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Sigarette elettroniche, Ethra: il Piano anticancro protegge il tabacco

Appello delle associazioni consumatori di e-cig agli europarlamentari: correggete gli errori della Commissione europea.

Scriviamo per conto di 27 milioni di consumatori europei, per esprimere la nostra preoccupazione per le nuove misure proposte nel Piano europeo contro il cancro. Queste misure renderebbero le alternative meno dannose al fumo, come le sigarette elettroniche e i prodotti di tabacco senza fumo, meno efficaci e attraenti. L’effetto sarebbe quello di proteggere l’industria del tabacco e di ridurre il numero degli europei che smettono di fumare passando alle alternative a basso rischio, aggravando il bilancio generale del cancro. Esattamente il contrario dello scopo dello Europe’s beating cancer plan”.
Inizia così la lettera che Ethra (European tobacco harm reduction advocates) ha appena inviato ai parlamentari europei membri della Commissione speciale contro il cancro, la cosiddetta Beca. Lo scopo è quello di sensibilizzare i parlamentari su quelle che vengono definite “le conseguenze perverse delle misure su tabacco e nicotina proposte nello Europe’s beating cancer plan”, presentato oggi dalla Commissione europea al Parlamento. Ethra, che raggruppa 22 associazioni consumatori attive in 16 Paesi europei (compresa l’italiana Anpvu), sostiene che l’eccessiva regolamentazione delle sigarette elettroniche avrà l’effetto di proteggere il mercato del tabacco combusto, perpetuando il fumo.
Nella lettera si segnala come il documento della Commissione ignori che sigarette elettroniche e di tabacco siano prodotti alternativi, ma che le prime “comportano un rischio molto minore”. Secondo le stime conservative del britannico Royal College of Physicians il rischio del vaping non supera il 5% di quello del fumo. “Questa differenza di rischio – spiega Ethra – significa che è possibile e desiderabile ridurre significativamente il danno, passando da prodotti ad alto rischio a prodotti a basso rischio. Una regolamentazione intelligente può incoraggiare i consumatori a cambiare e il mercato a spostarsi verso prodotti molto più sicuri. Il Piano non coglie questa opportunità”.
La Commissione, invece, propone misure severe, primo fra tutti il divieto dei liquidi per inalazione con gusti diversi dal tabacco. “A un passo dal divieto totale”, commenta Ethra. Il divieto, secondo l’associazione, innescherà una serie di reazioni negative tra cui “la ricaduta nel fumo tra i vaper, la riduzione dello switch tra i fumatori, l’aumento delle attività illecite e del commercio transfrontaliero, scappatoie, più home mixing e la formazione di mercati informali e non regolamentati”. Mentre le altre misure suggerite – tasse, divieto di svapare nei luoghi pubblici e pacchetto neutro – offriranno ulteriore protezione normativa alle sigarette tradizionali.
Queste misure sono pensate allo scopo di proteggere i minori, ma Ehtra ricorda come non vi sia un problema di vaping e giovani in Europa, mentre esiste quello del fumo, dell’uso di droghe e del consumo eccessivo di alcool. “Le evidenze scientifiche – si legge nella lettera – suggeriscono che è più probabile l’uso di sigarette elettroniche sia un deterrente dal fumo per i giovani e che l’uso frequente di e-cig tra gli adolescenti sia concentrato tra coloro che già fumano o fumerebbero in assenza di sigarette elettroniche”.
Ethra rivolge dunque il suo appello ai componenti di Beca, sperando che vogliano e possano correggere il tiro. “Stiamo perdendo fiducia nella Commissione come istituzione europea obiettiva che si basa su dati concreti – conclude l’associazione – Sembra che stia adottando approcci semplicistici ed emotivi invece che mettere al primo posto la salute e il benessere degli europei. Le scriviamo in qualità di nostro rappresentante eletto per esortarla a esaminare le proposte della Commissione. Ci auguriamo che tenga conto delle nostre opinioni, esamini e metta in discussione la motivazione della Commissione per queste misure”.
L’associazione Anpvu si è incaricata di far pervenire l’appello di Ethra, accompagnato da una seconda lettera specifica, ai tre membri effettivi italiani (gli onorevoli Pietro Fiocchi, Alessandra Moretti e Luisa Regimenti) e ai tre sostituti (Angelo Ciocca, Chiara Gemma e Aldo Patriciello) della commissione parlamentare contro il cancro.

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