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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 14 al 20 febbraio

Settimana in cui tiene banco la discussione tedesca sull'ipotesi di tassare i prodotti del vaping a seconda del contenuto di nicotina.

Germania – Arriva la tassa sulla sigaretta elettronica, partirà nel 2022
Finisce il trattamento fiscale speciale per la sigaretta elettronica in Germania. Dal prossimo anno, nel quadro di una rimodulazione complessiva delle aliquote su tabacco e riscaldatori, anche i liquidi per ecig finiranno sotto la scure fiscale. L’aumento sarà scaglionato in quattro anni, fino al 2026. Secondo indiscrezioni, l’imposta dovrebbe essere riscossa sui liquidi in base al contenuto di nicotina, potrebbe essere aumentata in due fasi, fino a 4 centesimi per milligrammo di nicotina. Si tratta di un salto consistente. Secondo calcoli ancora non ufficiali un NicShot che oggi costa 1 euro arriverebbe a costare 9 euro. Bisognerà attendere precisazioni ufficiali per avere la misura chiara ed esatta della nuova tassa. Ma associazioni dei consumatori, produttori, commercianti e esperti favorevoli alla riduzione del danno hanno criticato duramente il futuro provvedimento.

Germania, dal prossimo anno tassa sulla sigaretta elettronica

 

GermaniaTassa ecig: da Egarage appello ai parlamentari per una battaglia come avvenne in Italia
“Qualche volta purtroppo non è vero il detto che peggio non potrà andare”. È il commento con cui la rivista di settore tedesca Egarage ha commentato il piano del governo di introdurre la tassa sui liquidi poer sigarette elettroniche. Una tassa che, secondo una prima stima del quotidiano Die Welt, potrebbe portare al raddoppio il prezzo dei liquidi. Egarage, che ha seguito nei mesi scorsi con puntualità tutti i passaggi politici e parlamentari legati alla discussione su una tassa europea, si dice sorpresa per la scelta improvvisa del governo e per la decisione di perseguire una strada nazionale. “Ormai nessuno parla più di incidenza del fumo, di prevenzione del cancro, di stop al fumo o di politica delle dipendenze o di un’azione comune europea”, ha commenta la rivista, “la pandemia lo ha dimostrato, quando si tratta di denaro, l’invocata politica unitaria europea non interessa più. Per il governo non è neppure concepibile imparare dalle esperienze di altri Paesi come, ad esempio, l’Italia, dove venne ritirato un modello di tassazione che rischiava di distruggere l’intero comparto del vaping. Se l’esecutivo è sordo, allora è il tempo delle opposizioni – conclude Egarage – lanciando un appello alle forze non governative che siedono in parlamento: facciano la loro parte”.

Germania – Tassa ecig: le opposizioni in campo contro l’equiparazione fiscale vaping-tabacco
E i partiti di opposizione promettono battaglia parlamentare. I Verdi ritengono corretta un’imposizione fiscale sui liquidi, perché la sigaretta elettronica non è completamente innocua per la salute, ma sono favorevoli alle politiche di riduzione del danno quando ogni altro sforzo per smettere di fumare è stato inutile: il piano del ministro Scholz di aumentare della stessa entità la tassa sul tabacco e quella per liquidi ecig e riscaldatori di tabacco va respinto, perché renderebbe difficile il passaggio dei fumatori a sistemi alternativi meno dannosi. I Verdi poi propongono una normativa fiscale europea e rifiutano percorsi nazionali. Per la Linke (il partito della sinistra) la politica fiscale, quando tocca il piano delle dipendenze, deve avere anche una funzione di guida e indirizzo: non è concepibile tassare allo stesso modo prodotti che nuocciono alla salute in maniera differente. Il rischio è di riportare nelle grinfie della dipendenza da tabacco quanti ne stavano uscendo proprio grazie alla sigaretta elettronica. Posizione analoga per il liberali. La nuova tassa può portare anche a quadruplicare il costo dei prodotti del vaping, dicono i liberali. è una scelta scellerata per quel che riguarda la politica sanitaria e rischia di limitare enormemente le potenzialità competitive della sigaretta elettronica, cioè del sistema meno dannoso per la salute. Quanto potrà essere incisiva in parlamento l’azione di questi tre partiti, peraltro non omogenei,è difficile dire. La Grande coalizione che governa la Germania è numericamente molto forte.

Germania – Tassa ecig: Wva, a rischio qualsiasi credibile politica di contrasto al fumo
Non sono mancate critiche dagli ambienti del vaping anche al di là del confine tedesco. Come quelle dell’associazione internazionale dei consumatori di sigarette elettroniche World vapers’ alliance (Wva), che per bocca del suo direttore Michael Landl ha denunciato il rischio di pregiudicare qualsiasi seria politica di contrasto al fumo. “Chiunque voglia davvero ridurre il danno sanitario causato dal fumo – ha detto Landl – deve facilitare l’accesso all’e-cigarette, non renderlo più difficile. Il vaping riduce del 95% il danno del fumo ed è raccomandato dalle istituzioni sanitarie nel Regno Unito, in Francia e in Canada come strumento per smettere di fumare”. World vaper’s alliance sottolinea un ulteriore danno: la tassa sui prodotti del vaping andrebbe a penalizzare in particolare le fasce della popolazione a basso reddito, dove il fumo è più diffuso.

Consumatori: tassare la sigaretta elettronica fa male alla salute

 

Usa – Studio: è il fumo che espone gli utilizzatori duali alle sostanze tossiche, non il vapore
È il fumo di sigaretta e non il vapore dell’ecig a determinare l’esposizione a sostanze tossiche nei cosiddetti utilizzatori dueli, coloro che allo stesso tempo fiumano e svapano. Al contrario, il vaping ha scarsa o nessuna incidenza sui livelli dei biomarcatori. È l’esito di uno studio realizzato da un gruppo di venti studiosi americani, coordinati da Danielle M Smith del Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo, intitolato “Exposure to Nicotine and Toxicants Among Dual Users of Tobacco Cigarettes and E-Cigarettes: Population Assessment of Tobacco and Health (PATH) Study, 2013–2014”. Elaborate le analisi condotte dagli studiosi, che hanno diviso gli utilizzatori duali in sottogruppi in base alla frequenza d’uso dei prodotti. Il risultato cui sono giunti i ricercatori è che l’esposizione relativa all’uso duale dipenda dal livello di fumo di sigarette. Un motivo in più per evitare il doppio regime e passare il più rapidamente possibile alla sola sigaretta elettronica, unico modo per ridurre l’esposizione. Lo studio è stato pubblicato su Nicotine & Tobacco Research e Sigmagazine offre un approfondimento sugli esiti e anche sulle modalità con cui è stato realizzato.

Dual use: il fumo espone a sostanze tossiche, non la sigaretta elettronica

 

Gran Bretagna – Nutt: “L’ecig è fra i principali progressi della storia della medicina”
“Svapare la nicotina con o senza aromi è potenzialmente uno dei più importanti progressi sanitari nella storia della medicina, perché il fumo di sigaretta è la principale causa evitabile di morte prematura in tutto il mondo”. Sono parole chiare quelle che aprono il contributo fornito del professore David John Nutt all’intergruppo parlamentare sul vaping del Parlamento britannico, che sta raccogliendo dei pareri sui sistemi di somministrazione di nicotina alternativi (prima fra tutte la sigaretta elettronica), per definire la posizione che dovranno tenere i rappresentanti del Regno Unito in vista della conferenza delle parti (il Cop 9) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms a novembre. La Gran Bretagna è il leader mondiale nell’uso della sigaretta elettronica per aiutare i fumatori a smettere e contribuire a minimizzare il rischio che i minori inizino a fumare, ma è un approccio non condiviso da gran parte del resto del mondo e dalla stessa Organizzazione di sanità. C’è dunque da aspettarsi che, in sede di Cop 9, la delegazione del Regno Unito sarà l’unica a contrastare la posizione proibizionista sui prodotti a rischio ridotto dell’Organizzazione mondiale di sanità.

La sigaretta elettronica è fra i principali progressi nella storia della medicina

 

Unione Europea – Commissione e lobby del tabacco, il Mediatore chiede più trasparenza
Il Mediatore europeo Emily O’Reill ha inviato una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere ulteriori progressi delle politiche di trasparenza nei rapporti con le lobby del tabacco. “Sebbene siano stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda la trasparenza delle riunioni di lobby rispetto a una precedente indagine del Mediatore nel 2016, la Commissione non pubblica ancora in modo proattivo tutte le informazioni sulle interazioni tra la Commissione e l’industria del tabacco”, si legge nella lettera di O’Reill. La sollecitazione del Mediatore nasce a seguito dell’incarico di consulenza dato da una importante multinazionale del tabacco a una società di comunicazione in cui figura anche l’ex commissario al Bilancio dell’Ue, il tedesco Günther Oettinger. Un’esigenza, quella della completa trasparenza nei rapporti con le lobby del tabacco, ancora più urgente in vista delle prossime direttive che dovranno riformare l’industria e il mercato del tabacco e della sigaretta elettronica (acquisti transfrontalieri; accise minime; Tpd3; etichette e aromi).

Tabacco, le accuse del Mediatore Ue: “Commissione poco trasparente nei rapporti con le lobby”

 

 

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