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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 21 al 27 marzo

Deludente sondaggio sulle e-cig fra gli europarlamentari: poche idee ma confuse. In Usa intanto torna il Surgeon General anti vaping, mentre Steve Forbes si schiera per la harm reduction.

UeEuroparlamentari e vaping, poche idee ma confuse
Sono chiamati a riscrivere le nuove disposizioni da applicare al commercio e alla produzione di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione, rivedendo la direttiva sui tabacchi e prodotti liquidi da inalazione (Tpd3), ma cosa ne sanno della materia? Sono i 705 parlamentari europei, nelle cui mani c’è il destino di milioni di consumatori e decine di migliaia di operatori. Dovranno votare su uno dei punti che agita il dibattito scientifico, il cosiddetto flavor-ban, ovvero la possibilità che il legislatore disponga il divieto di commercializzazione di liquidi contenenti aromi diversi dal tabacco, su cui il confronto è tanto aspro, quanto chiari i risultati degli studi scientifici. Ma un’indagine promossa da EcigIntelligence, che ha interpellato tutti i 705 membri dell’assemblea, evidenzia dati contraddittori. Solo in 32 si sono presi la briga di rispondere al questionario, il 5% per cento del totale. Ma la maggior parte (65%) ha dichiarato di conoscere i dispositivi elettronici per la vaporizzazione della nicotina e, tra questi, tre su quattro sanno che hanno una percentuale di rischio molto ridotta rispetto al fumo tradizionale. Circa il 70% degli eurodeputati ritiene che dovrebbe essere consentita la vendita online di sigarette elettroniche e liquidi anche con nicotina; quasi la metà degli eurodeputati ritiene che le regole sulla pubblicità dovrebbe essere uguali a quelle del tabacco tradizionale; soltanto circa un terzo degli eurodeputati ritiene che i liquidi aromatizzati e i sapori diversi dal tabacco dovrebbero essere regolamentati in maniera meno rigorosa rispetto al fumo. Contraddizioni che hanno fatto scattare l’allarme tra gli attivisti del vaping. Di più nell’approfondimento di Sigmagazine.

Quanto ne sanno i parlamentari europei di sigarette elettroniche?

 GermaniaGoverno, via libera alla tassa sulla sigaretta elettronica. Ora la parola passa alle Camere
La tassa sulla sigaretta elettronica si avvicina. Il governo tedesco ha approvato in settimana nel consiglio di gabinetto il nuovo progetto di legge sul tabacco voluto dal Ministro delle finanze Olaf Scholz (Spd) nel quadro delle misure del nuovo bilancio. La legge prevede, tra le altre cose, l’imposizione per la prima volta in Germania di una tassa sui liquidi contenenti nicotina. L’impianto della proposta è stato approvato con piccolissime modifiche in punti marginali. Ora la parola passa alle camere legislative. Al Bundesrat, la camera delle Regioni, e al Bundestag, la camera alta, dove attraverserà la trafila delle commissioni competenti. L’approvazione è prevista per la fine di giugno, in una delle ultime sedute del Parlamento, che sarà poi rinnovato con le elezioni del 26 settembre. Non si prevedono sorprese. La nuova tassa entrerà in vigore dal prossimo anno. Le associazioni pro-vaping hanno denunciato l’assenza di un confronto con il governo, che è andato dritto per la sua strada, e il rischio di contraccolpi nella lotta contro il fumo.

UsaTorna il  Surgeon General che avviò la crociata contro le sigarette elettroniche
Proseguono i segnali negativi per il mondo del vaping provenienti dalla nuova amministrazione americana di Joe Biden. Vivek Murthy torna oggi ad occupare la carica di Surgeon General degli Stati Uniti, figura importante perché, oltre ad essere il capo esecutivo United States Public Health Service Commissioned Corps, è anche il portavoce per le questioni di salute pubblica all’interno del governo federale. Il 43enne medico e viceammiraglio di nascita inglese e origine indiana ha già ricoperto il ruolo di Surgeon General dal dicembre del 2014 all’aprile del 2017, nominato da Barack Obama. E fu proprio Vivek Murthy, nel dicembre del 2016, a dare il via alla crociata contro le sigarette elettroniche che continua a montare ancora oggi.

Usa, torna il Surgeon General che avviò la guerra alle sigarette elettroniche

GermaniaCovid, salta anche InterTabac 2021, appuntamento al prossimo anno
Mentre sulla Germania si abbatte la terza ondata della pandemia e i ritardi della campagna vaccinazioni allontana a settembre l’obiettivo di rendere disponibile a ogni tedesco una dose da somministrare, gli organizzatori di InterTabac si vedono costretti ad annullare l’edizione 2021 della storica e più importante fiera B2B di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche. Troppa incertezza per poter immaginare libertà di circolazione nei padiglioni della fiera di Dortmund nel tradizionale mese di settembre. L’appuntamento è rimandato di 12 mesi.

Anche InterTabac getta la spugna: annullata edizione 2021, appuntamento nel 2022

 UsaEsperta consumatori: il divieto postale per il vaping favorirà le vendite di sigarette tradizionali
In un articolo sulla National Review, Michelle Minton, una senior fellow specializzata in politica dei consumatori per il Competitive Enterprise Institute, ha recentemente lanciato un allarme: il divieto di spedizione postale dei prodotti del vaping potrebbe rivelarsi un boomerang e portare all’aumento delle vendite di sigarette tradizionali.

UsaSteve Forbes, l’anti-Bloomberg, colpisce ancora: basta terrorismo sul vaping
È diventato l’anti-Bloomberg per la sua posizione a favore delle sigarette elettroniche ed è editore anche lui. Steve Forbes, direttore dell’omonima rivista leader dell’informazione economica mondiale ed erede di una lunga dinastia di editori, si è da tempo schierato dalla parte del vaping e delle politiche di riduzione del danno. “Gli oppositori del vaping dovrebbero smetterla di usare tattiche terroristiche piene di invenzioni e concentrarsi su campagne educative”, ha detto di nuovo utilizzando la sua rubrica video What’s Ahead, “i fatti sono dalla parte delle sigarette elettroniche”. Sigmagazine ne traccia un profilo e lo mette a confronto con quello di Michael Bloomberg, il tycoon anti-vaping.

Steve Forbes, l’anti Bloomberg che difende le sigarette elettroniche

 CinaProposto divieto di fumo nazionale in tutti i luoghi chiusi. Venti città fanno da apripista
Un legislatore cinese ha chiesto un divieto a livello nazionale di fumare nei luoghi pubblici al coperto. La proposta è stata avanzata da Chen Jingyu, esperto di chirurgia cardiotoracica e deputato al tredicesimo Congresso nazionale del popolo. A febbraio, venti città avevano adottato leggi regionali per limitare il fumo indoor nei luoghi pubblici, ma ciò non è sufficiente alla Cina per realizzare il suo piano d’azione per una Cina sana, ha detto Chen al Global Times. Il piano d’azione per la Cina sana mira a far sì che oltre l’80% della popolazione cinese sia coperta da protezioni antifumo entro il 2030. Attualmente, ci sono più di 300 milioni di fumatori in Cina e più di 1 milione di persone muoiono ogni anno per malattie legate al fumo, secondo l’agenzia di stampa Xinhua.

 CinaVerso il monopolio di Stato anche per le sigarette elettroniche
Intanto il governo cinese vorrebbe dare una stretta al commercio nazionale di sigarette elettroniche. Una mossa che avrebbe anche riflessi di natura internazionale. Secondo quanto riportato dalla stampa, il Ministro dell’industria avrebbe già redatto la revisione normativa del comparto del tabacco e le nuove norme dovrebbero regolamentare anche i dispositivi elettronici, sino ad oggi esclusi. Scopo della riforma: rendere organiche le varie norme attualmente in vigore, raggruppandole all’interno di un singolo articolato. Si pensa addirittura ad un ingresso dello Stato nella produzione e distribuzione delle sigarette elettroniche. Le indiscrezioni sulla possibile monopolizzazione del mercato hanno nel frattempo causato il crollo delle azioni in Borsa della più grande azienda di produzione di sigarette elettroniche e accessori, la Relx Technology. L’approfondimento sullo scenario cinese nel resoconto di Sigmagazine.

La Cina pensa di mettere sotto monopolio anche le sigarette elettroniche

Sud AfricaIniziativa dei produttori di e-cig: i minorenni li tuteliamo noi
Manca una legge apposita a tutela dei minori? Ci pensano i produttori di e-cigarette stessi a lanciare una campagna per impedire l’accesso ai prodotti del vaping ai minori di 18 anni. L’iniziativa è partita dalla Vpasa, la Vapour products association of South Africa, organizzazione che raggruppa produttori, grossisti e rivenditori di e-cig. L’impegno richiesto: non vendere strumenti del vaping a chi non ha ancora raggiunto la maggiore età, pena un processo disciplinare interno. La campagna ha anche l’obiettivo di anticipare azioni confusionarie del governo, che con una nuova legge intende equiparare il fumo al vaping. L’autoregolamentazione verso i minori, che peraltro il governo non ha ancora tutelato con una legge apposita, vuole anche salvaguardare il diritto di usare le e-cigarette per gli svapatori adulti e i fumatori che intendono passare ad una alternativa meno dannosa.

Sigarette elettroniche, produttori sudafricani: no vendite ai minori

 

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