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Sigarette elettroniche, produttori europei all’Oms: pronti al dialogo critico

A tre giorni dalla Cop9 sul controllo del tabacco, l'associazione Ieva chiede una strategia mirata per la riduzione da danni del fumo.

A tre giorni dall’inizio della Cop9 sul controllo del tabacco, l’associazione dei produttori europei Ieva cita le conclusioni di un rapporto dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms per sostenere le potenzialità delle sigarette elettroniche. In netta controtendenza con la recente produzione dell’Organizzazione mondiale di sanità, a maggio del 2020 l’Ufficio europeo pubblicava un documento intitolato “Electronic nicotine & non nicotine delivery systems” firmato dallo spagnolo Armando Peruga. “Ci sono evidenze definitive – concludeva il rapporto – sostituire completamente le sigarette a tabacco combusto con gli Ends o gli Ennds (rispettivamente sistemi elettronici con e senza nicotina, ndr) riduce l’esposizione dell’utilizzatore a numerose sostanze tossiche e cancerogene presenti nel fumo di tabacco”.
L’auspicio dei produttori, affermano in un comunicato diffuso alla stampa, è che la Conferenza delle parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco “tramuti queste evidenze in best practice di salute pubblica”. È purtroppo poco più di una speranza, visto che, come ricorda Ieva, “sfortunatamente l’Organizzazione mondiale di sanità, negli ultimi anni, non vede il rischio ridotto come un’opportunità di salute pubblica. Il posizionamento ideologico contro ogni tipo di fumo mette a repentaglio milioni di fumatori negli anni a venire”. Eppure, continua il comunicato, ogni anno nel mondo si registrano otto milioni di morti dovuti al consumo di tabacco e ridurre il rischio legato al fumo potrebbe dare ai fumatori la possibilità di passare “da un’abitudine estremamente rischiosa ad un’altra enormemente meno dannosa”.
Di questa opinione sono anche i cento esperti di salute pubblica, nicotina e tabaccologia, che lo scorso 18 ottobre hanno inviato una lettera aperta alle parti, cioè ai capi delle delegazioni dei partecipanti alla Cop9. Nel loro appello, i cento chiedevano di incoraggiare l’Organizzazione mondiale di sanità a sostenere e promuovere l’inclusione della riduzione del danno da tabacco nell’ambito della Convenzione quadro per il controllo del tabacco. “Esistono prove inconfutabili – scrivono – che i prodotti senza fumo sono molto meno dannosi delle sigarette e che possano sostituire il fumo a livello individuale e di popolazione”.
La lettera trova eco nell’appello del presidente di Ieva. “In quanto associazione europea indipendente dall’industria del tabacco – dichiara il tedesco Dustin Dahlmann – chiediamo che l’Oms, insieme ai rappresentanti politici e scientifici, sviluppi una strategia mirata per la riduzione dei danni causati dal fumo”. “Naturalmente – conclude – come industria siamo pronti a impegnarci in un dialogo critico”.

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