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Oms, nel consorzio per la cessazione dal fumo non c’è spazio per l’e-cigarette

L'organizzazione mondiale di sanità ripropone gli strumenti del passato nonostante non hanno ancora dimostrato di riuscire a ridurre il numero di fumatori nel mondo.

L’Organizzazione mondiale di sanità ha approvato la creazione di un Consorzio mondiale per la cessazione del tabacco, descritto dalla stessa Oms come “un meccanismo per impegnare tutti gli stakeholder importanti, compresi attori non statali, nello sforzo globale per rendere accessibile a tutti un sostegno completo alla cessazione”. Dal comunicato ufficiale, oltre al plauso del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, si apprende che il consorzio precede la collaborazione fra l’organizzazione ed alcuni partner, i cui nomi però non sono specificati. L’obiettivo principale è di colmare il gap esistente fra i Paesi più ricchi e quelli a e basso e medio reddito, dove è concentrata la maggioranza dei fumatori.
L’organismo, spiega ancora l’Oms, avrà molte funzioni con lo scopo finale di rendere tutti i consumatori di tabacco, in particolare quelli nei Paesi a basso e medio reddito, consapevoli dei trattamenti per la dipendenza del tabacco basati su prove scientifiche, garantendone l’accesso. Fra gli esempi di potenziali attività del consorzio, il comunicato cita la “modellazione del mercato delle terapie sostitutive della nicotina (Nrt), del bupropione e della vareniclina, i tre farmaci essenziali per la cessazione del tabacco per renderli accessibili e economicamente convenienti”.
Il consorzio potrà inoltre raccogliere fondi per le attività sulla cessazione dell’Oms; fungere da incubatore e hub per soluzioni innovative digitali o di intelligenza artificiale; fornire orientamenti per la ricerca e lo sviluppo sul trattamento della dipendenza dal tabacco; fungere da centro di conoscenza per i Paesi per ottenere le risorse e la guida necessarie per aumentare i servizi e gli strumenti per la cessazione, compreso l’aggiornamento degli elenchi nazionali di farmaci essenziali.
Forse l’Oms ha voluto rispondere a chi, soprattutto in questi giorni, l’ha accusata di fatto di abbandonare i fumatori al proprio destino. Di fatto c’è che ancora una volta risulta netta la chiusura verso tutti gli strumenti di riduzione del danno da fumo, come le sigarette elettroniche. Anzi, nell’immagine a corredo del comunicato, l’e-cigarette appare buttata in un cestino della spazzatura, accomunata a sigarette tradizionali, pipe e sigari. Ancora una volta l’organizzazione sceglie il ripiegamento su strumenti con basse percentuali di successo, come gomme e cerotti, o su terapie farmacologiche con discussi possibili effetti collaterali. Una strada che, finora, non ha dato gli effetti sperati, come dimostra il numero globale dei fumatori, rimasto fermo a 1,1 miliardi da ormai un decennio.

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