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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 4 al 10 aprile

Importante revisione australiana sull'efficacia dell'e-cig, mentre uno spot neozelandese incoraggia a passare al vaping. In Germania si discute ancora di tassa e l'Ungheria è costretta ad aumentare l'accisa sulle sigarette: l'8% dei fumatori sceglierà la sigaretta elettronica.

Australia – Studio: sigaretta elettronica più efficace di gomme e cerotti per smettere di fumare
Le sigarette elettroniche sono più efficaci del 50% rispetto alle terapie sostitutive a base di nicotina e del 100% rispetto al placebo come strumento per smettere di fumare. È il risultato cui è giunta la revisione sistematica sviluppata da Gary Chan del National Centre for Youth Substance Use Research della University of Queensland, insieme a otto colleghi dello stesso ateneo australiano. Lo studio, intitolato “A systematic review of randomized controlled trials and network meta-analysis of e-cigarettes for smoking cessation”, ha comparato l’efficacia per la cessazione del fumo delle e-cigarette con nicotina, delle terapie sostitutive a base di nicotina riconosciute (come cerotti, gomme, spray orali e inalatori) e di strumenti placebo (come sigarette elettroniche senza nicotina). I ricercatori si sono basati sulla letteratura scientifica disponibile in materia su PubMed, Web of Science e PsycInfo, scegliendo solo gli studi condotti su fumatori sani. Lo studio, che conferma altre ricerche analoghe compiute in passato, è stato pubblicato sulla rivista Addictive Behaviors e dovrebbe servire, nelle intenzioni di Chan, a indirizzare meglio le politiche antifumo dei governi. A partire proprio da quello australiano.

Studio: sigaretta elettronica del 50% più efficace di gomme, cerotti e spray

 Nuova Zelanda – Mobilitazione dei commercianti contro la legge che vieta i liquidi aromatizzati
L’Authority di regolamentazione del vaping neozelandese ha reso noto di aver ricevuto un totale di 2.518 comunicazioni sul progetto di legge sullo svapo elaborato dal Ministero della salute, che prevede, tra le altre cose, il divieto di vendita tutti i liquidi aromatizzati tranne tre negli esercizi commerciali non specializzati. La possibilità di presentare osservazioni era scaduta lo scorso 15 marzo. Oltre la metà delle richieste, ben 1.375, sono arrivate dai rivenditori al dettaglio, ha aggiunto un comunicato dell’Authority. Un segnale di quanto l’intero settore sia comunque preoccupato dalla nuova normativa che pure non incide sui negozi specializzati. Una proposta giudicata negativamente anche dagli esperti di riduzione del danno, che a loro volta temono ripercussioni molto pesanti sui fumatori in terapia anti-fumo grazie all’e-cig. Il problema che viene posto è la vastità e la scarsa densità del territorio neozelandese: molti svapatori denunciano il rischio di dover percorrere enormi distanze per rifornirsi nei negozi specializzati dei liquidi aromatizzati, che sono i preferiti da chi sta cercando di abbandonare il fumo tradizionale.

Nuova Zelanda“Off the ciggies, on the vape”, la campagna pro-vaping del Ministero della salute
Ma non c’è solo il nuovo progetto di legge sullo svapo a muovere le acque del settore dalle parti di Wellington. “Off the ciggies, on the vape”, spegni la cicca, accendi il vaping, è il motto della nuova campagna istituzionale del Ministero della salute mirata a convincere i fumatori ad abbandonare le sigarette tradizionali e a passare alle molto meno dannose sigarette elettroniche. La frase, nello spot approntato dal ministero, viene pronunciata da una ragazza all’inizio del filmato, e viene poi seguita da una serie di incoraggiamenti a compiere il primo grande passo verso l’addio al tabacco. Alla campagna Sigmagazine ha dedicato un articolo di approfondimento, che ne descrive i contenuti e inquadra l’iniziativa nell’ambito delle politiche a favore della riduzione del danno promosse dal governo neozelandese.

Nuova Zelanda, lo spot del ministero della salute: “Spegni la cicca, accendi la sigaretta elettronica”

 

GermaniaStöver: “Accesso a strumenti riduzione è un danno preferibile al dilemma se smettere o morire”
Uguali possibilità sanitarie si ottengono anche attraverso una politica sulle dipendenze basata su fatti scientifici. L’accesso ai prodotti alternativi a minor rischio nel quadro delle politiche di riduzione del danno da fumo è la via giusta, invece che mettere il consumatore di fronte al dilemma smettere o morire”. È il messaggio lanciato nella giornata mondiale per la salute, che è stata celebrata mercoledì scorso, da Heino Stöver, direttore dell’Isituto per la ricerca sulle dipendenze di Francoforte e pioniere degli studi sulla sigaretta elettronica in Germania.

GermaniaTassa e-cig, deboli dissensi dai partiti di governo
Dopo l’approvazione in consiglio di gabinetto della legge che istituirà la tassa sui liquidi per le sigarette elettroniche, arriva qualche debole segnale di contestazione da parte di due dei partiti della maggioranza: i conservatori Cdu e Csu. Due influenti parlamentari, Antje Tillmann (Cdu) e Sebastian Brehm (Csu), pur giudicando positivamente l’inclusione nella tassazione del tabacco dei liquidi per e-cig, chiedono comunque una modulazione della tassa in relazione alla minore dannosità del prodotto del vaping rispetto a quello di tabacco. “Un’eventual minore nocività deve riflettersi nel livello di tassazione sulle sigarette tradizionali e sulle sigarette elettroniche”, scrivono i due in una nota comune. Non è molto e probabilmente non produrrà alcun effetto ai fini dell’approvazione della legge, ma si tratta dell’unica nota di parziale dissenso rispetto alla decisione del governo.

Germania – Comune sperimenta il “portacenere tombino” contro l’inquinamento da mozziconi
L’esperimento che potrebbe risolvere (o quantomeno ridurre drasticamente) l’inquinamento ambientale dei mozziconi di sigaretta è in corso a Oldenburg, città tedesca di 160mila abitanti nella regione settentrionale della Bassa Sassonia. Qui, in via sperimentale, sono stati posizionati alcuni “portacenere tombini”, particolari raccoglitori di cicche con un’apposita griglia, incassati al livello del marciapiede, proprio come dei tombini, nei quali i fumatori possono spegnere e gettare i mozziconi della sigaretta finita. I raccoglitori verranno poi regolarmente svuotati dal servizio di nettezza urbana. La collocazione dovrebbe facilitare il comportamento virtuoso dei fumatori, (mal)abituati a gettare per terra le cicche, determinando gravi problemi di inquinamento all’ambiente e alle falde acquifere. Problema che le sigarette elettroniche eliminano alla radice. Se l’esperimento pilota avrà successo, il Comune è pronto a un allestimento a tappeto dei “portacenere tombini”. E magari potrebbe costituire un esempio per altre città tedesche ed europee.

Filippine – Più coordinamento delle autorità di sicurezza contro il contrabbando di sigarette
È guerra aperta fra le autorità di sicurezza filippine e i contrabbandieri di sigarette tradizionali. Nel 2020, l’agenzia doganale ha sequestrato 5,77 miliardi di pesos filippini (la moneta locale), pari a 119.138 milioni di dollari, di sigarette illegali. È più della metà del volume complessivo di 10,63 miliardi di pesos filippini in merci di contrabbando intercettato dall’autorità di dogana nel corso dell’anno. Sempre nel 2020 l’agenzia ha registrato 997 sequestri da gennaio a dicembre. Di questi, ben 204 casi di sequestro riguardavano sigarette e prodotti del tabacco di contrabbando. Per rafforzare i controlli frontalieri e difendere le coste filippine, l’agenzia doganale ha stretto la collaborazione con il Customs Intelligence and Investigation Service (Ciis): un pool di forze di sicurezza supporterà la guardia costiera nel pattugliamento delle acque territoriali e delle coste.

Ungheria – Aumenta la tassa sulle sigarette, l’8% dei fumatori dichiara che passerà al vaping
Sigarette di tabacco più care in Ungheria, dopo che una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea ha costretto il governo ad aumentare le accise sul tabacco. Il prezzo di un pacchetto tocca così il suo massimo storico. A marzo la Corte aveva richiamato l’esecutivo di Budapest per mancata conformità alle normative dell’Ue e distorsione della concorrenza: l’accisa sui prodotti del tabacco era stata mantenuta al di sotto della soglia richiesta. Il governo Orban aveva ribattuto che i regolamenti europei trascurano il fatto che i Paesi ai confini orientali dell’Unione devono affrontare una concorrenza più aspra da parte dei contrabbandieri di sigarette e delle importazioni del mercato nero. Alla fine ha però dovuto cedere. In Ungheria sono circa 2 milioni e mezzo i fumatori attivi, quasi un terzo della popolazione adulta. Secondo un recente sondaggio, l’8% di essi, di fronte all’aumento del costo delle sigarette, intende passare al vaping, il 23% promette di smettere, il 10% di affidarsi al tabacco sfuso da arrotolare. E il 22% dichiara che continuerà a fumare.

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