Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Sigarette elettroniche, scende in campo il PPE: “Evitare ulteriori restrizioni”

Il partito è contrario a limitazioni sugli strumenti di riduzione del danno. I membri della commissione Beca non devono accettare compromessi al ribasso.

Il 6 dicembre la commissione Beca del Parlamento europeo esprimerà un voto in merito al rapporto elaborato da Veronique Trillet-Lenoir sul Piano europeo contro il cancro della Commissione. Come emerso dalle precedenti riunioni, uno dei temi più controversi riguarda proprio le sigarette elettroniche e quale atteggiamento prendere verso di esse  nell’ottica della lotta ai tumori. Tagliando con l’accetta, il dilemma è se abbracciare la riduzione del danno e i suoi strumenti in quanto valido aiuto ai fumatori, oppure arroccarsi sulle posizioni “smettere di fumare o morire”, giustificandole con il pericolo che questi prodotti possano attirare i minori. Un pericolo che, bisogna dire, almeno nei Paesi europei non si è ancora concretizzato e che sarebbe, comunque, preferibile al fumo.
Da giorni la voce che circola insistentemente, soprattutto dopo l’ultima riunione di Beca, è che i parlamentari sarebbero orientati a raggiungere una soluzione di compromesso fra le diverse posizioni. Un compromesso che potrebbe sacrificare gli aromi diversi dal tabacco nei liquidi per inalazione, nella convinzione che questi attirino i minori all’uso dell’e-cigarette. Una soluzione che non può soddisfare né gli operatori del settore, né soprattutto i consumatori, che sanno bene come la varietà dei gusti sia una delle principali chiavi del successo della sigaretta elettronica per far smettere di fumare.
Eppure, navigando nei siti dei gruppi europei, si trova un interessante documento pubblicato pochi giorni fa sul sito del Partito popolare europeo, intitolato “I prossimi dieci passi per battere il cancro”. Quando si parla di prevenzione, il pilastro in cui il Piano inserisce la lotta al tabacco, il Ppe afferma: “Sosteniamo idee per ridurre ancora di più il consumo di tabacco in Europa. Come parte di una strategia globale, la riduzione del danno dovrebbe svolgere un ruolo senza compromettere l’obiettivo di impedire ai minori di iniziare a utilizzare prodotti alternativi come le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldato – e ovviamente il tabacco”. E subito dopo, nella parte forse più importante, afferma esplicitamente: “La Commissione (europea, ndr) non dovrebbe introdurre ulteriori restrizioni per i prodotti per la riduzione del danno, ma continuare a valutare i progressi scientifici al riguardo”.
Dunque il partito che conta il maggior numero di membri all’interno del Parlamento europeo, non solo riconosce che la riduzione del danno abbia un ruolo nella battaglia contro il fumo, ma crede anche che non bisogna porre nuovi limiti e divieti agli strumenti che la rendono possibile. Come le sigarette elettroniche. E allora perché queste voci di un compromesso in sede di Beca che andrebbe a vietare, in toto o in parte, i liquidi con gusti diversi dal tabacco? Non sarebbe forse questa una delle “ulteriori restrizioni” che il documento del Ppe dice di non volere?
Così come in Parlamento, anche nella commissione Beca i parlamentari del Partito popolare europeo hanno la maggioranza relativa. Sono 9 su 34, con altrettanti membri sostituti, a cominciare dal presidente, il polacco Bartosz Arłukowicz. Ci sono parlamentari di altri gruppi, come Pietro Fiocchi di Ecr e Joëlle Mélin di Id, che si sono pubblicamente esposti in favore del vaping. Insieme dovrebbero far valere il proprio peso politico per far passare quanto enunciato dal loro stesso gruppo invece di accettare un “compromesso” che tale non è, ma equivale a una condanna a morte per la sigaretta elettronica, i suoi consumatori e tutti quei fumatori che potrebbero fare il passaggio allo strumento di riduzione del danno.

Articoli correlati