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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 26 settembre al 2 ottobre

Nel Regno Unito parte Stoptober, la campagna antifumo che consiglia l'e-cig, mentre in Australia diventa sempre più difficile svapare. Un rapporto dimostra che nei Paesi vape-friendly i fumatori calano e secondo uno studio americano l'e-cig fa venire voglia di smettere anche ai fumatori che non volevano farlo.

UsaRapporto: numero di fumatori più in calo nei Paesi che adottano politiche pro-vaping
La sigaretta elettronica è uno strumento efficace nelle politiche di disassuefazione dal tabacco. È il risultato di uno studio comparato realizzato dalla Property Rights Alliance, organizzazione americana dedicata alla protezione dell’innovazione, dei diritti di proprietà intellettuale e di proprietà fisica. L’analisi si sofferma su quattro Paesi che hanno adottato politiche pro-vaping di riduzione del danno: Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Francia e Canada. Quasi quattro punti cardinali del globo. In questi Paesi i tassi di cessazione dal fumo risultano superiori alla media. I numeri parlano chiaro: fra il 2012 e il 2018, nei quattro Paesi presi in considerazione i fumatori sono diminuiti in media del 3,6%, passando dal 4% del Canada al 3,2% della Nuova Zelanda. La media mondiale è dell’1,5%. Dunque, affermano gli autori, dove le autorità non ostacolano, ma anzi sfruttano le potenzialità della sigaretta elettronica, il fumo diminuisce. Il rapporto, che si intitola “Vaping Works”, la sigaretta elettronica funziona, si avvale del contributo di quattro esperti che commentano i risultati nei quattro Paesi: Christopher Snowdon dell’Institute of ecomomic affairs per il Regno Unito; Louis Houlbrooke della New Zealand Taxpayers’ Union per la Nuova Zelanda, Patrick Coquart dell’Institut de recerches économique et fiscales per la Francia e Ian Irvine della Concordia University per il Canada. Sigmagazine ha approfondito gli esiti dello studio.

“La sigaretta elettronica funziona”: i quattro Paesi che lo dimostrano

 

UsaStudio: una sigaretta elettronica al giorno toglie il fumo di torno (anche per i fumatori più incalliti)
Svapare ogni giorno può spingere anche i fumatori adulti più incalliti a cambiare i propri piani e a decidere di dire addio al tabacco combusto. È l’esito di uno studio coordinato da Karin A. Kasza del Roswell Park Comprehensive Cancer Center, Buffalo, New York, che spinge la frontiera della sua analisi dai fumatori che dichiaravano esplicitamente di voler smettere di fumare a quelli che invece non ne avevano alcuna intenzione. Anche su questi ultimi, illustra adesso il nuovo studio, l’e-cig può avere un effetto benefico. Lo studio si intitola “E-cigarette use and change in plans to quit cigarette smoking among adult smokers in the United State: Longitudinal findings from the Path Study 2014-2019”, è stato pubblicato sulla rivista Addictive Behaviors e analizza i dati provenienti dal Population Assessment of Tobacco and Health fra il 2014 e il 2019, relativi a oltre 1500 fumatori non intenzionati a smettere. Del team di ricerca fanno parte anche nomi noti come Raymond Niaura della University of New York e K. Michael Cummings della Medical University of South Carolina. I dati nel dettaglio sono commentati nell’articolo di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica spinge alla cessazione anche i fumatori più scettici

Nuova ZelandaLockdown, le restrizioni all’e-cig spingono i vaper verso il tabacco
La Nuova Zelanda è stata spesso al centro della cronaca durante la pandemia per i rigidi lockdown che hanno consentito di contenere i contagi. Il risvolto della medaglia è che per alcuni settori come il vaping le conseguenze sono state disastrose. È accaduto di nuovo: un improvviso ma contenuto riesplodere di infezioni ha fatto scattare nuove restrizioni. E, come riportano i media, la chiusura dei negozi di sigarette elettroniche, contemporaneamente al fatto che siano rimasti aperti i tabaccai, ha spinto molti vaper ex fumatori a tornare al tabacco. Ad agosto, in particolare, secondo quanto riferito dalla co-direttrice di Avca Nancy Loucas, la coincidenza dell’entrata in vigore di limitazioni alla vendita di liquidi aromatizzati e di un nuovo lockdown nazionale ha riproposto il fenomeno della ricaduta nel tabagismo di molti svapatori. “La possibilità di acquistare sigarette tradizionali associata alla limitazione di accesso ai sistemi alternativi meno dannosi allonterà nel tempo il raggiungimento dell’obiettivo smoke-free”, ha detto Loucas.

AsiaVaping, nuovo monito di Caphra contro il “colonialismo filantropico” dell’Occidente
La Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra), alleanza che raggruppa organizzazioni per la riduzione del danno dell’area Asia-Pacifico, ha rilanciato un monito ai Paesi asiatici, mettendoli in guardia contro quello che ha definito “colonialismo filantropico” da parte di enti di beneficenza occidentali che stanno versando milioni di dollari in iniziative miranti a screditare la riduzione del danno da tabacco. Il fenomeno è venuto alla luce con il recente caso Bloomberg, quando due membri della Camera dei rappresentanti delle Filippine sono stati costretti a sospendere le consultazioni pubbliche sui prodotti del tabacco, da svapo e riscaldati, a causa dell’accettazione da parte della Fda delle Filippine di una sovvenzione arrivata dalla fondazione del miliardario americano Bloomberg.

Regno Unito Decima edizione di Stoptober, la campagna di lotta contro il fumo
Con il mese di ottobre ritorna Stoptober, la tradizionale campagna del Ministero della salute britannico per convincere i fumatori ad abbandonare il tabacco accompagnandoli nel loro percorso di disassuefazione. Si tratta della decima edizione di questa iniziativa che, secondo quanto comunicato dagli organizzatori, nella sua esperienza decennale ha motivato circa due milioni di fumatori a cercare di abbandonare le sigarette. Come sempre, ampio coinvolgimento delle comunità locali, forte utilizzo dei nuovi media e spazio al supporto della sigaretta elettronica. La campagna di quest’anno si propone di rilanciare le strategie di assistenza a chi intraprende il percorso della disassuefazione, e di puntare principalmente ai fumatori fra i 25 e i 55 anni delle fasce socio-economiche più svantaggiate: un segmento sociale debole particolarmente esposto al tabagismo. Soprattutto a loro è rivolto l’invito a “smettere di fumare e iniziare a respirare”, come recita uno degli slogan.

La campagna antifumo britannica punta ancora sulla sigaretta elettronica

 

Australia –  In vigore la nuova legge che obbliga la prescrizione medica per l’acquisto di liquidi
Dopo una lunga serie di controversie e rinvii, è entrata in vigore la misura fortemente voluta dal Ministro della salute Greg Hunt, in un primo tempo prevista a metà dello scorso anno. I vaper, o chiunque voglia provare la sigaretta elettronica per smettere di fumare, dovranno avere una ricetta del proprio medico, che si potrà incaricare di importare i liquidi con nicotina dall’estero. E sarà punita non solo l’importazione illegale, ma anche il semplice possesso di e-cig con nicotina, se non si avrà una ricetta medica. Secondo Hunt si chiude così la strada alla scappatoia legale che permetteva ai consumatori australiani di aggirare il già esistente divieto di vendita di liquidi per sigarette elettroniche con nicotina. L’escamotage consisteva nell’acquisto attraverso siti esteri, soprattutto neozelandesi. Ora ci si dovrà affidare a una complessa trafila burocratica, che secondo i critici della nuova legge finirà per spingere i consumatori a tornare a fumare o per favorire contrabbando e acquisti illegali di merce poco controllata.

Australia, sigaretta elettronica solo con prescrizione del medico

 

UeLa tassa europea sull’e-cig non piace ai consumatori
Generale consenso a una tassa europea sulla sigaretta elettronica a un livello in linea con quello più basso applicato nell’Unione Europea. È il risultato della consultazione pubblica sulla revisione della Direttiva sulle accise tabacco (Ted) aperta lo scorso 30 marzo dalla Commissione europea, che riguardava diversi aspetti della tassazione sul tabacco, ma nella sezione 3 si riferiva specificatamente ai cosiddetti “nuovi prodotti per inalazione o assunzione orale”. Una consultazione su vasta scala, cui hanno partecipato non solo singoli cittadini ma anche associazioni non profit, gruppi accademici, industria (prevalentemente quella del tabacco): 7262 i contributi giudicati validi, con una netta differenziazione nelle risposte. Dai dati, infatti, emerge la netta contrarietà dei cittadini all’ipotesi che i prodotti i liquidi per e-cigarette con nicotina debbano essere sottoposti a regole fiscali europee armonizzate: l’esatto contrario di quel che pensano industria e organizzazioni. L’approfondimento di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica: tutti favorevoli a tassa europea tranne i consumatori

 

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