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Verso una tassa sulle sigarette elettroniche anche in Irlanda?

L'associazione Vape Business Ireland contro la proposta del Ministro delle finanze: "Il vaping dovrebbe essere incoraggiato".

Siamo consapevoli dell’intenzione del governo di introdurre un regime fiscale mirato per scoraggiare in modo specifico il vaping e le sigarette elettroniche. Tuttavia, è nostra convinzione che imporre un’accisa sui prodotti da svapo sia l’approccio sbagliato da adottare e ci teniamo a sottolineare al ministro Donohoe che comprometterà il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo del 5% di prevalenza di fumatori entro il 2025”. A lanciare l’allarme è Eoin O’Boyle, portavoce nazionale dell’associazione Vape Business Ireland (Vbi). Questa volta, infatti, è il settore del vaping irlandese a protestare contro una proposta di tassa che il Ministro delle finanze Paschal Donohoe avrebbe inserito nella versione preliminare della legge di bilancio 2022.
L’associazione sottolinea che un prelievo fiscale sulle sigarette elettroniche aumenterebbe i prezzi al consumo, scoraggiando i fumatori che potrebbero passare allo strumento meno dannoso e spingendo alcuni svapatori a tornare a fumare. “Quotidianamente – continua O’Boyle – i nostri associati assistono in prima persona all’impatto dirompente e positivo che lo svapo continua ad avere sulla vita di coloro che sono passati dal fumo all’e-cig e delle loro famiglie e amici”. E non si tratta solo di sensazioni ma di dati confermati da indagini degli istituti di ricerca irlandesi. Secondo il più recente Irish National Drug and Alcohol Survey, continua il portavoce di Vbi, il 95,5% degli svapatori irlandesi sono ex fumatori e il 60% degli utilizzatori ha dichiarato di usare l’e-cig per smettere di fumare. Infatti l’Healthy Ireland Survey del 2018 rivela che il 41% dei fumatori che è riuscito a smettere di fumare lo ha fatto usando una sigaretta elettronica, dato che la rende lo strumento per la cessazione più efficace, dopo la forza di volontà.
Dunque perché tassare lo svapo? Richiamando l’esempio britannico, Vape Business Ireland ritiene che “il vaping dovrebbe essere accolto e incoraggiato dal governo, non tassato, se davvero si vuole seriamente far diminuire il tasso dei fumatori”. “Le sigarette elettroniche – conclude O’Boyle – non sono la stessa cosa del fumo e dovrebbero essere considerati una categoria completamente separata dai prodotti del tabacco fumato, soprattutto quando si tratta di tassazione. Per oltre 240mila irlandesi lo svapo ha svolto un ruolo fondamentale e di successo nel loro viaggio verso la cessazione”. Ragionamenti e battaglie che conosciamo bene ma che, purtroppo, raramente trovano ascolto dalla politica.

 

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