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Ethra agli europarlamentari: “Salvate la sigaretta elettronica”

Alla vigilia della presentazione del rapporto sul Piano anticancro i consumatori si rivolgono ai rappresentanti eletti.

Sono cinque i punti che Ethra, la European Tobacco Harm Reduction Advocates che riunisce numerose associazioni dei consumatori europei, vuole portare all’attenzione deli componenti della Commissione speciale contro il cancro del Parlamento europeo, la cosiddetta Beca. Domani, infatti, la francese Véronique Trillet-Lenoir presenterà ai colleghi la bozza del Rapporto di Beca sullo Europe’s beating cancer plan. Il documento del Parlamento è stato pubblicato lo scorso 24 giugno ed ha delle parti, soprattutto quando si parla di sigarette elettroniche e altri strumenti di riduzione del danno da tabacco, che non hanno permesso un’interpretazione univoca.
Nell’ambito della stessa commissione Beca vi erano state diverse voci favorevoli alla sigaretta elettronica e ai prodotti a rischio ridotto, a cominciare da quelle dell’italiano Pietro Fiocchi o del relatore ombra, il tedesco Peter Liese. Il rapporto però, non rappresenta necessariamente la sintesi di tutte le posizioni, ma è stilato in autonomia dal relatore, in questo caso da Trillet-Lenoir. Nell’attesa dunque che l’autrice stessa chiarisca i punti incerti, Ethra scrive oggi a tutti i membri della commissione Beca per sottolineare i seguenti punti:

  1. Le maggiori vittorie (e fallimenti) sul cancro saranno dipenderanno dalle politiche su tabacco e nicotina. Il fumo rimane infatti la prima causa di cancro nei Paesi dell’Unione e bisogna fare attenzione – scrive Ethra – a “misure volte a sopprimere i prodotti a basso rischio possono avere l’effetto di aumentare il fumo, promuovere la ricaduta e impedire il passaggio al rischio ridotto”.
  2. La distinzione fondamentale da fare è quella fra prodotti con nicotina da fumare e senza fumo, non fra tabacco e non tabacco. Questo perché la principale causa di morti e malattie è di gran lunga il fumo, cioè l’inalazione di prodotti tossici derivati dalla combustione. Ethra fa l’esempio della Svezia, con il suo basso tasso di fumo e di malattie ad esso correlate, dovuto al consumo dello snus.
  3. Evitare regolamentazioni che proteggono il mercato delle sigarette. Secondo Ethra, tutte le misure che rendono questi prodotti meno attraenti per i fumatori (ad esempio divieto sugli aromi), più costosi (tasse eccessive), meno accessibili (restrizioni di marketing) o limitano la capacità di eguagliare la somministrazione di nicotina delle sigarette (limiti alla nicotina) tutelano di fatto l’industria delle sigarette. L’associazione ricorda anche che gli strumenti di riduzione del danno funzionano proprio perché sono una scelta volontaria e autonoma dei fumatori, non mediato dal sistema sanitario o dai centri specializzati.
  4. Attuare una regolamentazione proporzionata al rischio. È noto al di là di ogni ragionevole dubbio, spiega la lettera, che i prodotti senza fumo, come le sigarette elettroniche, rappresentano un rischio molto inferiore rispetto al tabacco combusto. Trattarli allo stesso modo, favorirebbe il fumo. “L’approccio giusto – conclude Ethra – è una regolamentazione proporzionata al rischio, con i controlli più severi riservati ai prodotti più pericolosi, alle sigarette e alle misure normative, fiscali e di comunicazione allineate per incoraggiare la migrazione da prodotti ad alto rischio a prodotti a basso rischio”.
  5. Concentrare gli sforzi per garantire importanti risultati contro il cancro agli adulti. Secondo Ethra il grande obiettivo di sanità pubblica è evitare milioni di tumori e malattie cardiache e polmonari in Europa tra i fumatori adulti. “L’uso della sigaretta elettronica fra i giovani – precisa la lettera – è una preoccupazione politica, ma dovrebbe essere mantenuta nella giusta prospettiva, soprattutto in Europa dove ci sono la diffusione giovanile è relativamente bassa”. Spesso, continua l’associazione, il vaping ha allontanato i minori dal fumo e non è un comportamento particolarmente dannoso. Non è dunque auspicabile negare per questo motivo ai fumatori adulti l’opportunità di passare ad alternative a basso rischio come il vaping.

Domani ci sarà la discussione in seno alla commissione Beca. Poi gli europarlamentari avranno tempo fino al 14 settembre per presentare emendamenti al testo. Secondo il calendario la discussione sarà il 14 ottobre con una seconda lettura prevista per l’8 novembre. In attesa del voto finale che dovrebbe avere luogo il 6 dicembre prossimo. Nei mesi che ci separano da questi appuntamenti è assolutamente necessario far sentire a tutti i livelli la voce dei sostenitori della sigaretta elettronica e della riduzione del danno da fumo.

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