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Le posizioni delle associazioni dei consumatori di prodotti del vaping compaiono nel documento che riassume i risultati della recente consultazione pubblica lanciata dalla Commissione speciale contro il cancro (Beca) del Parlamento europeo. Lo scorso febbraio, all’indomani della presentazione del Piano contro il cancro della Commissione europea, Beca aveva aperto un confronto con le organizzazioni aderenti al Registro per la trasparenza del Parlamento, chiedendo una valutazione dell’impatto del covid-19 sulla prevenzione del cancro, i servizi sanitari, i pazienti oncologici e la ricerca. Vi aveva preso parte anche l’italiana Associazione nazionale consumatori vaporizzatori personali (Anpvu) e Sigmagazine ne aveva dato conto.
Le osservazioni dei sostenitori della riduzione del danno da fumo sono riportate anche nel rapporto ufficiale. Quando si affronta il tema dell’impatto dei lockdown dovuti al covid su comportamenti e stili di vita, si sottolinea che la maggior parte degli interlocutori ha lamentato la crescita del consumo di prodotti a tabacco combustibile. “Alla luce dei lockdown e delle quarantene imposte – si legge poi nel documento – alcune organizzazioni hanno evidenziato che in molti Paesi europei è stato limitato l’accesso ai prodotti a tabacco non combusto e/o agli altri prodotti con nicotina”.
Un po’ più avanti, nel paragrafo delle raccomandazioni per mitigare gli effetti della crisi sanitaria sui comportamenti e la salute mentale, si parla ancora di fumo e dell’importanza di combatterne il consumo. Le organizzazioni che hanno risposto alla consultazione, specifica il documento, insistono sull’importanza di organizzare campagne informative e programmi di prevenzione. “Alcuni – aggiunge il rapporto – hanno affermato che, in caso di fallimento della cessazione, debbano essere presi in considerazione i prodotti alternativi con nicotina”.
Certo, si tratta di una consultazione pubblica ma è comunque importante che in un documento ufficiale del Parlamento europeo vi sia traccia delle posizioni di chi ritiene che la riduzione del danno da fumo debba essere una strategia del nuovo Piano contro il cancro europeo. Oltre ad Anpvu, hanno fornito il loro contributo alla consultazione European Tobacco Harm Reduction Advocates (Ethra), la tedesca Interessengemeinschaft E-Dampfen e.V. (Ig-Ed) e due centri di ricerca: il catanese CoEhar di Riccardo Polosa e la spagnola Plataforma para la reducción del daño por tabaquismo.