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Israele, tassa killer sulle sigarette elettroniche: è la più alta del mondo

In vigore da oggi. Il prezzo al consumatore dei liquidi di ricarica non potrà essere inferiore a 6,30 euro al millilitro. Limitazioni anche per le importazioni.

È stato firmato nella serata di domenica dal Ministro delle finanze Avigdor Lieberman il decreto che rende Israele il Paese che impone la tassa più alta al mondo sulle sigarette elettroniche. La misura, elaborata congiuntamente dal Ministero della salute e dall’Amministrazione fiscale è entrata in vigore dalla mezzanotte di ieri e, secondo quanto riporta la stampa locale, equipara i prodotti del vaping a quelli a tabacco combusto. Da alcune ore, quindi, ai liquidi di ricarica per e-cigarette si applica una tassa del 270% del prezzo all’ingrosso, che aggiungerà 11,39 nuovi shekel israeliani (3,25 euro) per millilitro al prezzo di vendita al dettaglio. Il costo per il consumatore non potrà essere inferiore ai 21,81 shekel al millilitro, vale a dire circa 6,30 euro.
Le cifre sono ancora più alte per le sigarette elettroniche usa e getta. Qui il prelievo fiscale sarà del 360% del prezzo all’ingrosso e il costo al consumatore non sarà inferiore a 32,72 shekel per millilitro (circa 9,35 euro). E-cigarette e liquidi di ricarica, inoltre, non potranno usufruire dell’esenzione dalla tassa di acquisto per le importazioni personali in vigore per altre merci per acquisti fino a 75 dollari americani. Limitazioni che ricalcano quelle vigenti per le sigarette normali anche per introdurre prodotti del vaping dall’estero. Chi è stato all’estero meno di cinque giorni potrà portare in Israele fino a 4 ml di liquido di ricarica e non più di due dispositivi usa e getta senza dover pagare l’imposta di acquisto. Le quantità diventano fino a 10 ml di liquido e un massimo di cinque e-cig usa e getta.
Secondo il governo, “la misura – riporta il sito Arutz Sheva 7 – l’ultima di un processo che ha già equiparato le tasse sul tabacco da riscaldare e sul trinciato a quelle sulle sigarette tradizionali e riflette l’obiettivo di una tassa uniforme su tutti i prodotti del tabacco”. Approccio, quello dell’esecutivo israeliano, che non tiene in nessun conto la diversa dannosità dei prodotti, né le potenzialità dei prodotti del vaping per la disassuefazione dal fumo. Un prelievo fiscale così alto non potrà fare altro che uccidere il settore delle sigarette elettroniche, facendo probabilmente nascere un mercato parallelo illegale.

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