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Oms, Cop9: discussione su sigarette elettroniche rinviata al 2023

Poiché l'incontro si terrà in videoconferenza, temi sensibili e controversi rimandati al Cop10. Tempo supplementare per i sostenitori della harm reduction.

È rinviata al 2023 la discussione sui cosiddetti “nuovi ed emergenti prodotti del tabacco” (definizione che comprende anche le sigarette elettroniche) nell’ambito della Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) dell’Organizzazione mondiale di sanità. Lo si apprende dall’ordine del giorno provvisorio della nona Conferenza delle parti (Cop9), appena reso pubblico dall’agenzia dell’Oms.
Il Cop9, previsto per lo scorso anno e poi rinviato a causa della pandemia di Covid 19, si terrà come previsto dall’8 al 13 novembre prossimi ma in modalità virtuale, quindi in videoconferenza. Probabilmente anche per questo motivo, l’Fctc ha deciso di rimandare al prossimo incontro la discussione di alcuni temi particolarmente sensibili e controversi. Fra questi vi è la posizione da prendere sui prodotti di riduzione del danno da tabacco. Mentre, infatti, l’Oms è sempre più appiattito su un atteggiamento di totale chiusura, diversi Stati che aderiscono alla convenzione puntano con convinzione sulla harm reduction per dare un colpo definitivo al fumo.
Capofila fra questi è sicuramente il Regno Unito, dove la sigaretta elettronica è promossa e sostenuta dalle istituzioni di sanità pubblica e dal Ministero della salute. Tanto che l’Intergruppo sul vaping del Parlamento britannico, in un recente rapporto, ha chiesto al governo di dare battaglia in sede di Conferenza delle parti, arrivando a suggerire di tagliare i finanziamenti all’Oms, nel caso in cui il prossimo Cop9 sosterrà per le sigarette elettroniche e per i prodotti a rischio ridotto una posizione contraria alla politica del Regno Unito. Anche altri Paesi come per esempio la Francia e la Nuova Zelanda hanno mostrato negli ultimi anni posizioni di grande apertura verso i nuovi strumenti e non è da escludere che altri Stati potrebbero comunque preferire un atteggiamento più morbido rispetto a quello preso dall’organizzazione.
Meglio dunque rimandare la discussione al Cop10 che, presumibilmente, si terrà in presenza. L’ordine del giorno, infatti, comunica nella sessione di novembre verrà presentato a titolo informativo il Rapporto dull’epidemia globale di tabacco 2021, fortemente incentrato sui prodotti di riduzione del danno, pubblicato lo scorso 27 luglio, che ha ricevuto forti critiche proprio per le posizioni di ostinata e totale negazione della riduzione del danno. Ma, specifica l’Fctc, “la relativa discussione nel merito sarà rimandata al Cop10”. Secondo la prassi le Conferenze delle parti si tengono ogni due anni, quindi la decima dovrebbe essere nel 2023, se non si deciderà di tenerla nel 2022 come da calendario originale. In ogni caso questo rinvio dà ai sostenitori del vaping e della harm reduction e ai consumatori tempo supplementare per far sentire la propria voce.

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