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Il direttore Marcello Minenna vorrebbe trasformare l’agenzia delle Dogane e Monopoli in una forza di polizia? È la domanda che l’onorevole Guido Germano Pettarin (Coraggio Italia) pone al governo attraverso una interrogazione rivolta al premier Draghi e al ministro dell’economia Franco. “Di ciò – si legge nell’atto ispettivo depositato alla Camera dei Deputati – l’opinione pubblica è venuta a conoscenza anche grazie alla video-intervista realizzata dal giornalista Ruggiero Capone per la testata «L’Opinione delle Libertà» al generale in congedo della Guardia di finanza Alessandro Butticé e pubblicata sul sito web della testata all’indirizzo https://www.opinione.it, ma se ne fa menzione anche su altre testate, tra cui «Sigmagazine» (all’indirizzo https://sigmagazine.it) dove, in un passaggio, si legge «l’ambizione di Minenna, mai negata, era di trasformare l’Agenzia in una forza di polizia».
Se confermata, tale operazione andrebbe a creare la sesta forza di polizia in Italia, per di più dando vita a un duplicato di una forza di polizia esistente, senza rispondere a nuove esigenze di controllo“. Pettarin conclude chiedendo al Governo di chiarire se “trovi conferma la notizia della volontà da parte del direttore generale dell’Adm di convertire l’Agenzia da lui diretta in una nuova forza di polizia“.
L’ipotesi di ristrutturazione dell’agenzia non è frutto di ricostruzioni giornalistiche ma è il resoconto di quanto fatto e proposto in questi anni, anche in sede di audizioni parlamentari, dal direttore Adm. Tra i provvedimenti già adottati: il cambio di denominazione dell’agenzia; l’istituzione di un motto in latino; la dotazione di divise e mostrine per risalire al ruolo in organico; fotografie a seguito di operazioni doganali, di sequestri o di sottoscrizione di protocolli d’intesa con funzionari in posa dotati di paletta e pettorina con il logo dell’Agenzia. Inoltre, come chiesto in audizione sia alla Camera che al Senato, avere “vetture di servizio con targa ADM, che possono muoversi liberamente negli spazi doganali e aeroportuali, senza ingenerare confusione con mezzi privati, e riveste quindi fondamentale importanza in termini di sicurezza degli spazi doganali ed efficienza delle operazioni. Invero, nonostante le funzioni di polizia tributaria e giudiziaria attribuite ex lege a tutti i dipendenti di ADM, le autovetture di servizio devono poter essere riconosciute nelle zone rosse portuali e aeroportuali grazie al ripristino delle targhe ADM”. Insomma, per chiudere il cerchio, ai funzionari dell’agenzia mancherebbero soltanto le armi d’ordinanza.