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Regno Unito, la sigaretta elettronica nelle linee guida del Ministero della salute

Nuovo documento del National Institute for Health and Care Excellence (Nice): la sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare.

Dobbiamo usare ogni strumento del nostro arsenale per ridurre il numero dei fumatori, compresa l’informazione, il sostegno comportamentale, gli incentivi economici e le sigarette elettroniche, se i fumatori hanno interesse a usarle. Insieme, speriamo che le persone che fumano si sentano in grado di rinunciare ai prodotti del tabacco una volta per tutte”. A parlare è il dottore Paul Chrisp, direttore del Centro per le linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (Nice), ente che fa capo al Ministero della salute britannico. La dichiarazione di Chrisp accompagna la pubblicazione dalla bozza delle nuove linee guida per prevenire l’iniziazione al tabacco, promuovere la cessazione e curare la dipendenza.
Infatti mentre nell’Unione europea si discute su come limitare e depotenziare lo strumento di riduzione del danno da fumo, in un universo parallelo – quello del Regno Unito – la sigaretta elettronica entra sempre più a pieno titolo nella lotta al tabagismo, in vista dell’obiettivo di diventare “senza fumo” entro il 2030. Le nuove linee guida di Nice, redatte in collaborazione con Public Health England, aggiornano e sostituiscono tutta una serie di direttive sulla lotta al fumo in diversi ambiti sociali e sanitari (scuole, luoghi di lavoro, gravidanza ecc.) pubblicati dal 2007 al 2018.
I destinatari sono non solo gli operatori sanitari e chi si occupa direttamente di lotta al fumo, ma anche le autorità locali, il mondo del volontariato, i datori di lavoro, i sindacati. E anche i legislatori e i cittadini in generale. Le linee guida, “coprono – si legge nel documento – le terapie sostitutive a base di nicotina e le sigarette elettroniche per aiutare le persone a smettere di fumare e ridurre i danni del fumo, ma non l’uso di prodotti del tabacco come i riscaldatori”, che non sono stati inseriti come strumenti idonei nel Libro verde del Ministero della salute del 2019.
Nelle 157 pagine del documento si delinea un intervento a 360 gradi per combattere il fumo che va dalla prevenzione nelle scuole alla promozione della cessazione, dando grande importanza alla riduzione del danno per chi non riesce a smettere. Grande importanza è data al modo con cui ci si approccia con i fumatori, soprattutto se parte di minoranze etniche o religiose, o se appartenenti a gruppi fragili, come i pazienti affetti da patologie mentali.
Per quanto riguarda le sigarette elettroniche con nicotina, l’Istituto afferma che “le evidenze scientifiche dimostrano che possono aiutare le persone a smettere di fumare” e dunque “il comitato di esperti ha convenuto che le persone dovrebbero essere in grado di utilizzare le sigarette elettroniche come una delle diverse opzioni per sostenere la cessazione del fumo, se lo desiderano”. Allo stesso tempo Nice raccomanda una serie di nuove ricerche sugli effetti della sigaretta elettronica a breve e lungo termine, sottolineando però che finora dall’Mhra (l’agenzia del farmaco) “non erano stati identificati grandi motivi di preoccupazione”.
Soddisfazione per queste linee guida è stata espressa dalla rete di associazioni dei consumatori World Vapers’ Alliance. “Il Regno Unito è il faro per chi spera in una politica di salute pubblica sensata quando si tratta di lotta contro il fumo – ha dichiarato il direttore Michael Landl – Invece di continuare la loro lotta ideologica contro il vaping, i governi e l’Organizzazione mondiale di sanità dovrebbero seguire la scienza e ascoltare i milioni di svapatori che hanno smesso con successo. Fortunatamente, il Regno Unito sta aprendo la strada”.
Le linee guida di Nice saranno aperte ai commenti in una consultazione pubblica online fino al 6 agosto, prima che venga redatta la loro versione definitiva.

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