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Sigarette elettroniche, Polosa (Coehar): “Dall’Oms ricerca di scarsa qualità”

Intervento a gamba tesa del fondatore del centro internazionale di ricerca sulla riduzione del danno da fumo.

La nona sessione della Conferenza delle Parti (COP9) è iniziata oggi in modalità online e si concluderà il prossimo        13 novembre, nell’ambito della Convenzione quadro dell’OMS sul controllo del tabacco (WHO FCTC). La Conferenza discuterà questioni relative all’epidemia globale di dipendenza da tabacco e nicotina. Affronterà anche gli effetti sulla salute del fumo di tabacco per milioni di persone.  Come annunciato dal portavoce dell’Oms, qualsiasi discussione sui nuovi sviluppi internazionali sulla riduzione del danno da tabacco e sui dispositivi a rischio ridotto come le sigarette elettroniche sarà rinviata alla COP10, prevista per il 2023.
Il professor Riccardo Polosa, fondatore del Center of Excellence for the Acceleration of Harm Reduction (CoEHAR) si è detto “profondamente preoccupato” che l’Organizzazione Mondiale della Sanità “non stia considerando i recenti progressi positivi verso prodotti a base di nicotina senza combustione molto più sicuri. Sebbene il Regno Unito abbia adottato le sigarette elettroniche come strumento per frenare l’incidenza dei fumatori tra i suoi cittadini, è allarmante notare che l’Oms continua a commissionare ricerche di scarsa qualità e a portare avanti campagne di disinformazione contro Londra. In futuro, vedremo se altri paesi seguono l’esempio del Regno Unito su prodotti alternativi più sicuri, costringendo l’Oms ad ammettere i propri errori“. La sigaretta elettronica è l’unico metodo sicuro per erogare nicotina senza la tossicità della combustione delle sigarette anche perché mantiene il rituale per i fumatori. “Questo – ha concluso Polosa – è ciò che la medicina clinica ci ha insegnato dopo vent’anni: i pazienti cercano di evitare lo stigma del fumo godendo delle caratteristiche rituali e sociali del fumo. E questo è un dato di fatto.

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