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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 20 al 26 giugno

Settimana ricca di contrasti per il mondo della sigaretta elettronica: mentre la Norvegia e l'Estonia aprono alla riduzione del danno, l'Europa parrebbe chiudere agli aromi.

CanadaIl governo dichiara guerra agli aromi nei liquidi: presentata proposta per vietarli
Anche in Canada si prospetta una stretta sugli aromi nei liquidi. Il ministero della Salute ha presentato una proposta in materia che punta al divieto degli aromi per sigaretta elettronica con il dichiarato obiettivo di proteggere i giovani e i non utilizzatori di prodotti del tabacco dalla dipendenza da nicotina non incentivando l’uso di prodotti del vaping. La misura contempla un approccio un po’ complesso, articolato in tre aspetti complementari (limitazione della promozione di determinati aromi, divieto di utilizzo di zuccheri e dolcificanti, introduzione di standard per prodotti privi di attributi sensoriali) per raggiungere lo scopo prefisso: i liquidi per sigaretta elettronica non devono avere un gusto troppo piacevole, che è invece il primo motivo per cui funzionano per i fumatori. Questi ultimi, che utilizzano in grande maggioranza i liquidi aromatizzati per affrancarsi dal molto più dannoso tabacco) sarebbero infatti anche in questo caso le vittime sacrificali. I dettagli del cerebrale progetto canadese, che si è già attirato dure critiche da parte dei consumatori, nell’approfondimento di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica, anche il Canada va verso il divieto per gli aromi

 

MalesiaIndustria del vaping in crescita, ora serve una regolamentazione
Il mercato del vaping malese è ormai diventato troppo grande e ha bisogno di una regolamentazione. È quanto ha sostenuto la Camera di commercio per il vaping del Paese asiatico, la  Malaysian Vape Chamber of Commerce (MVCC), presentando il rapporto Malaysian Vaping Industry sullo stato imprenditoriale del settore. I risultati sono molto positivi, l’intero settore del vaping ha un valore stimato attorno ai 2,7 miliardi di ringgit malaysiani (poco più di mezzo miliardo di euro). La MVCC ha chiesto al governo malesiano di mettere in atto “regolamenti appropriati” sugli e-liquid contenenti nicotina, sottolineano peraltro che questa mossa avrebbe un effetto positivo sull’economia locale, creando più posti di lavoro e attirando investimenti diretti esteri. Certezza del diritto uguale investimenti sicuri. “I risultati mostrano che ci sono più di 3.300 aziende legate direttamente all’industria dello svapo, con una forza lavoro di oltre 15.000 lavoratori”, è scritto nel rapporto dell’associazione.

Usa – Stigma sociale sui vaper: l’incredibile studio di due ricercatrici americane
Uno studio che non si capisce bene da chi dovrebbe essere utilizzato punta alla “bullizzazione” degli svapatori per costringerli a rinunciare alla sigaretta elettronica. E propone una vera e propria campagna diffamatoria, tanto irresponsabile quanto moralmente dubbiosa. Lo studio ha i crismi della scientificità, tanto è vero che ha passato l’iter di revisione dei pari, il cosiddetto peer-reviewing. Si intitola “What if I Tell You E-Cigarette Users are Inferior? An Investigation of Social Identity Threat in Health Messaging” (Che succede dicendo che gli utilizzatori di sigaretta elettronica sono inferiori? Indagine sulla minaccia all’identità sociale nei messaggi sanitari) ed ha l’imprimatur di autorevoli dipartimenti universitari: è stato elaborato da Rong Ma del Dipartimento comunicazione e media della Butler University di Indianapolis e Zexin Ma del Dipartimento comunicazione, giornalismo e public relation della Oakland University di Rochester. Uomini di comunicazione dunque, non di sanità, ai quali non interessa affatto che i destinatari di questa campagna possano essere in larghissima parte fumatori impegnati nel faticoso percorso di disassuefazione dal tabacco: passare al vaping significa ridurre il danno, fino al 95% come rivelano ricerche di ben altro spessore elaborate dalle autorità sanitarie britanniche. La tesi si riassume in due parole: sostenere che gli utilizzatori di sigarette elettroniche sono esseri inferiori, insinuare lo stigma sociale, perché minacciare l’identità dei vaper può scoraggiarli dall’usare l’e-cigarette. Toni di altre epoche. Dettagli su Sigmagazine.

Il pregiudizio sociale per scoraggiare l’uso della sigaretta elettronica

 

NorvegiaTorna la nicotina nei liquidi al tabacco, ma solo per chi ha più di 25 anni
Entro la fine dell’anno i vaper norvegesi potrebbero tornare a svapare liquidi con la nicotina, ma solo se al tabacco e se hanno compiuto il 25esimo anno di età. Il governo di Oslo, infatti, ha annunciato che a settembre inizierà l’iter legislativo di riforma del comparto del vaping. A oggi la Norvegia vieta la vendita di liquidi con nicotina. Si punta dunque a un compromesso (aromi al tabacco e limite di età) per raggiungere due obiettivi: tutelare comunque i più giovani, ma permettere agli adulti di utilizzare liquidi alla nicotina per provare a smettere di fumare. Le associazioni dei consumatori, però, chiedono più coraggio e contestano le limitazioni che il governo vuole tenere in vigore. Il dibattito nell’articolo di Sigmagazine.

Norvegia, torna la nicotina nelle sigarette elettroniche ma solo tabacco e over 25

 

EstoniaProsegue il nuovo corso politico pro-vaping: proposti più aromi e la vendita online
Comincia ad avere effetto anche sul mondo del vaping il nuovo corso liberale della politica estone, inaugurato con il governo di Kaja Kallas. Dopo la sospensione della tassa sui liquidi per contrastare l’espansione del mercato illegale, in parlamento sono state presentate due proposte di emendamento alla legge sul tabacco mirate a incentivare gli strumenti di riduzione del danno. Esse propongono di ampliare la varietà degli aromi nei liquidi per sigaretta elettronica e di consentire la vendita online dei prodotti a danno ridotto. Con una serie di garanzie e limitazioni per tutelare i minori: più aromi rispetto a quelli attualmente consentiti (tabacco e mentolo), ma con persistenza del divieto per quelli descritti come “dolci, caramelle e bevande” e obbligo di identificazione digitale per gli acquisti online, in modo da escludere chi non ha raggiunto la maggiore età. L’Estonia ha deciso di affrontare con maggior decisione la lotta al tabagismo per abbattere gli ancora alti tassi di fumatori: il Paese baltico è infatti al terzo posto in Europa per morti fumo correlate.

Estonia, più varietà di aromi e vendita online per le sigarette elettroniche

 

FilippineRitorna l’Asian Harm Reduction Forum, prima edizione post-pandemica
Con l’attenuazione della pandemia (varianti indiane e affini permettendo) ripartono anche in Asia i forum dedicati al vaping. Il 28 giugno si terrà nelle Filippine l’Asian Harm Reduction Forum 2021 (AHRF), giunto alla sua quarta edizione. Quella dello scorso anno venne difatti annullata a causa della diffusione del Covid 19. Si tratta di un evento itinerante nel continente e gli organizzatori filippini promettono di replicare il successo ottenuto dalle precedenti edizioni che si erano svolte a Jakarta, Seul e nelle stesse Filippine. In quanto organizzazione senza scopo di lucro e interdisciplinare, il forum mira a informare ed educare sulla riduzione del danno, presentando gli studi scientifici più recenti e gli sviluppi nella salute pubblica. “L’appuntamento fornisce una piattaforma globale per discutere questioni, pratiche e politiche emergenti sulla riduzione del danno, la salute pubblica e la formulazione delle politiche” ha detto Peter dator, presidente dell’associazione di consumatori Vapers Ph, “la nostra missione finale è garantire l’integrazione della riduzione del danno nelle politiche e nei programmi sanitari”. Di edizione in edizione, il forum sta guadagnando autorevolezza in un’area geografica, quella dell’Asia-Pacifico, da un lato sempre più strategica negli equilibri mondiali, dall’altra ancora indietro nelle campagne antifumo.

 

Unione EuropeaIl rebus dell’Europarlamento sul Piano europeo anticancro
È stato pubblicata l’attesa bozza di rapporto della cosiddetta Beca (lo Special committee on beating cancer del Parlamento europeo) sul Piano contro il cancro presentato lo scorso febbraio dalla Commissione europea, che come è noto non riconosce alcun ruolo alla riduzione del danno e prospetta ulteriori restrizioni per sigarette elettroniche e altri strumenti alternativi a rischio ridotto. Per capire se le speranze di correzioni che i vaper avevano affidato ai parlamentari erano ben riposte, soprattutto in tema di tassazione e aromi, bisognerà affidarsi all’interpretazione di un cavillo. Capire cioè cosa intenda Beca con l’espressione “tutti i prodotti del tabacco” presente nella bozza. Sigmagazine spiega in dettaglio quali sono i punti oscuri e quali passaggi parlamentari saranno decisivi.

Europarlamento: il futuro delle sigarette elettroniche appeso a una parola

 

GermaniaSì della seconda Camera, la tassa sull’ecig è ora legge
Con il sì scontato della Camera delle Regioni, il Bundesrat, si è completato l’iter parlamentare della nuova legge sulla modernizzazione del tabacco, che contempla fra l’altro l’introduzione per la prima volta di una tassa sui liquidi della sigaretta elettronica. Si è trattato dell’ultimo passo formale di questa legge, un passaggio privo di rischi dopo che l’altra camera, il Bundestag, aveva approvato la legge due settimane fa. Come riportato nelle rubriche precedenti, la nuova tassa porterà a un aumento scaglionato in quattro fasi del prezzo dei liquidi che passerà da 1,60 euro dal prossimo anno a 3,20 euro nel 2026.

 

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