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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 5 all’11 dicembre

La Nuova Zelanda vieta il fumo ai nati dopo il 2008 e punta sempre di più sulla sigaretta elettronica. In Europa intanto il Rapporto sul Piano anticancro del Parlamento non esclude divieto sugli aromi. Le decisioni della Cina creano complicazioni per il mercato. Nuove strategie arrivano dall'E-cigarette Summit UK.

Nuova ZelandaLa premier Ardern: nella lotta al fumo l’e-cig sta facendo la differenza
Importane sostegno alla sigaretta elettronica da parte di uno dei leader mondiali più apprezzati, Jacinda Ardern. Parlando con i giornalisti sul tema delle politiche anti fumo, la premier neozelandese ha confermato: “Sappiamo che la sigaretta elettronica sta facendo la differenza per quelli che ora smettono di fumare e quindi è uno strumento importante”. Per Ardern, alcune misure tradizionali che sin qui hanno dato buoni risultati hanno raggiunto ormai il loro limite. Tra di esse, l’aumento del costo delle sigarette: continuando ad accrescerlo non incideremo più di tanto sul tasso di fumatori, ha detto. Quindi è arrivato il momento di avviare una nuova fase nella lotta al fumo e di considerare le alternative come la sigaretta elettronica “che funziona molto bene per aiutare i fumatori a smettere”.

Premier neozelandese: la sigaretta elettronica sta facendo la differenza

 

Nuova ZelandaIl governo vuole vietare per sempre le sigarette a chi è nato dopo il 2008
E nel quadro delle strategie future neozelandesi, la stampa internazionale si è occupata questa settimana di un aspetto particolare dello “Smokefree 2025 Action Plan”, la legge con cui il governo neozelandese vuol proseguire la lotta al fumo: l’idea di vietare qualsiasi accesso legale al fumo a coloro che sono nati dopo il 2008 e di continuare a farlo anche per gli anni a venire, per tutto l’arco della loro vita. La misura, illustrata dal ministro della Salute Ayesha Verrall, fa parte di quella nuova fase di cui ha parlato anche il premier Ardern preannunciando un utilizzo più massiccio della sigaretta elettronica. Per quanto riguarda direttamente i prodotti del tabacco, oltre al divieto “eterno” di acquisto per chi ha oggi meno di 14 anni, si valutano misure come l’autorizzazione alla vendita solo di sigarette a basso contenuto di nicotina e la progressiva riduzione delle licenze a tabaccai ed esercizi commerciali per la vendita di sigarette: in futuro ci saranno sempre meno luoghi dove acquistare prodotti del tabacco. Il pacchetto governativo dovrà essere approvato dal Parlamento, dove la maggioranza è robusta, e potrà entrare in vigore dal prossimo anno.

UsaStudio: smette di fumare anche chi non vuole se l’e-cig ha un’alta concentrazione di nicotina
Se la concentrazione di nicotina è simile a quella delle sigarette di tabacco la sigaretta elettronica riesce a far smettere di fumare anche chi non ne aveva intenzione. È il risultato di uno studio condotto da ricercatori del Penn State College of Medicine e dalla Virginia Commonwealth University e coordinato da Jonathan Foulds del Center for Research on Tobacco & Health della Penn State College of Medicine. Titolo: “Effect of Electronic Nicotine Delivery Systems on Cigarette Abstinence in Smokers with no Plans to Quit: Exploratory Analysis of a Randomized Placebo-Controlled Trial”. Sotto osservazione per sei mesi 520 fumatori che volevano ridurre il fumo ma non smettere, cui sono state consegnate sigarette elettroniche con diverse concentrazioni di nicotina. Nonostante i tassi di cessazione siano stati complessivamente bassi, giacché nessuno dei partecipanti aveva intenzione di smettere, la percentuale maggiore si è avuta tra coloro che avevano utilizzato l’e-cig con il tasso di nicotina più alto. Un risultato importante nell’ottica delle politiche che penalizzano la nicotina nell’e-cig, soprattutto quando utilizzata a fini terapeutici. Lo studio, finanziato con fondi del National Institute on Drug Abuse of the National Institutes of Health e del Center for Tobacco Products della Food and Drug Administration, è stato pubblicato sulla rivista Nicotine & Tobacco Research.

Sigaretta elettronica con alta nicotina aiuta a smettere anche chi non vuole

 

UeSoluzione di compromesso della Beca, ora la parola torna alla Commissione (anche sugli aromi)
È arrivata l’attesa soluzione di compromesso nello Special Committee on Beating Cancer (Beca) dell’Europarlamento, anche per quanto i riguarda le sigarette elettroniche, uno dei temi più divisivi in seno a Beca. Vi sono contenute aggiunte favorevoli all’e-cig, ma nel complesso l’accordo raggiunto ha scontentato il mondo del vaping, soprattutto per quanto riguarda la sorte degli aromi diversi dal tabacco nei liquidi da inalazione. Il Rapporto lascia infatti alla Commissione europea il compito di valutare quali gusti attraggano i minori, al fine di vietarli nell’ambito della revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd). Ma ributtare indenne la palla nel campo della Commissione Ue non lascia sperare in una scelta finale oculata. Il giudizio di Sigmagazine nell’articolo dedicato al tema e, a seguire, le reazioni dei consumatori, soddisfatte per il riconoscimento della sigaretta elettronica come strumento utile alla lotta contro il fumo ma preoccupate per la sorte degli aromi.

Beca approva emendamenti di compromesso, ancora incertezza sugli aromi

Europa, associazioni consumatori: bene testo Beca ma preoccupazione per aromi

 

CinaLa riforma di Pechino aggrava i problemi delle filiere: ritardi e assenza di nuovi prodotti
Non bastavano i problemi generali delle catene distributive internazionali, tutte in affanno dopo tanti mesi di pandemia. Ora ci si è messa pure la transizione cinese sulla sigaretta elettronica a complicare la situazione. Nel quadro della modifica della legge sul monopolio del tabacco, infatti, produttori e rivenditori cinesi hanno iniziato a discutere la bozza delle regole presentata dall’amministrazione dei Monopoli di Stato del tabacco. Il confronto si concluderà il 29 gennaio, poi i legislatori lavoreranno per definire la normativa finale. Durante il periodo di transizione, le imprese già operative possono continuare le attività ma senza poter investire, costruire o espandere la capacità dello stabilimento o del magazzino. Non possono neppure mettere in commercio nuovi prodotti. Risultato: ritardi nelle consegne e assenza di nuovi prodotti per almeno cinque mesi. Il mercato mondiale risentirà di un lungo periodo di stop, soprattutto per quel che concerne le novità da proporre sul mercato.

La riforma cinese blocca il mercato internazionale della sigaretta elettronica

 

Regno UnitoNuove strategie sulla riduzione del danno dall’E-cigarette Summit UK
Scienza, regolamentazione e salute pubblica per quel che riguarda la sigaretta elettronica, ma anche ampi dibattiti sulla riduzione del danno e sulle strategie da adottare affinché sempre più governi si decidano a perseguirla nel contrasto ai danni provocati dal fumo. Sono stati gli ingredienti principali dell’E-cigarette Summit UK, svoltosi in formato virtuale a causa delle restrizioni in vigore per contrastare la quarta ondata della pandemia. Non sono mancate le critiche alle politiche dell’Organizzazione mondiale della sanità, le cui linee guida continuano a ignorare gli strumenti di riduzione del danno, ma sono emerse anche idee su come potenziare il lavoro scientifico sugli effetti del vaping, come la necessità di depolarizzare la ricerca sulle sigarette elettroniche, uscendo dalla logica dei fronti contrapposti che ha caratterizzato l’ultimo periodo. Ma anche sul tema della riduzione del danno sono state lanciate idee innovative, come quella di focalizzare il dibattito più sui fumatori che sui prodotti e di affinare le strategie per coinvolgere fasce di popolazione svantaggiate, dove i tassi di dipendenza e di mortalità sono maggiori. I riassunti del dibattito su questa edizione virtuale nei due articoli di Sigmagazine.

E-cigarette Summit UK 2021: tutte le voci della prima sessione dell’incontro

Sigarette elettroniche e tobacco harm reduction: le sfide e gli obiettivi

 

SvizzeraIl governo cerca il compromesso sulla pubblicità dei prodotti del tabacco
Proposta di compromesso sulla pubblicità dei prodotti del tabacco da parte del governo svizzero per limitare le eventuali conseguenze del referendum che il prossimo 13 febbraio potrebbe bandire la pubblicità di tabacco e sigarette elettroniche. La proposta prevede il divieto di pubblicità nei cinema, sui cartelloni stradali e un passo indietro sulla possibilità alle multinazionali di regalare sigarette durante fiere o manifestazioni. Non sono invece previste restrizioni per la pubblicità nei chioschi, nella stampa o su internet, purché non si rivolga esplicitamente ai minorenni, né per la sponsorizzazione di manifestazioni nazionali. Vietare la pubblicità del tabacco e delle sigarette elettroniche penalizza l’economia, ha detto il ministro dell’Interno Alain Berset, lasciando intendere che “il controprogetto potrà entrare in vigore indipendentemente dall’esito della votazione sul referendum di iniziativa popolare”.

Svizzera, vietare la pubblicità del tabacco penalizza l’economia

 

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