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Sigarette elettroniche e social media: i danni alla salute della disinformazione

Uno studio dimostra che anche una breve esposizione a un messaggio Twitter scoraggia i fumatori dal passare al vaping.

La disinformazione rimane uno dei principali ostacoli alla diffusione fra i fumatori degli strumenti di riduzione del danno da tabacco. E fra le fonti di informazione fuorviante diventano sempre più determinanti i social media e i loro messaggi. Per questo un gruppo di ricercatori inglesi e americani, rispettivamente della Bristol e della Pennsylvania University, hanno condotto un esperimento per valutare gli effetti a brevi esposizioni alla disinformazione sui danni causati dalle sigarette elettroniche su Twitter. Il lavoro, intitolato “Effects of brief exposure to misinformation about e-cigarette harms on Twitter: a randomised controlled experiment” è stato coordinato da Caroline Wright dell’ateneo gallese e finanziato da Cancer ResearchUK.
A prendervi parte sono stati 2.400 fumatori adulti divisi fra inglesi e americani. A ciascuno di loro è stato mostrato casualmente uno fra quattro diversi tweet. Il primo sosteneva che le e-cigarette sono dannose quanto o più delle sigarette tradizionali; il secondo che sono completamente innocue; il terzo che i danni delle sigarette elettroniche sono incerti; il quarto, invece, aveva funzioni di controllo e riguardava l’attività fisica. Dopo sono state sondate le opinioni e le intenzioni dei partecipanti sul vaping.
I risultati dimostrano l’efficacia di questi messaggi, perché chi era stato esposto a tweet che equiparavano i danni del vaping a quelli del fumo, era scoraggiato dall’acquistare e utilizzare un’e-cig; al contrario chi aveva letto messaggi sull’innocuità del vaping aveva una maggiore propensione ad acquistare una sigaretta elettronica. “Gli attuali fumatori adulti statunitensi e britannici – scrivono infatti gli autori nelle conclusioni dello studio – potrebbero essere dissuasi dal prendere in considerazione l’uso di sigarette elettroniche dopo una breve esposizione a tweet secondo cui le sigarette elettroniche erano altrettanto dannose o più dannose del fumo. Al contrario, gli attuali fumatori adulti statunitensi possono essere incoraggiati a utilizzare le sigarette elettroniche dopo l’esposizione a tweet che affermano che le sigarette elettroniche sono completamente innocue”.
Può sembrare un risultato banale ma dovrebbe invece far riflettere. Perché questo studio dimostra che anche una esposizione molto breve a una determinata informazione è in grado di influenzare le scelte delle persone in materia di salute. Una cosa che diventa un importante problema quando questa informazione diventa disinformazione, come nel caso delle sigarette elettroniche. “È online – commenta infatti la dottoressa Wright – che vengono ormai reperite comunemente le informazioni sulla salute. Tuttavia, questa facilità di accesso alle informazioni ha un costo ,in quanto la diffusione della disinformazione può avere conseguenze negative sulle scelte e sul comportamento in materia di salute delle persone”.

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