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Contrabbando tabacco e sigarette elettroniche: scende in campo Maciste

Presentato a Roma il progetto sviluppato dall'Osservatorio Agromafie per monitorare in modo permanente il commercio illecito di sigarette e dispositivi elettronici.

Al via il progetto Maciste contro illeciti nel settore tabacchi e sigarette elettroniche. È stato presentato oggi a Roma dalla Fondazione Osservatorio Agromafie. L’intenzione è di monitorare in modo permanente il fenomeno del commercio illecito nel settore dei tabacchi lavorati e dei dispositivi elettronici di somministrazione di nicotina (e-cig e riscaldatori). Alla presentazione sono intervenuti il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, Marcello Minnenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Marco Hannappel, presidente Philip Morris Italia e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie. Il progetto prevede un monitoraggio permanente del fenomeno dell’illecito che annualmente si concretizzerà nella realizzazione di un rapporto a cui parteciperanno i principali protagonisti del settore a livello nazionale, dalle Forze dell’ordine alla Agenzia delle Dogane e Monopoli, dalla Dia alla Dda fino agli esperti del settore. L’obiettivo, si legge in una nota, è redigere un quadro esaustivo del fenomeno criminale. L’Italia, secondo il rapporto annuale KPMG, nel 2020 si è posizionata come best practice a livello europeo, con un consumo di sigarette contraffatte e di contrabbando attorno al 3,4% del consumo nazionale, -4,4% rispetto alla media europea. Raggiungendo il minimo storico in controtendenza rispetto a quanto accade nella maggior parte dei paesi UE. Tuttavia, a livello nazionale il mancato gettito causato dal commercio di tabacco è ancora attorno ai 400 milioni di euro. Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie, ha spiegato che la fondazione con il progetto Maciste “si prefigge l’obiettivo di analizzare il fenomeno del contrabbando della contraffazione anche per prevenire il reimpiego degli utili nel sostegno alla manovalanza e al finanziamento di ulteriori attività criminali, dalla droga alle armi e fino al terrorismo internazionale“. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha spiegato che “occorre difendere il nostro patrimonio produttivo dalle frodi. L’Italia è il primo produttore europeo di tabacco, con oltre un quarto della produzione complessiva sviluppata su 16.000 ettari. Il contrabbando si traduce in danni economici per la collettività a causa del mancato gettito causato dal commercio illecito di tabacco, ma a preoccupare sono anche gli effetti sulla salute per la mancanza di controllo sulla qualità e sull’uso di sostanze chimiche proibite“.
L’innovazione di prodotto da sempre è un’opportunità di contrasto all’illecito – ha spiegato il presidente e Ad di Philip Morris Italia, Marco Hannappel – È molto più difficile fare un prodotto di tabacco riscaldato rispetto alla sigaretta normale ed è quindi molto più facile fare prodotti falsificati antichi rispetto a prodotti nuovi e innovativi. In futuro anche la tecnologia del contrabbando evolverà e l’osservatorio avrà la funzione di monitorare cosa accadrà. Credo sia importantissima una partnership pubblico privato, che già c’è, su questo settore“. Per Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie, “con il progetto Maciste ci prefiggiamo l’obiettivo di analizzare il fenomeno del contrabbando e della contraffazione nel settore del tabacco. Ciò anche al fine di prevenire il reimpiego degli utili nel sostegno alla manovalanza e al finanziamento di ulteriori attività criminali, droga, armi, fino al terrorismo internazionale“. Immancabile la partecipazione e il conseguente intervento di Marcello Minenna, direttore generale dell’agenzia dogane e monopoli: “La strada compiuta è importante. Abbiamo fatto tanto in questo anno e mezzo, ma credo che faremo ancora meglio. Il Paese ha bisogno di consolidare la sua ripresa e gli investimenti che creano valore nella catena produttiva ne sono la base“.

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