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“Bisogna chiarire definitivamente che le sigarette uccidono perché dispensano catrame. Con la parola catrame si intendono 70 cancerogeni certi ed oltre 4300 sostanze fortemente irritanti e tossiche“. Lo scrive il professor Fabio Beatrice (otorino e direttore del centro antifumo ospedale San Giovanni Bosco di Torino) sulla sua pagina Facebook. “Tutto questo produce cancro ed altera l’endotelio dei vasi sanguigni determinando trombosi alle quali conseguono infarti ed ictus. Dunque non è la dipendenza da nicotina ad uccidere. Non è cancerogena la nicotina e la sua azione in termini di danno vascolare è di poco conto rispetto al “catrame”. Infatti la nicotina è anche il farmaco più usato al mondo per aiutare i fumatori a smettere. Chi userebbe un farmaco cancerogeno o molto nocivo per i vasi sanguigni? Dunque tutta questa discussione e rigidità sulla nicotina è sospetta se diventa un impedimento a politiche di aiuto che possono salvare la vita a milioni di persone. La scienza va applicata con intelligenza e non può diventare una cosa astratta e lontana mille miglia dalla realtà clinica“.
In effetti, la discussione attorno al ruolo della nicotina è sorto all’interno della comunità scientifica soltanto in seguito all’avvento delle sigarette elettroniche. Prima si metteva all’indice soltanto la combustione, cosa di cui – stranamente – non si sente più parlare.
Gli studi che assolvono la nicotina sono ormai molti. Citiamo solo gli ultimi in ordine di tempo: quello condotto da Renée O’Leary e Riccardo Polosa del Coehar di Catania e quello di Jonathan Fould, docente di salute pubblica al Penn State Cancer Institute .