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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 24 al 30 ottobre

Svolta britannica: il ministro della salute chiede che la sigaretta elettronica possa essere prescritta dal sistema sanitario nazionale. Intanto il mondo si prepara al Cop9 dell'Oms sul tabacco.

Gran BretagnaIl Ministro della salute favorevole all’ecig prescrivibile dal medico
Il Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali del Regno Unito, Sajid Javid, si è detto favorevole alla fornitura dietro prescrizione medica da parte della sanità pubblica della sigaretta elettronica. È lo strumento più popolare fra i fumatori per la cessazione, preferito ad altri metodi approvati, come gomme, cerotti, inalatori e spray a base di nicotina. “Aprire le porte a una sigaretta elettronica approvata e prescritta dal Servizio sanitario nazionale può servire ad affrontare le forti disparità nei tassi di fumo in tutto il Paese”, ha detto Javid. Già da qualche anno le autorità sanitarie britanniche invitano i produttori di e-cig e liquidi a sottoporre i loro prodotti alla Medicines and healthcare products regulatory agency (Mhra), l’agenzia regolatrice del farmaco, per ottenerne l’approvazione. Ma nessun produttore, finora, ha ritenuto opportuno e conveniente sottoporsi alle procedure di approvazione previste per i farmaci. Sigmagazine approfondisce l’argomento, descrivendo il dibattito che si è innescato anche dopo le dichiarazioni di Javid.

UK, Ministro della salute chiede la sigaretta elettronica prescrivibile dai medici

 

Nuova ZelandaIniziativa in vista della Cop9: su ecig i delegati prendano posizione contro l’Oms
Sulla scia dell’esempio britannico, anche in Nuova Zelanda è partita una mobilitazione da parte delle associazioni pro-vaping per sensibilizzare la delegazione nazionale che si presenterà alla Cop9, che si terrà dall’8 al 12 novembre in Olanda. A farsene promotori l’Aotearoa Vape Community Advocacy (Avca) e la New Zealand Taxpayers’ Union. L’iniziativa consiste in un messaggio da sottoscrivere inviandolo per e-mail ai membri della delegazione neozelandese, in cui si chiede una chiara presa di posizione a favore degli strumenti di riduzione del danno e in opposizione alla linea promossa dall’organizzazione sanitaria dell’Onu. “Reduce Harm. New Zealand should take a pro-vaping stance at the WHO’s tobacco conference” è il senso del messaggio con cui Avca e l’associazione dei contribuenti invitano a sollecitare i delegati neozelandesi in Olanda.

GlobalNasce Copywatch, il sito-guida per monitorare la Cop9
Un sito online con l’obiettivo di fornire una chiave critica di orientamento e di comprensione delle Conferenze delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) dell’Organizzazione mondiale di sanità. Questo è “Copywatch: a consumer guide to Fctc Cop”, sito nato dall’iniziativa individuale di alcuni consumatori e sostenitori della tobacco harm reduction senza affiliazioni ad associazioni o organizzazioni, che mette a disposizione dei lettori in lingua inglese gli strumenti informativi necessari per seguire passo dopo passo i momenti principali della Cop9, evento che potrà avere un impatto decisivo sul futuro della sigaretta elettronica. Tutto quello che ci troverete, compreso l’annuncio di un livestream dall’8 al 12 novembre, in contemporanea con la Conferenza dell’Oms, nell’approfondimento di Sigmagazine.

Un sito web per resistere alla disinformazione Oms sulle sigarette elettroniche

 

UsaRapporto Gsthr: Cop9, l’Oms apra agli strumenti per la riduzione del danno
La presentazione del rapporto “Fighting the last war: the Who and international tobacco control” è stata l’occasione per lanciare un caloroso appello all’Organizzazione mondiale di sanità e ai componenti della sua Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) per un cambio di rottsa urgente e necessario nelle politiche antifumo, in vista della Cop9 dell’Fctc del prossimo 8 novembre in Olanda. Il cambio di rotta si rende indispensabile proprio sulla base dei dati contenuti nel rapporto, pubblicato dall’osservatorio Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr) dell’organizzazione Knowledge Action Chance (Kac). Dal 2005, anno dell’entrata in vigore della convenzione quadro che stabilisce i principi del controllo globale del tabacco, a oggi il numero dei fumatori nel mondo è rimasto stazionario: 1,1 miliardi. I decessi sono 8 milioni all’anno. È chiaro che la strategia adottata è inefficace: “La politica per il controllo del tabacco è congelata nel tempo”, ha commentato Harry Shapiro, autore del documento, e ostacola gli strumenti di riduzione del danno da tabacco che invece possono rappresentare una opportunità di cambiamento nel tobacco control.

Oms, Cop9: esperti chiedono ingresso sigaretta elettronica nel tobacco control

 

UeCommissione europea: slitta al 2023 la revisione Tpd?
La revisione della direttiva europea sul tabacco e prodotti liquidi da inalazione potrebbe slittare almeno al 2023. La Commissione europea ha infatti pubblicato l’agenda dei lavori per il prossimo anno e nel lungo elenco non compare la Tpd. Questo significherebbe che il mondo del vaping potrà mantenere le attuali regole sino almeno al 2025, a cui bisognerebbe poi aggiungere i consueti diciotto mesi standard utili al recepimento dei vari governi nazionali.

Commissione europea, revisione Tpd: appuntamento non prima del 2023?

 

PoloniaLa carica dei settemila per il dibattito sul piano anti-cancro della Commissione europea
Oltre 7.000 firme di vaper polacchi sono state raccolte dall’associazione Law for the People (Prawo dla ludzi, Pdl) e presentate ai parlamentari del partito liberale di opposizione Piattaforma Civica a Varsavia (per chi è a digiuno di politica polacca si tratta del partito dell’ex premier e presidente Ue Donald Tusk). Sono firme a sostegno degli emendamenti proposti dall’associazione polacca (membro di World Vapers’ Alliance) al piano anti-cancro Ue e che verranno inviati e discussi in seno al parlamento europeo dagli eurodeputati polacchi. “Siamo lieti che i deputati polacchi abbiano presentato emendamenti alla strategia dell’Ue, che puntano a includere le sigarette elettroniche come strumento per ridurre i danni ai fumatori”, ha detto il direttore di Wva Michael Land, “per noi è importante che queste modifiche siano incluse nella versione finale del rapporto”. “Uno dei principi fondamentali del processo legislativo è utilizzare le attuali conoscenze scientifiche e tenere conto della voce del pubblico”, ha affermato dal canto suo Michalina Wacław di Law for the People, “e siamo lieti che gli eurodeputati polacchi siano aperti alla voce di quasi settemila attivisti pro-vaping”.

Gran Bretagna/UsaStudio: ecig, è un rischio se la disinformazione corre sui social media
L’informazione sulle sigarette elettroniche propagata attraverso i social media è in grado di influenzare in maniera determinante il comportamento dei consumatori. È il risultato di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori inglesi e americani, rispettivamente della Bristol e della Pennsylvania University dal titolo “Effects of brief exposure to misinformation about e-cigarette harms on Twitter: a randomised controlled experiment”. Coordinato da Caroline Wright dell’ateneo gallese e finanziato da Cancer ResearchUK, la ricerca si è proposta di valutare gli effetti a brevi esposizioni alla disinformazione sui danni causati dalle sigarette elettroniche su Twitter. I 2.400 fumatori coinvolti hanno fornito un responso chiaro: i messaggi via social media sono estremamente efficaci. Chi era stato esposto a tweet che equiparavano i danni del vaping a quelli del fumo, era scoraggiato dall’acquistare e utilizzare un’e-cig; al contrario chi aveva letto messaggi sull’innocuità del vaping aveva una maggiore propensione ad acquistare una sigaretta elettronica. Lo studio sottolinea quanto sia importante la comunicazione attraverso questo tipo di media e il rischio che la disinformazione ostacoli la diffusione fra i fumatori degli strumenti di riduzione del danno da tabacco.

Sigarette elettroniche e social media: i danni alla salute della disinformazione

 

UsaVendita di sigarette in aumento, è la prima volta da venti anni
Per la prima volta da venti anni la vendita di sigarette negli Stati Uniti è aumentata. Il dato è stato comunicato dalla Federal Trade Commission (Ftc): si è passati da 202,9 miliardi di sigarette vendute nel 2019 a 203,7 miliardi del 2020. Ed è la prima volta dall’inizio del secolo che la curva delle vendite risale. Secondo gli analisti, tale preoccupante risultato è dovuto a due cause concomitanti. Una contingente: la pandemia, che ha costretto le persone a rinunciare a molti aspetti della vita sociale, favorendo il consumo di tabacco. L’altro più strutturale e quindi più pericoloso: la campagna di demonizzazione della sigaretta elettronica, che ha toccato l’apice proprio fra gli ultimi mesi del 2019 e l’inizio del 2020. Sigmagazine ha approfondito il dibattito che i dati della Ftc sta suscitando negli States.

Usa: per la prima volta dopo 20 anni aumentano le vendite di sigarette

 

UsaEconomista: le tasse sui prodotti alla nicotina riflettano il grado di rischio per la salute
Tasse più alte per i prodotti alla nicotina più dannosi, tasse più basse per quelli a danno ridotto. Così dovrebbe essere una corretta politica fiscale nei confronti dei prodotti alla nicotina, secondo il buonsenso e anche secondo Ian Irvine, economista e docente presso la Concordia University. In una recente analisi pubblicata dal think tank Howe Institut, l’accademico ha esaminato i prodotti alternativi alle sigarette tradizionali, cioè le sigarette elettroniche, i riscaldatori e lo snus, giungendo a una conclusione: le aliquote fiscali per i singoli prodotti devono riflettere i loro potenziali danni alla salute. Ed è questa la proposta che Irvine ha lanciato ai governi di tutti i Paesi, una proposta di politica fiscale ma anche, e soprattutto, sanitaria: “La politica – ha scritto l’economista – dovrebbe essere sviluppata con l’obiettivo di distogliere gli utenti, in particolare quelli nelle comunità vulnerabili in cui la prevalenza del fumo rimane alta, dai prodotti ad alto rischio verso quelli a basso rischio. Una serie di tasse ben strutturate dovrebbe mirare a incoraggiare i fumatori a smettere o passare a prodotti a rischio ridotto, ma non dovrebbe essere troppo alta perché si fomenterebbero gli acquisti sul mercato illegale”.

Tabacco e sigarette elettroniche, economisti chiedono tasse proporzionate al rischio

 

UsaLascia Derek Yach, cambio al vertice della Foundation for a Smoke Free World
Derek Yach non sarà più il presidente della Foundation for a Smoke Free World (Fondazione per un mondo senza fumo). Sarà sostituito ad interim da Heidi Goldstein e David Janazzo, fino a quando il consiglio di amministrazione non avrà trovato una nuova guida. La fondazione ha così deciso di chiudere un capitolo e di rinnovare la propria leadership per proseguire le proprie iniziative antifumo estendendo la collaborazione con partner di tutto il mondo. “La Fondazione rimane fermamente concentrata sulla sua missione di migliorare la salute globale riducendo la morte e le malattie causate dal fumo – ha detto Pamela Parizek, presidente del Cda – Heidi e David, insieme al resto del nostro team, continueranno a portare avanti la ricerca globale, la gamma di programmi innovativi e le collaborazioni sanitarie senza alcuna interruzione”.

Derek Yach lascia la presidenza della Foundation for a Smoke Free World

 

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