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Abbandonare la combustione: un convegno sul futuro della sigaretta elettronica

Organizzato dal Mohre, partecipano Fabio Beatrice, Giacomo Mangiaracina, Maria Rizzotti e Carmine Canino.

Un convegno per fare il punto sui lavori della Cop9 della Convenzione quadro sul controllo del tabacco dell’Oms che si sta svolgendo in modalità remota con il coordinamento da Ginevra. È quanto organizza l’Osservatorio mediterraneo sull’harm reduction (Mohre) nel tardo pomeriggio di domani, venerdì 12 novembre, a partire dalle ore 18 e che ha come tema “Abbandonare la combustione”. Tra gli ospiti, oltre a Fabio Beatrice e Giacomo Mangiaracina (rispettivamente presidente e componente del board scientifico del Mohre), sono previsti anche gli interventi della senatrice Maria Rizzotto e del presidente dell’associazione italiana dei consumatori di sigarette elettroniche Anpvu Carmine Canino.
Sorprende la politica dell’Oms – commenta Fabio Beatrice – di non prendere in considerazione prodotti alternativi a rischio ridotto come le sigarette elettroniche. Eppure i prodotti alternativi al tabacco come la sigaretta elettronica si stanno imponendo come un valido strumento nel ‘tobacco control’ e nonostante la messe di studi che ne confermano la minore cancerogenicità, le autorità sono preoccupate dei danni ‘residui’ che potrebbero fare in futuro, mentre 85 mila persone muoiono ogni anno”. Sulla stessa linea la senatrice Rizzotti: “Tutti i Paesi Europei dovrebbero fare riflessioni senza preconcetti. L’Italia dovrebbe tenere conto che i nuovi prodotti ‘senza fumo’ possono rappresentare un valido alleato nel proteggere la salute, così come ha fatto la Gran Bretagna che ha dichiarato le e-cig ‘strumento di protezione della salute pubblica’. Ci sono prove convincenti sull’efficacia della ‘riduzione del danno’ che l’OMS tiene in scarsa considerazione ignorando i dati scientifici”.
Negli ultimi 24 mesi sono nati in tutto il mondo gruppi di scienziati e medici che vedono nelle strategie di riduzione del danno una risposta, sia pure parziale, per ridurre la mortalità evitabile. “Ovviamente – aggiunge Mangiaracina – bisogna agire in maniera forte anche sul lato della iniziazione perché chi cade nella dipendenza fa molta più fatica ad uscirne. Sarebbe meglio non iniziare, ma non possiamo abbandonare quelli che ormai hanno sviluppato una dipendenza da nicotina e muoiono per gli effetti dell’esposizione ai tossificanti del tabacco combusto”.
Il fatto che il segretario della Convenzione quadro sul controllo del tabacco dell’Oms chieda agli Stati di vietare o limitare l’accesso ai prodotti alternativi (che includono anche tabacco da masticare, bustine di nicotina, elettroniche) non ha un senso logico alla luce dei numeri delle malattie e delle morti fumo-correlate, analoghi a quelli della pandemia da Covid-19. Basterebbe guardare a Regno Unito e Nuova Zelanda che grazie a politiche di harm reduction hanno visto diminuire ai minimi storici il numero di fumatori.

Carmine Canino (Anpvu)

Una posizione troppo rigida – spiega Carmine Canino – potrebbe avere conseguenze catastrofiche e spingere di nuovo i circa 98 milioni di fumatori che sono passati a prodotti più sicuri alle vecchie abitudini e quindi alle sigarette combuste. Esistono, ad oggi, prove inconfutabili che i vaporizzatori personali sono molto meno dannosi delle sigarette analogiche e che possono soppiantare il fumo a livello individuale e di popolazione. I vaporizzatori personali e gli strumenti di riduzione del danno vanno supportati e non osteggiati in base a potenziali rischi o principi di prevenzione ormai superati dalla realtà. In questo modo verrebbero vanificati gli sforzi di migliaia di ex-fumatori e sarebbe pregiudicata la salute di milioni di persone”.
Per partecipare come uditori al convegno è necessario collegarsi alla stanza dedicata nella piattaforma di Zoom (Id Riunione 89192298315⁠.

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