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Sigaretta elettronica, appello degli scienziati: serve nuovo parere Scheer

In una lettera al Commissario Kyriakides la richiesta di un rapporto che valuti i rischi dell'e-cigarette paragonandoli a quelli del fumo.

Siamo un gruppo di scienziati e medici che desidera portare alla sua attenzione una importante questione per migliorare la salute dei cittadini europei. In qualità di esponenti della sanità pubblica e accademici interessati alla riduzione del danno, le scriviamo per contribuire a ridurre il peso sanitario dovuto al fumo”. Si presentano così quindici fra accademici e medici firmatari di una nuova lettera indirizzata al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides. Non si placa dunque la pressione del mondo scientifico favorevole agli strumenti di riduzione del danno sulle istituzioni comunitarie e, dopo la missiva inviata la scorsa settimana dal neonato Osservatori mediterraneo sulla riduzione del danno (Mohre), un nuovo appello raggiunge il palazzo Berlaymont di Bruxelles.
La richiesta principale del gruppo di scienziati, fra cui gli italiani Riccardo Polosa, Fabio Beatrice e Fabio Lugobuoni, è quella di commissionare al Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (lo Scheer) un secondo parere o un completamento del precedente, che si concentri sul rischio relativo delle sigarette elettroniche paragonato al fumo. In vista della revisione della Direttiva europea sui prodotti del tabacco, infatti, la Commissione europea ha richiesto allo Scheer un parere sulle sigarette elettroniche. Il mandato, però, come si legge nello stesso documento del Comitato scientifico, richiedeva espressamente di valutare l’uso dell’e-cigarette rispetto allo status di non fumatore.
Di conseguenza – lamentano gli autori – il parere finale Scheer sulle sigarette elettroniche non fornisce agli utilizzatori di sigaretta elettronica una guida e un corpo informazioni chiare sul livello di rischio di questi prodotti rispetto alle sigarette tradizionali. Senza informazioni chiare sul rischio relativo associato alle sigarette elettroniche, gli utilizzatori di sigarette elettroniche possono essere portati a concludere erroneamente che le sigarette elettroniche sono dannose quanto le sigarette tradizionali e quindi tornare a fumare sigarette”. Non solo, aggiungiamo noi. Visto che la stessa Commissione europea, nel suo rapporto sulla Tpd, dichiara testualmente che “baserà le sue decisioni in materia di gestione dei rischi sulle sigarette elettroniche sul parere scientifico dello Scheer”, l’impostazione data al documento potrebbe fornire la giustificazione per adottare regolamentazioni punitive sul vaping.
Sottolineando come il fumo sia causa di gravi malattie, la lettera degli scienziati cita una serie di enti scientifici che riconoscono il ruolo dei prodotti alternativi a base di nicotina (pur riconoscendone il rischio residuale) per ridurre il danno causato dal tabacco combusto. E partono proprio dell’Organizzazione mondiale di sanità, il cui Ufficio regionale europeo nel documento intitolato “Electronic nicotine & non nicotine delivery systems” e pubblicato nel maggio del 2020, affermava come evidenza definitiva che “sostituire completamente le sigarette a tabacco combusto con gli Ends o gli Ennds (rispettivamente sistemi elettronici con e senza nicotina) riduce l’esposizione dell’utilizzatore a numerose sostanze tossiche e cancerogene presenti nel fumo di tabacco”.
Oppure la recente revisione Cochrane, secondo la quale la sigaretta elettronica è efficace per smettere di fumare. O ancora la revisione “E-cigarettes: an evidence update” della britannica Public Health England che confermava che la sigaretta elettronica è del 95% meno dannosa del fumo. “Una stima – commentano gli autori – che rimane plausibile”. Per finire alle recenti posizioni delle autorità sanitarie francesi e del Tabac Info service di Santé Publique France che consiglia ai fumatori di passare all’e-cigarette.
Anche da questa prospettiva – spiegano gli scienziati – il parere finale dello Scheer ha creato confusione, non ha fornito risposte né indicazioni sui rischi del vaping paragonato al fumo”. Dunque la richiesta della nuova valutazione e di una discussione completa a livello europeo sulle sigarette elettroniche e in generali sui sistemi alternativi di somministrazione della nicotina. “Ma questa discussione – conclude la lettera – deve basarsi su una valutazione scientifica aggiornata. Non c’è altra via modo se non continuare a trovare tutti i potenziali modi per aiutare i fumatori che per qualsiasi motivo non vogliono o non possono smettere di fumare”.
La lettera al commissario Kyriakides è firmata da: Dr Karl Fagerström, Dr Francis Crawley, Dr Eva Kralikova, Dr Karl Erik Lund, Dr Bernd Michael Rode, Dr Ernest Groman, Dr Jacques LeHouezec, Dr Michael Kunze, Dr Anders Milton, Dr Heino Stöver, Dr Fabio Beatrice, Dr Delon Human, Dr Fabio Lugoboni, Dr Riccardo Polosa e Dr Stefan Willers.

 

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