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Sigarette elettroniche, studio Juul: con più nicotina si aiutano i fumatori

Confrontati livelli di nicotina, craving e astinenza negli utilizzatori della pod-mod dell'azienda con tre diversi livelli di concentrazione.

È stato pubblicato su Nicotine & Tobacco Research lo studio peer-reviewd condotto da Juul Labs, che mette a confronto l’erogazione di nicotina delle sigarette tradizionali con i prodotti dell’azienda disponibili in Canada, Stati Uniti e quelli commercializzati sul mercato europeo. Come noto, la differenza fondamentale fra il dispositivo presente in Europa e quello venduto Oltreoceano è il contenuto di nicotina. Mentre in Canada e negli Usa i liquidi nelle pod arrivano a una concentrazione di 59 mg/ml, la Direttiva europea sui prodotti del tabacco (Tpd) stabilisce il limite a 20 mg/ml. Dunque il confronto è stato fra sigarette a tabacco combusto e pod-mod Juul con tre diverse concentrazioni di nicotina: 59, 18 e 9 mg per ml di liquido.
Lo studio si intitola “An Open-Label, Randomised, Controlled, Crossover Study to Assess Nicotine Pharmacokinetics and Subjective Effects of the JUUL System with Three Nicotine Concentrations Relative to Combustible Cigarettes in Adult Smokers” ed è stato coordinato da Nicholas I. Goldenson. Vi hanno preso parte 24 fumatori adulti che, in cinque diverse visite, hanno fumato le loro sigarette abituali o usato uno dei prodotti Juul in sessioni controllate da 10 inalazioni e ad libitum per sessioni di 5 minuti. Per ogni prodotto usato, sono stati misurati i livelli di nicotina presenti nel sangue dei partecipanti, mentre dopo 30 minuti dall’uso sono stati valutati gli effetti soggettivi, cioè il craving e i sintomi di astinenza.
I risultati sono quelli che ci si aspetta. Chi aveva utilizzato l’e-cigarette con la più alta concentrazione di nicotina aveva nel sangue livelli significativamente più alti della stessa e craving e sintomi di astinenza minori, rispetto a chi aveva svapato a 18 o 9 mg/ml. I ricercatori concludono, quindi, che, soprattutto per i fumatori più accaniti, il limite imposto dalla Tpd alla concentrazione di nicotina nei liquidi per sigarette elettronica limiti la capacità del prodotto di fornire una alternativa soddisfacente al fumo. Questo spiega anche, dice l’azienda, perché il tasso di fumatori che smettono con Juul è più alto negli Usa e in Canada rispetto al Regno Unito, come emerso da un precedente studio.
Insomma, alla luce di questa ricerca, l’azienda californiana ritorna a ribadire una posizione già espressa due anni fa dal responsabile per l’Europa e il Mediterraneo Grant Winterton: la richiesta di aumentare il tetto alla concentrazione di nicotina nei prodotti europei, ferma restando la necessità di proteggere i minori. “Quando si valutano le leggi e le normative sulla concentrazione di nicotina negli Ends – afferma infatti il vicepresidente per i Global scientific affairs di Juul, Mark Rubinstein – i legislatori devono considerare che la disponibilità di una varietà di prodotti alternativi a base di nicotina può aiutare un numero ancora maggiore di fumatori ad allontanarsi dalle sigarette”. Ed è presumibile che questa sarà la richiesta chiave di Juul in sede di revisione della Tpd.

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