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Pietro Fiocchi (FdI), un alleato della sigaretta elettronica nel Parlamento europeo

L'eurodeputato italiano ha incontrato una delegazione dell'associazione dei consumatori Anpvu dimostrando disponibilità a sostenere all'interno delle istituzioni il tema della riduzione del danno da fumo.

Un incontro formale tra l’associazione dei consumatori di sigarette elettroniche e l’europarlamentare italiano Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia) per parlare e confrontarsi sulle novità regolatorie che a breve saranno introdotte in tutta Europa. Il componente della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro (Beca) si è intrattenuto per circa un’ora con Carmine Canino e Anna Corbosiero, rispettivamente presidente e vicepresidente Anpvu. Entrambi hanno portato subito all’attenzione di Fiocchi come all’interno del Piano europeo contro il cancro non si sia fatta differenza tra il fumo di tabacco combusto e il vapore derivante dallo svapo, ponendoli cioé di fatto sullo stesso piano. “Non sono la stessa cosa – commentano Canino e Corbosiero – e siamo pienamente convinti che la Commissione conosce bene la differenza. Ma forse preferisce adottare un approccio ideologico, trascurando di fatto il dovere di attuare politiche nell’interesse dei cittadini europei e della tutela della loro salute. Trattare fumo e vaping allo stesso modo è, a nostro avviso, un gravissimo errore che potrebbe impedire a migliaia di fumatori di smettereDopo tutte le evidenze scientifiche prodotte sino ad oggi non solo è grave considerare la sigaretta elettronica marginale nella lotta al fumo, e continuare così ad esporre milioni di fumatori al rischio di cancro, ma ancor più assurdo è che siano equiparate al fumo tradizionale. Ogni anno a circa 3 milioni di persone nell’Unione europea viene diagnosticato il cancro ed ogni anno i morti di tumore sono 1,4 milioni”.
Pietro Fiocchi ha partecipato all’incontro con grande attenzione, dimostrando piena disponibilità ad approfondire e portare avanti congiuntamente con l’associazione i temi di comune interesse e a tutela del comparto della sigaretta elettronica in ottica di riduzione del danno da fumo. Prima di tutto facendo pressione affinché la Commissione Beca possa riscrivere il punto 3.2 del Piano europeo contro il cancro, quello cioé che equipara fumo e vapore. “Sono dell’opinione – ha commentato l’onorevole Fiocchi – che non si debba fare di tutta l’erba un fascio a prescindere, con un approccio ideologico teso a vietare tutto, ma affrontare il tema in modo pragmatico e realistico. Vorrei sottolineare l’ausilio derivante dai dispositivi per il vaping nell’eliminare gradualmente il fenomeno del tabagismo, e quindi ridurre il più possibile il rischio per la salute del fumatore, non dimenticando il costo sociale, soprattutto in termini di perdita di vite umane causate dal tabacco, che con una strategia mirata di mitigazione del danno si potrebbe contenere”.

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