© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Si chiama nicotine pouch, ovvero bustina di nicotina. Si tratta di una sorta di snus senza tabacco. Sacchetti contenenti foglie aromatiche secche e sminuzzate alle quali vengono aggiunti sali di nicotina. Il consumatore potrà utilizzarla posizionando la bustina tra il labbro superiore e la gengiva all’altezza dei canini. La nicotina viene così assorbita attraverso la gengiva per circa mezz’ora. Sono disponibili varie gradazioni di nicotina, così come già accade per i liquidi per sigarette elettroniche.
Le nicotine pouches sono molto diffuse nel nord Europa e da qualche tempo sono approdate anche sul mercato italiano. Trattandosi di prodotti contenenti nicotina, l’intenzione del governo è dunque di regolamentarne la vendita, produzione e approvvigionamento sulla falsariga dei liquidi per sigarette elettroniche. Da quanto riporta l’emendamento di riforma parziale del settore dei tabacchi e sigarette elettroniche presentato dai senatori leghisti Testor, Ferrero, Tosato e Faggi, le bustine di nicotina potranno essere vendute anche dai negozi di sigarette elettroniche, oltre che dalle tabaccherie, farmacie e parafarmacie. Se il progetto andrà a buon fine, questi prodotti potranno rientrare nella prevalenza di vendita.
A carico dei produttori o degli importatori è prevista una imposta di consumo di 22 euro al chilogrammo. Una confezione mediamente contiene venti bustine per un peso complessivo di circa 30 grammi, l’imposta sulla singola confezione si dovrebbe aggirare sui 60 centesimi mentre il prezzo di vendita al pubblico è in media di circa 6 euro.