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Nessun controllo all’ingresso ma solo all’interno del locale; nessun elenco o fotografie dei green pass verificati. Unico obbligo: verificare a campione durante la giornata i clienti che entrano nei negozi. Il costituzionalista Alfonso Celotto ha una lunga esperienza in campo amministrativo: è stato, tra l’altro, capo ufficio legislativo e capo di gabinetto dei ministri Emma Bonino, Roberto Calderoli, Fabrizio Barca, Carlo Triglia, Federica Guidi e Giulia Grillo. Spiega così, in estrema sintesi, le nuove regole che entreranno in vigore domani, martedì 1 febbraio. La norma è stata chiarita dal governo dopo la richiesta della Federazione Italiana Tabaccai ed è ora valida per tutte le attività in cui è obbligatorio entrare con il green pass base.
Ma che valore hanno le risposte del governo alle domande di associazioni o operatori produttivi? Possono sostituire un testo di legge? La lettura di Celotto ai microfoni di TgFit è chiara: “È un punto importante. Le Faq sono come una circolare amministrativa quindi una interpretazione ufficiale. Noi sappiamo che la legge per essere applicata deve avere una sua interpretazione. Questi sono atti ufficiali, per cui è un indirizzo della pubblica amministrazione su come si applica la legge. Si è chiarito come si svolge il controllo: il green pass è obbligatorio ma il controllo non è all’ingresso ma a campione nel locale”. E come dovranno comportarsi allora i tabaccai e i rivenditori di sigarette elettroniche? “Non devono all’ingresso controllare il green pass a tutti ma devono effettuare i controlli a campione. Ovviamente sappiamo che in questo caso la responsabilità è solo se si dimostra che non è stato effettuato nessun controllo ma il tabaccaio su questo non è responsabile di quanti controlli fa e quando li fa. L’importante è che li effettui e ovviamente se trova un cliente senza green pass a quel punto deve allontanarlo. In questo sistema e con questo modello può essere opportuno tenere traccia dei controlli ma in maniera molto libera perché ricordiamo che non si può mai fotografare il green pass o scrivere i dati della persona. Si può invece verificare la corrispondenza del green pass con un documento soprattutto nei casi macroscopici di non corrispondenza di sesso o di età anagrafica. E al qual punto in maniera anche del tutto libera si può tenere traccia dei controlli fatti, ad esempio scrivendo tre controlli alle 8, quattro controlli alle 13 e due alle 16. In pratica, se si trova qualcuno senza green pass deve essere allontanato ma non può esserci responsabilità per il mancato controllo perché la locuzione “a campione” – conclude Alfonso Celotto – non ha una scansione temporale prefissata ma significa che deve soltanto essere effettuato. Per cui una traccia dei controlli effettuata può essere utile ma non è obbligatoria”.
Si ricorda che le persone che invece vogliono accedere ai punti gioco o a distributori automatici di qualunque tipo interni ai locali devono essere in possesso del super green pass e il controllo è obbligatorio.