© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Sono purtroppo confermate le indiscrezioni della scorsa settimana sul Piano europeo anticancro per quanto riguarda i prodotti alternativi al tabacco a rischio ridotto, come la sigaretta elettronica. Nel redigere il documento da sottoporre al Parlamento europeo, la Commissione non ha tenuto in nessun conto la strada della riduzione del danno e propone un approccio pesantemente proibizionista, equiparando di fatto vaping e tabacco.
Il tema è affrontato al punto 3.2 del documento, intitolato “Achieving a tobacco-free Europe”. Dopo aver ricordato che il fumo è responsabile del 27% dei casi di tumore, la commissione enuncia il suo obiettivo di creare una “generazione senza tabacco” entro il 2040, attraverso la rigorosa adozione di misure specifiche “comprese norme più severe sui nuovi prodotti”, termine con cui nel linguaggio burocratico si indicano i prodotti a rischio ridotto. “La Commissione – afferma il documento – continuerà a dare priorità alla protezione dei minori dagli effetti dannosi del tabacco e dei prodotti associati”.
Per farlo, continua al documento, si inaspriranno gli strumenti normativi a livello europeo, grazie alle revisioni della Direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd), la Direttiva sulla tassazione del tabacco e del quadro legale per gli acquisti transfrontalieri del tabacco da parte dei privati. La Commissione intende: “lavorare in piena trasparenza verso imballaggi semplici e un divieto totale degli aromi, utilizzare le agenzie dell’Ue esistenti per migliorare la valutazione degli ingredienti, estendere la tassazione ai nuovi prodotti del tabacco e vietare la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione del tabacco su Internet e sui social media”.
Dunque all’orizzonte si profila il flavour ban e una nuova tassazione per i prodotti del vaping. Ma non solo. Entro il 2023 Bruxelles proporrà un aggiornamento alla Raccomandazione del Consiglio relativa agli ambienti senza fumo “per estendere la sua portata ai prodotti emergenti, come le e-cigarette e i prodotti a tabacco riscaldato, e per estendere gli ambienti senza fumo agli spazi all’aperto”. Insomma, proibizionismo su tutta la linea ed equiparazione con il tabacco combusto.
La presentazione del Piano viene accolta con sgomento e incredulità dalle associazioni del settore del vaping, alle quali ora rimane possibile solo fare appello ai parlamentari europei, perché cerchino di smussare almeno le parti più punitive del piano della Commissione.