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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 13 al 19 giugno

La consueta rassegna stampa con le principali notizie dal mondo del vaping. In evidenza Gran Bretagna e Stati Uniti.

Gran BretagnaIl Global Forum on Nicotine riparte da un appello per la riduzione del danno
Il ritorno almeno parziale al format in presenza fisica ha spinto scienziati ed esperti del Global Forum on Nicotine 21 a rilanciare un appello accorato soprattutto alle istituzioni sanitarie a favore delle politiche di riduzione del danno. Ricevente prioritario, naturalmente, l’Oms che negli ultimi tempi ha addirittura rafforzato la sua ostinata opposizione alla riduzione del danno. I partecipanti al forum, tra cui scienziati, medici, esperti e consumatori, hanno invece ribadito l’importanza che gli strumenti alternativi come le sigarette elettroniche, lo snus, le bustine di nicotina e i riscaldatori di tabacco possono essere la chiave per ridurre in tutto il mondo le malattie e le morti causate dal fumo. Il Forum si è svolto in forma ibrida, con una contenuta presenza a Liverpool e panel online che hanno coinvolto esperti e partecipanti da tutto il mondo: una formula mista che potrà essere ribadita anche in futuro, quando la pandemia sarà definitivamente superata. Per i contenuti degli interessanti dibattiti il link al lungo approfondimenti di Sigmagazine.

Global Forum on Nicotine 21: la scienza dibatte sulla politica di riduzione del danno

 

UsaStudio: svapare non aumenta il rischio di contrarre il Covid-19
La sigaretta elettronica non aumenta i rischi di contrarre il Covid-19. È il risultato di uno studio pubblicato sul Journal of Primary Care & Community Health, intitolato “Electronic Cigarette Use Is Not Associated with COVID-19 Diagnosis”. Condotto da cinque ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, negli Usa, coordinati da Ivana T. Croghan, la ricerca è stata sviluppata lungo l’arco di un intero anno e ha coinvolto quasi 70 mila pazienti con l’obiettivo di testare l’ipotesi che l’uso dell’e-cigarette fosse associato a un aumento del rischio di infezione da Sars-cov-2. E i risultati finali sono rassicuranti: “i pazienti che usavano solo sigarette elettroniche non avevano maggiori probabilità di avere una diagnosi di covid-19”. Più ampie informazioni sulla metodologia della ricerca e sugli stessi risultati nell’approfondimento di Sigmagazine.

Studio Usa: la sigaretta elettronica non aumenta il rischio di prendere il covid

 

Gran BretagnaDal parlamento: misure più incisive per promuovere l’ecig tra i fumatori
Correggere l’errata percezione sulla sigaretta elettronica diffusa tra pubblico, media e operatori sanitari, promuovere l’ecig tra i fumatori dei gruppi socialmente svantaggiati e prescrivibilità del medico per aumentare la fiducia nell’ecig tra i fumatori. Sono alcune delle indicazioni presentate al governo dall’Intergruppo parlamentare su fumo e salute per raggiungere l’obiettivo “Smokefree 2030”. I parlamentari hanno chiesto anche la costituzione di un fondo interamente finanziato dall’industria del tabacco, da utilizzare per azioni mirate, potenziamento dei centri antifumo (gli Stop smoking services), campagne informative e altro. Sempre sul lato parlamentare, il deputato conservatore britannico Lord George Young (ex vice ministro della Salute ai tempi dei governi di Margaret Thatcher) ha presentato la proposta di inserire una scritta in colore rosso su ogni singola sigaretta: il fumo uccide. È a costo zero ed è più efficace delle scritte sui pacchetti, ha osservato Young.

UK: avvertenze su singola sigaretta ed elettronica anche dal medico

 

BangladeshParlamentari: tassa su tabacco e vaping resta priorità politica
La confusione tra fumo e vaping continua a fare danni. È il caso del Bangladesh, dove la campagna salutista anti-tabacco rischia di coinvolgere anche la sigaretta elettronica, almeno dal punto di vista fiscale. Certo, non c’è bisogno di andare fino in Asia: tali cortocircuiti muovono politiche fiscali anti-vaping anche in Europa, come dimostra il recentissimo caso della Germania. Ma intan to, nell’Asia interessata da percentuali di fumatori ben più alte che in Europa gli ostacoli a politiche di riduzione del danno hanno riflessi ancora più gravi sulla salute delle popolazioni. Per restare al Bangladesh, in occasione di un evento organizzato da gruppi di attivisti anti-tabacco, alcuni esponenti del parlamento (per la cronaca: Habibe Millat, Shirin Akhtar, Barrister Shamim, Haider Patwari, e Rana Mohammad Sohail) hanno dichiarato che l’imposizione di tasse consistenti su prodotti del tabacco e del vaping resta una priorità della loro attività parlamentare. Così, senza distinzione alcuna. Già due anni fa, seguendo le orme dell’India, le autorità sanitarie del Bangladesh avevano annunciato un piano per vietare la vendita e l’uso di prodotti da svapo e altre sigarette elettroniche da incorporare nella nuova politica di controllo del tabacco.

 

Gran BretagnaEcig, progetto di ricerca da quasi 2 milioni di euro per fumatori senzatetto
Un finanziamento di 1,7 milioni di sterline (pari a quasi 2 milioni di euro) è stato erogato dal National Institute for Health Research alla London South Bank University (Lsbu). Obiettivo: capire se la sigaretta elettronica può aiutare i senzatetto a smettere di fumare. L’iniziativa rientra nel quadro della strategia “Smokefree 2030”, che punta a rendere entro la fine del decennio la Gran Bretagna Paese senza fumo. Particolarmente importante è dunque agire tra le fasce socialmente ed economicamente più svantaggiate, tra le quali è più alta la percentuale di fumatori e che sono meno raggiungibili dalle campagne di informazione delle autorità sanitarie. Il progetto di ricerca è guidato da Lynne Dawkins, docente presso il Centre for Addictive Behaviours Research della London South Bank University, e da Sharon Cox, ricercatrice presso il Dipartimento di scienze della salute e del comportamento dello University College London. Altri sette atenei sono partner nella ricerca: il King’s College London, la Queen Mary University di Londra, la University of East Anglia, la University of York, la Cardiff University, la University of Stirling e la University of Edinburgh. Lo studio sarà condotto in trentadue centri sparsi in cinque aree del Regno Unito: Scozia, Galles, Londra, il Sud-est e l’Est dell’Inghilterra. Ulteriori dettagli dell’iniziativa nell’approfondimento di Sigmagazine.

Sigarette elettroniche ai senzatetto, in UK grande progetto di ricerca

 

FranciaSondaggio: la cattiva informazione limita il potenziale dell’ecig tra i fumatori
La confusa informazione sulla sigaretta elettronica, sul suo funzionamento ma anche sul suo minor danno alla salute rispetto al fumo, è uno dei motivi principali per cui una parte dei fumatori francesi rifiuta il passaggio al vaping. È il risultato di un sondaggio commissionato dalla federazione France Vapotage e condotto su un campione di 3.0002 fumatori adulti, cui è stato concessa anche la possibilità di fornire risposte multiple. A parte il 41% che ha motivato il rifiuto con la preferenza di gusto nei confronti del fumo nonostante la sua dannosità, il 36% ha detto di dubitare della minore dannosità dell’ecig e il 30% ha dichiarato dubbi sulla sicurezza o sull’affidabilità degli strumenti elettronici che si utilizzano per vaporizzare il liquido. Il 21% ha invece risposto che ha provato a usare la sigaretta elettronica ma dopo poco è tornata a fumare perché il sistema elettronico è meno pratico e maneggevole. Altri interessanti dati del sondaggio riassunti nell’articolo su Sigmagazine.

Perché non tutti i fumatori scelgono la sigaretta elettronica?

 

Usa17enne svapa in spiaggia, invece di fargli una multa la polizia lo immobilizza con il taser
Accerchiato dalla polizia e poi immobilizzato con una scarica elettrica di taser. È accaduto a un ragazzo di 17 anni in Maryland, Stato della costa orientale degli Usa. La sua colpa: utilizzare una sigaretta elettronica in spiaggia. L’azione è vietata dal regolamento dello Stato, ma per risolverla sarebbe bastata una multa. L’intervento violento della polizia è apparso invece del tutto spropositato rispetto alla vicenda, che è stata filmata col cellulare da un amico del diciassettenne e poi resa virale dall’avvocato Rebecca Kavanagh, commentatrice della BNC News. Proteste sono arrivate dal Consumer Advocates for Smoke-free Alternatives Association (CASAA), associazione che difende gli utilizzatori di strumenti alternativi al fumo: dalla polizia una reazione assolutamente fuori misura, è stata la denuncia.

Taser contro ragazzino per aver usato la sigaretta elettronica in spiaggia

 

Gran BretagnaStudio: Galles, i figli degli svapatori associano l’ecig alla voglia di smettere di fumare
Un curioso studio è stato realizzato dai ricercatori della Cardiff University sotto la guida di Graham Moore. Si tratta di una ricerca pubblicata già un anno e mezzo fa, nel gennaio 2020 sull’International Journal of Environmental Research and Public Health (IJERPH), ma era sfuggita ai riflettori dei più ed è stata ripresa in settimana dal sito svizzero Vapolitique. L’indagine era rivolta ai bambini in età compresa tra i 10 e gli 11 anni. Nel 2019 i ricercatori ne hanno intervistati 2.218 in 73 scuole gallesi nel 2019. Un quinto (21%) di loro aveva almeno un genitore che svapava, mentre il 36% aveva almeno un genitore che fumava. Ai bambini è stato chiesto quali pensassero che fossero le ragioni per cui gli adulti svapavano. E tra i figli dei vaper, la percentuale di coloro che collegavano lo svapo dei genitori alla loro determinazione a smettere di fumare era notevolmente più marcata rispetto ai bambini in generale: l’83,8% contro il 64% (che è comunque un risultato di tutto rispetto). Evidentemente in Galles la comunicazione sull’ecig funziona.

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