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Studio Coehar conferma minore tossicità delle sigarette elettroniche

Il centro catanese ha replicato tre importanti studi ribadendo che il vaping è strumento di riduzione del danno da fumo.

Si confermano ancora una volta la minore tossicità della sigaretta elettronica e dei riscaldatori di tabacco rispetto alle sigarette a tabacco combusto e dunque i benefici per la salute del passaggio dal fumo al vaping. Questa volta il riscontro arriva dai laboratori del Coehar dell’Università di Catania che ha replicato tre importanti studi pubblicati dall’industria del tabacco sugli effetti citotossici e infiammatori del fumo di sigaretta e dell’aerosol delle e-cigarette o dei riscaldatori. Quella dei Replication Studies era una delle nove linee di ricerca presentate dal centro siciliano nel giugno del 2019 ed è un filone molto importante.
Come è noto, uno studio per essere attendibile deve essere replicabile e condurre agli stessi risultati. Per questo gli scienziati del Coehar hanno scelto di replicare le più rilevanti ricerche riguardanti studi in vitro sulla citotossicità, lo stress ossidativo, la mutagenicità e l’infiammazione indotta sulle cellule umane dall’esposizione al fumo o al vapore degli strumenti a rischio ridotto. Il fine è quello di dare una convalida o una smentita indipendente ai risultati ottenuti dall’industria del tabacco sui potenziali effetti sulla salute dell’esposizione al vaping o ad altri prodotti alternativi al fumo.
Lo studio in questione si intitola “Electronic nicotine delivery systems exhibit reduced bronchial epithelial cells toxicity compared to cigarette: The Replica Project” e al momento è disponibile su bioRxiv in preprint. Questo vuol dire che non ha ancora concluso il processo di peer-review per la pubblicazione. I risultati però sono molto interessanti. Il lavoro è stato condotto da un team internazionale di ricercatori, guidati da Giovanni Li Volti che è il coordinatore del progetto Replication Studies. Oltre a molti esponenti dell’Università di Catania, fra cui Riccardo Polosa e Massimo Caruso, hanno partecipato ricercatori serbi, statunitensi, greci e dell’Oman. L’obiettivo era stabilire l’affidabilità dei risultati e la robustezza delle conclusioni degli studi di partenza, replicando i protocolli sperimentali degli autori e convalidandoli ulteriormente con tecniche diverse.
La cellula epiteliale bronchiale umana è stata esposta al fumo di sigaretta e all’aerosol di strumenti elettronici per la somministrazione di nicotina. Tutta l’esposizione è stata condotta all’interfaccia aria-liquido per valutare gli effetti di citotossicità del fumo e dell’aerosol. I test hanno inoltre mirato a valutare il rilascio di diversi mediatori infiammatori da cellule esposte al fumo intero e al fumo senza particolato (fase vapore). Il Coehar è stato in grado di replicare i risultati ottenuti negli studi originari per quanto riguarda l’effetto citotossico del fumo. Confermato anche il ridotto effetto citotossico dell’areosol degli strumenti elettronici rispetto al fumo di sigaretta.
Presi tutti insieme – concludono gli autori – i dati ottenuti in modo indipendente in diversi laboratori dimostrano chiaramente la ridotta tossicità dei prodotti elettronici con nicotina rispetto alle sigarette e forniscono quindi uno strumento prezioso alle strategie di riduzione del danno nei fumatori”.

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