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Migliaia di siti internet sono fuori uso per colpa di un incendio che nella notte ha colpito la OVH Cloud, tra le principali aziende europee specializzata nella gestione di server informatici. Per cause accora da accertare, le fiamme hanno avvolto un edificio di cinque piani prima di estendersi ad altri due altri edifici dell’impresa che ha sede nella zona ad est di Strasburgo. Nonostante l’incendio sia stato domato grazie all’intervento di un centinaio di vigili del fuoco accorsi con circa quaranta mezzi, l’operatività completa dei siti che si appoggiano alla OHV Cloud. A farne le spese non soltanto i siti di istituzioni e enti governativi, ma anche di moltissime imprese di e-commerce tra cui Ribilio, tra le principali aziende continentali di distribuzione e importazione di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione. I siti aziendali coinvolti e che al momento risultano ancora off line sono riblilio.com, kiwivapor.com e ribilio.it.
“Stiamo lavorando per cercare di ripristinare i nostri siti nel più breve tempo possibile – spiega Mattia Sparacino, Ad Ribilio – Per il momento possiamo continuare a garantire il servizio di vendita attraverso la nostra rete di agenti commerciali sul territorio che, fortunatamente, utilizzano un software interno che non si appoggia sui server ospitati da Ovh. In caso di necessità i rivenditori possono anche utilizzare i nostri indirizzi di posta elettronica perché neppure questi server sono appoggiati presso l’azienda francese distrutta dall’incendio“.
