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Protesta perfettamente riuscita. La soddisfazione dell’associazione tedesca VdeH dopo la manifestazione contro la nuova supertassa sulle sigarette elettroniche è lampante: le frasi a sostegno della riduzione del danno da fumo proiettate su una superficie di 120 metri quadrati adiacente il parlamento tedesco ha suscita interesse e curiosità. L’iniziativa ha spinto i parlamentari ad uscire dal palazzo per dialogare e confrontarsi con gli esponenti della filiera del vaping. La nuova tassa porterebbe il costo minimo di un liquido di ricarica da 10 millilitri a 10 euro, di cui ben 6 solo di tasse. “Ciò significherebbe – commenta il presidente Michal Dobrajc – che la sigaretta elettronica, nonostante sia del 95% meno dannosa, sarà presto più costosa delle sigarette convenzionali e si trasformerà da un prodotto della cessazione dal fumo destinato a tutti i fumatori in un prodotto di lusso. Questo non è solo un disastro in termini di politica sanitaria. È prevedibile che non verrà generato alcun reddito fiscale aggiuntivo significativo e che i posti di lavoro verranno distrutti e verrà creato un redditizio mercato nero“.
Dobrajc ha anche contraddetto l’argomento secondo cui la tassa prevista servirebbe a proteggere i minori: “Non esiste alcuna epidemia di sigarette elettroniche tra i giovani. I dati mostrano anche che la sigaretta elettronica non è un fattore di diffusione tra i giovani tanto che l’uso tra di loro è molto bassa. Ogni tassa ha un effetto guida. E questa riporterà il consumo nella direzione della sigaretta di tabacco. Non so spiegare perché la scienza e le voci dei consumatori e dei lavoratori autonomi siano così ignorate. Rendere le sigarette elettroniche poco attraenti attraverso una tassa sul tabacco è come tassare l’energia verde allo stesso modo della benzina“.