L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Nuova Zelanda, sigaretta elettronica promossa unica alternativa al fumo

Una legge controcorrente che supera in liberalità persino quella britannica: incentivi per l'utilizzo, nicotina anche a 50 mg/ml e flaconi da 120 ml.

La Nuova Zelanda supera il Regno Unito in ottica di diffusione e sostegno della sigaretta elettronica tra i fumatori. Lo ammette perfino l’associazione britannica dell’industria del vaping (Ukvia) salutando con favore la nuova normativa antifumo e definendola “una boccata d’aria fresca”. Mentre in Australia i liquidi di ricarica contenenti nicotina sono regolamentati come il tabacco, la Nuova Zelanda è andata controcorrente considerandoli come un’alternativa più sicura al fumo
Tra le nuove disposizioni, oltre alla richiesta ai produttori di notificare alle autorità sanitarie la congruità dei prodotti in materia di qualità e sicurezza, è stato alzato il limite di nicotina di nicotina a 20 milligrammi per millilitro (come la Direttiva europea sui tabacchi) per la nicotina a base libera ma a ben 50 mg/mL per i prodotti a base di sali alla nicotina. I flaconi di ricarica potranno avere una capienza sino a 120 millilitri (in Europa il limite è 10 millilitri). Anche i  negozi generalisti potranno vendere i liquidi ma solo a base di di tabacco, menta o mentolo mentre i negozi specializzati saranno tutelati perché potranno vendere tutti i gusti senza alcuna limitazione.
Apprezziamo l’approccio audace e coraggioso della Nuova Zelanda – si legge in una nota Ukvia – ora sancito dalla legge e possiamo solo incoraggiare tutti gli altri Paesi a seguirne l’esempio, soprattutto quelli che mantengono atteggiamenti regressivi e oppressivi nei confronti dello svapo”.

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