L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

UK, Ministro della salute chiede la sigaretta elettronica prescrivibile dai medici

Sajid Javid crede che potrà servire ad aiutare a smettere di fumare le fasce di popolazione economicamente più fragili.

Aprire le porte a una sigaretta elettronica approvata e prescritta dal Servizio sanitario nazionale può servire ad affrontare le forti disparità nei tassi di fumo in tutto il Paese”. Le parole del Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali del Regno Unito Sajid Javid, entrato in carica lo scorso giugno, hanno il sapore di una consacrazione. Il più alto rappresentante della salute pubblica d’Oltremanica vuole che l’e-cigarette possa essere fornita, dietro prescrizione medica, dalla sanità pubblica, in quanto strumento più popolare fra i fumatori per la cessazione. Certamente preferito ad altri metodi approvati, come gomme, cerotti, inalatori e spray a base di nicotina.
In realtà non si tratta proprio di una novità. Già da qualche anno le autorità sanitarie britanniche invitano i produttori di e-cig e liquidi a sottoporre i loro prodotti alla Medicines and healthcare products regulatory agency (Mhra), l’agenzia regolatrice del farmaco, per ottenerne l’approvazione. D’altronde la sigaretta elettronica nel Regno Unito viene utilizzata in diversi progetti pilota di contrasto al tabagismo, viene promossa dal governo nella annuale campagna contro il fumo Stoptober, ma non si può ottenere dal Servizio sanitario nazionale. Avere uno o più dispositivi e liquidi approvati dall’Mhra consentirebbe ai medici di prescriverle.
Ma nessun produttore, finora, ha ritenuto opportuno e conveniente sottoporsi alle procedure di approvazione previste per i farmaci. E per motivi piuttosto semplici: i costi e la lunghezza del processo. Lo spiega bene oggi alla Bbc il professor Peter Hajek, direttore della Tobacco dependance research unit presso la Queen Mary University di Londra e autore di fondamentali studi scientifici sul tema. Il docente ritiene che le parole del ministro Javid trasmettano certamente il messaggio positivo che le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare. Eppure rimane scettico e non solo per la questione dei costi che i produttori dovrebbero sostenere.
I fumatori – ha dichiarato all’emittente pubblica britannica – hanno maggiori probabilità di trarre vantaggio dalle sigarette elettroniche se possono scegliere i sapori, la concentrazione di nicotina e i prodotti che preferiscono, invece di essere limitati a ciò che è approvato”. Insomma, il successo e l’efficacia dell’e-cig, secondo Hajek, dipende in gran parte dalle infinite possibilità di personalizzazione dell’esperienza del vaping, che sarebbero inevitabilmente ristrette se la scelta fosse limitata a pochi prodotti. In sostanza Peter Hajek ritiene che sarebbe “più semplice raccomandare i prodotti esistenti che sono ben regolamentati dalle normative a tutela dei consumatori”. Questo, però, potrebbe forse non essere alla portata delle classi sociali economicamente più fragili.
Di parere diverso è invece Linda Bauld dell’Università di Edimburgo, altro nome noto della ricerca sul vaping, che parla di “notizia eccellente”. “I fumatori si preoccupano per la sicurezza e spesso hanno percezioni errate dei rischi relativi delle sigarette elettroniche rispetto al tabacco – ha dichiarato al quotidiano the Guardian – Per alcuni, anche il costo è percepito come una barriera. Avere dispositivi approvati che possono essere prescritti rassicurerebbe i fumatori e aiuterebbe anche a raggiungere coloro che non possono permettersi le sigarette elettroniche”. Reazioni positive anche da Sir Norman Lamb, già vice ministro della salute e già presidente del Science and Technology Select Committee che condusse un’inchiesta sul vaping nel 2018. Il Comitato già allora concludeva che sarebbe stato importante avere una e-cig prescrivibile e infatti Lamb si dichiara convinto che questa mossa “sarà una svolta”.
Dal canto suo, l’Mhra ha appena pubblicato una guida aggiornata per l’iter di approvazione, che per le sigarette elettroniche rimane lo stesso previsto per i farmaci. La direttrice dell’agenzia June Raine invita i produttori di e-cig a sottoporre i loro prodotti. Staremo a vedere chi raccoglierà l’invito.

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