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Medici, scienziati e professionisti sanitari di diversi Paesi dell’America Latina uniscono le forze per combattere il fumo promuovendo la strategia di riduzione del danno. È così che nasce Reldat, Red Latinoamericana por la reducción de daños asociados al tabaquismo. Scopo della rete è introdurre nel dibattito scientifico una riflessione sulle potenzialità di queste strategie per combattere i danni associati al fumo. La prima iniziativa, che ha coinciso con il lancio dell’associazione lo scorso 7 maggio, è un appello, corredato di prove scientifiche, affinché nelle politiche di salute pubblica vengano incorporati principi di riduzione del danno dovuto al fumo, sull’esempio dei Paesi pionieri in questo campo come la Nuova Zelanda, il Regno Unito o la Francia.
L’appello è rivolto alle autorità politiche della regione, sperando che sostituiscano le vecchie politiche di controllo del tabacco che si sono dimostrate inefficaci a ridurre i tassi di fumo in America Latina. “È sorprendente – afferma il portavoce della rete, il medico chirurgo argentino Diego Verrastro – la mancanza di ambizione che esiste nella regione per studiare alternative che contribuiscono a ridurre efficacemente i tassi di fumo”. “È necessario – continua – promuovere la riduzione del danno come politica e strategia essenziale per il controllo del fumo”.
Per questo Reldat, oltre a creare un dibattito sui prodotti meno nocivi come le sigarette elettroniche, si impegna a studiarne rigorosamente il potenziale per ridurre progressivamente la dipendenza dalla sigaretta tradizionale e quindi i danni ei rischi del fumo. Sul sito ufficiale dell’organizzazione sono elencati i nove principi che la ispirano:
- promuovere la riduzione del danno come politica essenziale per il controllo del tabacco;
- valutare la somministrazione di nicotina attraverso vie alternative al tabacco combustibile;
- ulteriori ricerche sulle alternative di prodotti per la somministrazione di nicotina;
- controlli di qualità e sicurezza dei dispositivi;
- effettuare una corretta comunicazione sul profilo di rischio delle alternative senza combustione rispetto alle sigarette;
- agire come entità di riferimento e richiedere ai governi di creare un organismo di valutazione e verifica delle informazioni scientifiche sulla riduzione dei danni causati dal fumo;
- promuovere lo scambio scientifico tra professionisti sanitari ed esperti scientifici sanitari latinoamericani e internazionali specializzati nella riduzione del danno;
- promuovere la trasformazione del consumo di tabacco verso prodotti molto meno dannosi per la salute;
- aumentare il numero di campagne di sensibilizzazione sulle conseguenze del fumo avvalendosi di nuovi canali di comunicazione sociale.
Attualmente gli aderenti sono sedici e sono: gli argentini Diego Verrastro (medico chirurgo), Milton Klun (farmacologo) e Silvia Inchaurraga (psicologa); i colombiani Hugo Caballero (internista e pneumologo) e Eliana Golberstein (chinica farmaceutica); gli equadoregni Enrique Terán (docente di Scienza della salute), Tania Soria (oncologa) e Francisco E. Urrestra (direttore ospedaliero); i cileni Hernán Prat Martorell (cardiologo), Alejandro Erices Ocampo (biochimico) e Daniel Kleiman Priewer (ortopedico); i messicani Roberto Sussman (ricercatore), Luz Odett Villegas Pichardo (internista) e Christian Heinrich Henonin (medico e docente di salute pubblica); e le brasiliane Mônica Gorgulho (psicologa) e Silvia Cazenave (tossicologa).