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Consultazione europea: i consumatori a difesa della sigaretta elettronica

La commissione contro il cancro del Parlamento europeo chiede un parere su covid e lotta ai tumori, l'italiana Anpvu risponde.

Le associazioni dei consumatori dei prodotti del vaping sono ancora una volta in prima linea per cercare di far comprendere alle istituzioni l’utilità delle sigarette elettroniche per ridurre il danno da fumo in ottica della lotta contro il cancro. La commissione apposita del Parlamento europeo, la cosiddetta Beca, ha infatti appena aperto una consultazione pubblica destinata esclusivamente alle organizzazioni aderenti al Registro per la trasparenza dell’istituzione. Si tratta di una banca dati che elenca le organizzazioni che cercano di influenzare il processo legislativo e di attuazione delle politiche delle istituzioni europee e ne prevede un codice di condotta. Attraverso una serie di domande, Beca chiede dei contributi sull’impatto che la pandemia di covid-19 ha avuto sulla prevenzione del cancro, i servizi sanitari, i pazienti oncologici e la ricerca.
Due sono i questi ai quali le associazioni dei consumatori di e-cig, fra cui l’italiana Anpvu, hanno potuto rispondere. Il primo riguardava impatto della pandemia sui comportamenti legati allo stile di vita. “Durante la crisi del covid – ha commentato l’associazione – in gran parte dell’Europa i negozi di sigarette elettroniche sono stati costretti a restare chiusi, limitando così l’accesso ai prodotti a base di nicotina a rischio ridotto, come quelli del vaping. Questi punti vendita dovrebbero essere considerati servizi essenziali e rimanere aperti. L’Italia ha riconosciuto l’interesse di salute pubblica decidendo di lasciare aperti i vape shops e classificandoli come servizi essenziali. C’è molta disinformazione sullo svapo, a dimostrazione della necessità di messaggi di salute pubblica chiari, basati sulle prove scientifiche disponibili. Le sigarette tradizionali provocano il cancro, mentre le sigarette elettroniche non hanno ancora mostrato alcuna cancerogenicità. Il fumo tradizionale non è solo un problema di cancro, ma una delle maggiori sfide per la salute pubblica che l’Europa dovrà affrontare e qualsiasi strategia contro il cancro dovrà affrontare il fumo come priorità e promuovere l’uso di prodotti di riduzione del danno, come lo svapo, all’interno del piano europeo sul cancro”.
La seconda domanda verte sull’impatto della pandemia sulle misure di prevenzione del cancro. Nella sua risposta, Anpvu ha sottolineato come nel Piano europeo contro il cancro non solo sia del tutto assente il principio del rischio ridotto, ma venga operata anche “una pericolosa equivalenza fra sigarette elettroniche e fumo tradizionale”. “Dopo tutte le prove scientifiche prodotte finora – continua il commento dell’associazione – non è solo paradossale considerare le sigarette elettroniche marginali nella lotta al fumo, e quindi continuare a esporre milioni di fumatori al rischio di cancro, ma ancora più assurdo è che siano equiparate a sigarette tradizionali, che causano quasi un terzo dei casi di cancro in Europa. Le attuali prove scientifiche indicano che il rischio di cancro è significativamente inferiore nelle sigarette elettroniche rispetto alle sigarette di tabacco e supporta l’efficacia delle sigarette elettroniche come sostituto del fumo e gli ampi benefici per la salute dei fumatori che passano alle sigarette elettroniche”.

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