto una inaugurazione tradizionale. L’evento – dicono Pezzolla e Palazzo – sarà però organizzato appena le condizioni di sicurezza e la normativa lo consentirà. 

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