Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 7 al 13 marzo

L'ipotesi di introdurre una tassa sul livello di nicotina contenuta nei liquidi divide il governo tedesco. Intanto lo Yorkshire Cancer Research diffonde un documentario sulle potenzialità della sigaretta elettronica.

Gran Bretagna – Studio: ecig moltiplicano la possibilità di smettere di fumare, specie quelle ricaricabili
Per smettere di fumare meglio le sigarette elettroniche che le pod usa-e-getta, ma in ogni caso utilizzare l’ecig aumenta le possibilità di dire addio al tabacco rispetto a chi prova a farlo senza alcun supporto. È il risultato di uno studio realizzato da un’equipe di ricerca del National Addiction Center del King’s College London e pubblicato sulla rivista Addiction in occasione del No Smoking Day del Regno Unito. Il titolo della ricerca, interamente finanziata da Cancer Reseach UK, è “The effectiveness of using e‐cigarettes for quitting smoking compared to other cessation methods among adults in the United Kingdom”. Base dell’analisi, i numeri di una indagine online condotta in cinque fasi fra il 2012 e il 2017 su oltre 1.155 persone: fumatori, ex fumatori che avevano smesso un anno prima del completamento dell’indagine e utilizzatori di sigarette elettroniche. I risultati hanno dimostrato che, rispetto ai fumatori che provavano a smettere con la sola forza di volontà, quelli che utilizzavano quotidianamente una ecig ricaricabile vedevano quintuplicare la possibilità di smettere entro un mese; per quelli che svapavano modelli usa-e-getta o a cartucce precaricate la possibilità era triplicata. I dettagli dello studio nell’approfondimento di Sigmagazine.

Sigarette elettroniche ricaricabili sono 5 volte più efficaci per smettere di fumare

 

Germania – Ministero Economia esprime dubbi sulla nuova tassa sulla sigaretta elettronica
Qualche dubbio sulla proposta del ministero delle Finanze per la nuova tassa sulla sigaretta elettronica arriva dal ministero dell’Economia, diretto dal cristiano-democratico Peter Altmaier, uno dei fedelissimi di Angela Merkel. In una nota del ministero, si citano studi recenti che evidenziano la minore dannosità per la salute di nuovi prodotti, tra i quali la sigaretta elettronica e si sottolinea la necessità di “una politica economica attenta a incentivare l’industria a sviluppare strumenti sostitutivi della sigaretta in grado di aiutare l’affrancamento da fumo e nicotina”. L’introduzione di una tassa elevata può disincentivare i fumatori a ricorrere ai nuovi strumenti, alimentare il mercato nero o respingere quei fumatori che avevano iniziato i processi di disassuefazione a tornare al tabacco. In assenza di una presa di posizione da parte del ministro della Salute, è già qualcosa. Il ministero dell’Economia esprime poi preoccupazioni di più stringente natura economica: “Un forte calo della domanda per questi nuovi tipi di prodotti può avere un effetto di minaccia per le imprese per i produttori e gli importatori, prevalentemente di piccole e medie dimensioni”. Sono osservazioni importanti, ma bisognerà valutare il loro peso nel dibattito interno al governo.

Germania – Ma la tassa piace al commissario per le dipendenze del governo
Soddisfazione per la tassa sull’ecig è stata invece espressa dal commissario per le dipendenze del governo Daniela Ludwig, della Csu, il partito conservatore bavarese. La sua posizione non sorprende: Ludwig è da tempo allineata su quel filone di pensiero che ritiene la sigaretta elettronica un pericolo per i giovani, nonostante si moltiplichino gli studi empirici che smentiscono la teoria del vaping giovanile (uno, di cui avevamo parlato nelle precedenti rubriche, era stato realizzato proprio sui giovani in Germania). I rapporti annuali sulle dipendenze sotto la sua direzione sono puntualmente fonte di delusioni per i fautori delle politiche di riduzione del danno. Per Ludwig la nuova tassa sull’ecig “è necessaria dal punto di vista della politica sanitaria per evitare un’ulteriore diffusione del vaping fra i giovani”. Una diffusione che, però, la realtà smentisce.

 Gran Bretagna – L’appello anti-sigarette dei pompieri inglesi: non provocate incendi, passate all’ecig
Ogni anno, in occasione del No smoking Day, giunge puntuale l’appello dei Vigili del fuoco a favore della sigaretta elettronica. La richiesta è indirizzata ai fumatori: se non riuscite a smettere (o per riuscire a smettere), passate all’ecig. L’appello è stato lanciato anche quest’anno. Ma più che le preoccupazioni legate alla salute, quel che muove la London Fire Brigade (Lfb) è l’emergenza incendi, legata ai mozziconi di sigaretta non spenti (o non spenti bene) che provocano incendi anche devastanti. E qui in qualche modo rientra anche la salute, perché di fuoco si può anche morire. I numeri presentati quest’anno sono stati particolarmente gravi, dal momento che la pandemia ha costretto milioni di persone a restare a casa. Solo a Londra da marzo a luglio del 2020 i vigili del fuoco sono intervenuti i 640 incendi causati da materiale legato al fumo, mentre fra gennaio e settembre per lo stesso motivo si sono registrati quattro morti e 98 feriti gravi.

Londra, Vigili del Fuoco raccomandano la sigaretta elettronica ai fumatori

 

Nuova Zelanda – Ecig e fisco: meno fumatori, meno entrate fiscali. Ma potranno diminuire anche i costi legati a malattie del fumo
La sigaretta elettronica mette in luce il dilemma dei governi, qualcuno direbbe la loro ipocrisia. Uno dei motivi per cui lo Stato tentenna sul sostegno al vaping come metodo per smettere di fumare è di natura economica. Meglio fiscale. Il caso della Nuova Zelanda lo evidenzia, nella sua brutalità: secondo il rapporto del ministero del Tesoro, tra luglio 2020 e gennaio 2021 le entrate fiscali sono diminuite di quasi 700 milioni di dollari neozelandesi (circa 420 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E il crollo è dovuto soprattutto al drastico calo delle entrate provenienti dal tabacco, diminuite del 47,8% a causa della ridotta richiesta di prodotti del tabacco. Secondo l’agenzia governativa Statistics New Zealand, la diminuzione di richiesta dei prodotti tradizionali del tabacco (e dunque di fumatori) coincide con la crescente diffusione della sigaretta elettronica nel Paese e con l’aumento dei prezzi dei prodotti del tabacco. Una strategia sanitaria vincente, che crea problemi all’erario del Paese e dunque a tutti i servizi pubblici che le tasse assicurano. Un dilemma che tuttavia potrebbe essere risolto andando a conteggiare quanti soldi pubblici potranno essere risparmiati nei prossimi anni dal servizio sanitario con la riduzione dei costi legati ai pazienti di malattie per il fumo.

Nuova Zelanda, crollo delle entrate fiscali grazie alle sigarette elettroniche

 

Gran Bretagna – “Vaping Demystified”, il film che smonta la disinformazione sull’ecig
Un film-documentario per sfatare i miti che alimentano la disinformazione sulla sigaretta elettronica. Si intitola “Vaping Demystified” ed è stato realizzato dallo Yorkshire Cancer Research che lo ha reso pubblico il 10 marzo, giorno in cui nel Regno Unito si celebra il No smoking day. Un documentario che da un lato smonta una dopo l’altra le leggende nere attorno al mondo del vaping che oscurano la chiarezza degli studi scientifici che ne certificano le potenzialità nelle strategie di riduzione del danno, dall’altro svela i meccanismi che muovono le fila delle campagne diffamatorie: conflitti di interesse, desiderio di ribalta mediatica per assicurarsi finanziamenti, protagonismi. Su tutto, la politica anti-vaping dell’Oms, fondata più sulla morale che sulla salute. Il film dà anche spazio e voce ai responsabili del Public Health England che hanno invece con decisione optato per il sostegno all’ecig: “Non è mai troppo tardi per smettere di fumare”, conclude lo Yorkshire Cancer Research.

Un documentario smaschera la disinformazione sulla sigaretta elettronica

 

Unione Europea – Fiocchi (Fdi) all’Anpvu: impegno per evitare equiparazione fumo-vaping
Una porta aperta, un dialogo continuo per confrontarsi sulle novità regolatorie che a breve saranno introdotte in tutta Europa in tema di vaping e provare a evitare il cortocircuito dell’equiparazione fra vaping e fumo. È quanto ha offerto l’europarlamentare italiano Pietro Fiocchi (Fdi) ai dirigenti dell’italiana Anpvu in un incontro telematico, durante il quale all’eurodeputato sono state esposte le gravi preoccupazioni che nutre l’intero settore che ruota attorno alla sigaretta elettronica. Fiocchi è componente della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro (Beca). Un punto di convergenza è arrivato proprio sul rischio che un approccio ideologico possa penalizzare in maniera sostanziale le potenzialità offerte dalle politiche di riduzione del danno. Per questo Fiocchi ha assicurato da parte sua l’impegno affinché la Commissione Beca possa riscrivere il punto 3.2 del Piano europeo contro il cancro, quello cioè che equipara fumo e vapore.

Pietro Fiocchi (FdI), un alleato della sigaretta elettronica nel Parlamento europeo

 

BrasileStudio: la nicotina in piccole dosi potrebbe migliorare la qualità della vista
La nicotina, assunta naturalmente in maniera dissociata dal fumo, potrebbe avere la proprietà di migliorare l’elaborazione visiva. Il condizionale è d’obbligo, perché gli stessi autori della ricerca che lo ha scoperto ammettono la necessità di ulteriori indagini. Ma lo studio di un gruppo di ricercatori della Federal Univesity of Paraiba di Joao Pessosa, coordinato da Thiago P Fernandez del Laboratorio di percezione, neuroscienze e comportamento dell’ateneo, apre scenari insoliti. Si intitola “Nicotine gum enhances visual processing in healthy nonsmokers” ed è stato pubblicato sul bimestrale scientifico Brain Imaging Behavior. Il mezzo utilizzato negli esperimenti, come indicato nel titolo dello studio, è stata la gomma da masticare. Il risultato, nelle parole degli autori, è che sia possibile “che la nicotina, in piccole dosi, possa avere un potenziale uso terapeutico per le persone affette da ipovisione”. Su Sigmagazine tutti i dettagli su criteri, modalità e campione della ricerca brasiliana.

Secondo uno studio brasiliano la nicotina migliora l’elaborazione visiva

 

Articoli correlati