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Sigarette elettroniche, wattaggio variabile per diminuire la nicotina

Uno studio internazionale dimostra che i sistemi regolabili consentono di non aumentare numero e durata dei tiri per compensare.

In uno studio del 2018 un team internazionale di ricercatori dimostrò che gli utilizzatori di sigaretta elettronica reagiscono a una diminuzione della nicotina nei liquidi con comportamenti compensatori, che finiscono per esporli a una maggiore quantità di tossine (sempre però di gran lunga inferiori a quelle del fumo). In pratica, la ricerca registrava che, abbassando la concentrazione di nicotina nei liquidi da inalazione, gli svapatori aumentavano il numero e la durata dei tiri, diminuendo l’intervallo fra una aspirazione e l’altra, se usavano dispositivi a wattaggio fisso. Se, invece, i vaper disponevano di una sigaretta elettronica regolabile, compensavano la minore nicotina aumentando la potenza del dispositivo.
Oggi gli stessi ricercatori presentano una seconda analisi del medesimo lavoro scientifico, indagando sulla durata di questi comportamenti compensatori e sulle differenze fra chi usa sigarette elettroniche a wattaggio fisso e chi invece quelle regolabili. Lo studio è stato accettato dalla rivista Nicotine & Tobacco Research e si intitola “The time course of compensatory puffing with an electronic cigarette: Secondary analysis of real-world puffing data with high and low nicotine concentration under fixed and adjustable power settings”. Gli autori, coordinati da Sharon Cox dello University College London, sono tutti nomi noti della ricerca sul vaping, fra cui Lynne Dawkins della London South Bank University e Maciej Goniewicz del Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo, negli USA.
La ricerca ha dimostrato una importante differenza fra i due tipi di dispositivi. Il comportamento compensatorio di chi usava e-cigarette a potenza fissa, infatti, è continuato per tutto il periodo dell’osservazione (5 giorni). Cioè gli utilizzatori hanno continuato ad aumentare il numero e la durata dei tiri. Questo non è accaduto per chi aveva a disposizione una sigaretta elettronica regolabile, il cui comportamento compensatorio era invece stabile e non si traduceva in un aumento dei tiri. Insomma, gli utenti si limitavano ad innalzare la potenza del dispositivo.
Coerentemente con i risultati precedenti – spiegano infatti i ricercatori – i dati suggeriscono che quando la potenza è regolabile, la compensazione sembra essere guidata principalmente attraverso la regolazione della potenza verso l’alto”. “Le impostazioni di potenza regolabili – continua lo studio – possono aiutare i vaper a soddisfare il desiderio e produrre una maggiore soddisfazione, specialmente in assenza di nicotina a maggiore intensità”. Lo studio afferma anche un’altra cosa importante: “Passare a un e-liquid con nicotina più bassa, senza alterare le impostazioni di potenza, può scoraggiare i vaper, che potrebbero trovare frustrante svapare di più per ottenere soddisfazione e livelli di nicotina nel sangue stabili”.
Un’osservazione che non è sfuggita alla rete internazionale di consumatori Innco, impegnata a contrastare  le conclusioni del Gruppo di studio sulla regolamentazione dei prodotti del tabacco dell’Organizzazione mondiale di sanità che, in un recente rapporto, esortava a vietare i sistemi aperti a vantaggio di quelli chiusi. “Da questa ricerca emerge – dichiara Innco – che le sigarette elettroniche a bassa potenza, temperatura e flusso dell’aria fissi e cartucce sigillate non sono probabilmente efficaci per aiutare i fumatori a passare permanentemente ad alternative a basso rischio”. Insomma, conclude la rete dei consumatori, “non vietate i sistemi aperti”.

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