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Sigarette elettroniche gratis nei centri antifumo del Regno Unito

La campagna Stoptober dimostra ancora una volta che il Paese è il riferimento mondiale per la riduzione del danno da fumo.

Il vaping è un ottimo modo per smettere di fumare e dal febbraio dello scorso anno abbiamo distribuito gratis ai nostri utenti più di 1.500 sigarette elettroniche”. In un paradiso parallelo, quello del Regno Unito, durante il mese di campagna contro il fumo Stoptober, i centri antifumo cercano di convincere i cittadini a liberarsi del tabagismo promuovendo la sigaretta elettronica. È il caso dello Stop Smoking Service del Northamptonshire, contea nella regione delle Midlands Orientali al centro dell’Inghilterra, che affida anche a Twitter il suo messaggio motivazionale.
Le sigarette elettroniche – continua il tweet – non producono catrame né monossido di carbonio e questo significa che sono un’alternativa molto più sicura”. Il messaggio è completato da una grafica che raffigura un uomo e una donna che svapano, con una frase chiave in evidenza: “Il vaping è del 95% più sicuro del fumo”. Infine l’invito a contattare oggi stesso il centro per ottenere il sostegno di uno specialista e un kit per iniziare a svapare gratuito. Il tweet sta facendo il giro del web fra i sostenitori della harm reduction ed è comprensibile. In un periodo storico in cui l’americana Food and drug administration sta rifiutando tutte le richieste di autorizzazione alla vendita per i prodotti del vaping, l’Australia ha reso incredibilmente tortuoso l’iter per procurarsi liquidi con nicotina e l’Europa sta valutando se tassare gli e-liquid e vietare gli aromi diversi dal tabacco, guardare al Regno Unito rimane una delle piccole consolazioni.
Qui è ancora evidente lo sforzo corale e soprattutto pragmatico delle istituzioni e della società per aiutare i fumatori, senza demonizzarne le scelte o assumendo toni moralistici. Il tweet dello Stop Smoking Service, infatti, è stato ritwittato fra gli altri anche dal Northamptonshire Fire & Rescue. “Il vaping – aggiungono i vigili del fuoco della contea – riduce anche il rischio di incendi causati dal materiale da fumo”, consigliando poi di utilizzare i corretti cavi per la ricarica dei dispositivi e di non svapare sotto i rilevatori di fumo per evitare di fare scattare gli allarmi.
Sarà certamente per questa determinazione delle istituzioni britanniche, questo concentrarsi sui fumatori e i loro bisogni, sul pragmatismo senza mai cedere a moralismi e ideologie che oggi il Regno Unito è il Paese che conta il più basso tasso di fumatori in Europa dopo la Svezia (che però ha potuto continuare a utilizzare lo snus, vietato altrove). In Europa, ma purtroppo non nell’Unione europea, dalla quale il Paese è ormai definitivamente uscito e dunque non si potrà contare su di esso per contrastare le politiche proibizioniste allo studio della Commissione europea. Se qui bisognerà contare soprattutto sulla Francia, il ruolo del Regno Unito rimane però fondamentale in sede di Organizzazione mondiale di sanità e al momento sembra l’unico fermamente deciso ad imprimere un cambio di rotta alla posizione fermamente ostile agli strumenti di riduzione del danno da fumo. A breve, nella nona Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco del prossimo novembre, vedremo quali risultati riuscirà a portare a case il governo britannico. Nel frattempo non possiamo smettere di osservarlo e ammirarne il coraggio.

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